La lettura, come l’ascolto di un album, è un momento intimo, un dialogo privato tra il lettore – o l’ascoltatore – e una dimensione altra, un mondo che in principio si presenta come estraneo a chi vi si avvicina e che poi si fa pian piano fitto di corrispondenze e di ritrovamenti perduti, come pure di illuminazioni e chiarificazioni. 1 LIBRO e 1 DISCO è la rubrica di Rockambula che mette in collegamento due percezioni diverse, lontane tra loro e spesso ignare l’una dell’altra, per arricchirci la vita di nuove storie.
“Come uccidere le aragoste” di Piero Balzoni + “Turn On The Bright Lights” degli Interpol
La giustizia (e l’ingiustizia) non sono uguali per tutti. Sembra pensarla così Luca Amodio, fratello del cooperante Claudio, travolto e ucciso una notte, da un SUV in corsa sulle strade di Roma. Chi guida non si ferma a soccorrere il giovane e fa perdere le sue tracce, le forze dell’ordine intanto arrivano sul luogo dell’incidente ma i mesi trascorrono senza che il colpevole venga fuori; solo un’anziana donna ha casualmente visto la scena dal balcone del suo appartamento, ma Luca non può restare ancora ad aspettare e inizia così, da solo, la sua caccia agli assassini del fratello. È la storia surreale e estenuante di una vendetta privata quella narrata in “Come uccidere le aragoste”, romanzo d’ esordio di Piero Balzoni, edito nel 2015 da Giulio Perrone. Disorientante, coraggiosa, travolgente, visionaria, la narrazione di Balzoni mi ha riportato alle atmosfere dell’album d’esordio dei newyorkesi Interpol, “Turn on the bright lights”, uscito nel 2002 all’indomani dei fatti dell’11 settembre, un periodo tutt’altro che innocuo non solo per i cittadini americani. Quello degli Interpol è disco che nasce dallo sguardo rivolto verso il proprio tempo ed è per questo che sembra avvolto da atmosfere surreali e ipnotiche; in ognuno degli undici pezzi che compongono il disco si intrecciano tensione e fragilità, coraggio e paura, immobilità e movimento, tutti elementi contrastanti a cui ogni vita umana attinge e che prendono forma con grande naturalezza nelle sonorità dell’album, in un continuo gioco di luci e ombre tradotto in musica.
Buona lettura e buon ascolto.
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Last modified: 15 Marzo 2019