Un 2011 in (indie)musica arrivato alla fine non senza difficoltà, con un freddissimo tremolio nelle orecchie, non mi rimane che sparare qualche stolta sentenza senza credenziali.
Ebbene questa insignificante classifica personale non segue un ordine di classificazione ma l’ordine che la memoria vuole portare.
“Nati per Subire” degli Zen Circus rappresenta un disco che di prepotenza entra nella classifica come fece nella home di Rockambula, non potrei immaginare una scaletta senza una delle migliori band italiane.
“La futura classe dirigente” dei Carpacho! diventa senza troppi inutili giri di parole il miglior album pop dell’anno, ce ne fossero di pop band così! Il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore.
“Poveri Cristi. Vol.2” della Brunori SAS invece spezza le ali a chi credeva nella fine del cantautorato dolce ma di protesta, per chi in qualche modo ha ancora voglia di sognare.
“Cattivi Guagliuni” dei 99 Posse segna il ritorno di una storica band rap hip hop, un disco rimasto congelato per dieci lunghi anni ma comunque attualissimo. Cattivo.
“Innocent Awareness” dei Christine Plays Viola, la migliore band new wave italiana senza ombra di dubbio, la costola noir dell’indipendente italiano.
“Il sorprendente album d’esordio dei Cani” degli elettro pop low fi i Cani, un disco impazzito di ritmica e testi, una grande sorpresa da tirare tutta d’un fiato.
“The Watermelon Dream” del barbuto menestrello Bob Corn, soltanto lui e la sua chitarra, un viaggio infinito, una passione innata.
“Lacrima/Pantera” dei tostissimi The Death of Anna Karina, la prima volta in italiano non delude le aspettative, potenza da vendere.
Poi tantissime sono state le altre cose belle, non basterebbero centinaia di articoli per menzionarle tutte, realtà che nonostante tutto e tutti si sbattono per portare la musica italiana ad alti livelli.
Tante anche le delusioni, ma questa è un’altra storia.
Un occasione per sperare in un 2012 ad alti livelli di produttività calendario Maya permettendo.
Last modified: 19 Dicembre 2011