La lettura, come l’ascolto di un album, è un momento intimo, un dialogo privato tra il lettore – o l’ascoltatore – e una dimensione altra, un mondo che in principio si presenta come estraneo a chi vi si avvicina e che poi si fa pian piano fitto di corrispondenze e di ritrovamenti perduti, come pure di illuminazioni e chiarificazioni. 1 LIBRO + 1 DISCO è la rubrica di Rockambula che mette in collegamento due percezioni diverse, lontane tra loro e spesso ignare l’una dell’altra, per arricchirci la vita di nuove storie.
“Il peso minimo della bellezza” di Azzurra De Paola + “For The Young” di Anna Ternheim
Come se sbagliare a fin di bene fosse meno grave che sbagliare e basta. Come se i problemi creati da qualcuno che ti ama siano meno gravi, meno importanti, meno colpevoli. Invece sono quelli che ti arrecano più danni.
Un figlio aggiusterà tutto, persino i dolori più profondi, e il suo arrivo potrà riscattare ogni cosa, anche la vita stessa. A distruggere le convinzioni di una ragazza ormai divenuta madre sarà la narrazione a ritroso di quel figlio così desiderato e ora adulto, che metterà insieme i pezzi della sua esistenza senza un ordine preciso. I ricordi emergeranno confusamente: con essi affioreranno vecchie rimostranze, momenti passati e paure ostinate e, insieme ad esse, comparirà una figura maschile esterna, pronta ben presto a “distruggere” l’equilibrio a due e a condizionare le sorti dei protagonisti. Ne “Il peso minimo della bellezza” Azzurra De Paola, nel sovvertire lo stereotipo della natura femminile forzatamente aderente alla natura materna, non racconta soltanto la storia di una “gravidanza riparatrice”, usanza tanto diffusa quanto sottaciuta, ma esplora il rapporto simbiotico madre-figlio, inquadrandone con coraggio trappole e silenzi e restituendo al lettore, in un linguaggio asciutto e moderno, l’archetipo della madre fagocitante e del figlio ancora alla ricerca dell’integrazione di sé.
È l’ album For The Young, il sesto della cantautrice svedese Anna Ternheim, a lasciarsi ascoltare durante la lettura di questo romanzo. Ho scelto questo accostamento perché, se un filo unisce romanzo e disco, voce narrante e voce interprete, è senz’altro quello quasi impercettibile di una lucida inquietudine. Le atmosfere di Anna Ternheim, rischiarate anche nei brani più oscuri da un’intensa delicatezza vocale, non restano mai in superficie: For The Young è un disco maturo, dove la scoperta di sé va di pari passo all’irrequietezza; in tutti e dodici i brani (con una sorprendente cover finale dagli esiti opposti all’originale stereotipato) le piccole esplosioni di luce non riescono ad illuminare completamente le zone d’ombra ma, se i contrasti con l’esterno non sono sanati, essi non hanno nemmeno paura di mostrarsi.
Buona lettura e buon ascolto.
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Last modified: 15 Marzo 2019