3 dischi ••• Aoife Nessa Frances • Country Feedback • Huge Molasses Tank Explodes

Written by Recensioni

Tra le uscite di venerdì scorso, due ottimi esordi e un sophomore che non delude.
AOIFE NESSA FRANCES  – LAND OF NO JUNCTION
[ Ba Da Bing Records | songwriting, baroque pop ]

Noi italiani, che si sa, con l’inglese siamo un po’ cani, davanti a un titolo come quello del debut di questa cantautrice irlandese non sappiamo bene cosa aspettarci. Poi ascolti la title-track e viene fuori che la sua Land of No Junction funziona proprio come speravamo: “where the roads can never cross / but go their own way”. Un mondo in cui le strade non si incrociano, senza scelte da fare, percorsi da intraprendere, seghe mentali ai semafori, dove l’unico modo di esistere è un vagabondare sonnacchioso. “Dreamy”, direbbero quelli che di musica di questo secolo se ne intendono.

Ma il mondo reale è un’altra storia, e Aoife Nessa Frances lo sa bene: le melodie sognanti e le liriche ambigue, corroborate da archi gentili, percussioni centellinate e riferimenti colti, si prendono l’onere di tematiche intime e insieme sociali. Vedasi Blow Up, che prende in prestito il titolo dalla pellicola di Michelangelo Antonioni per parlare di autodeterminazione declinandola al femminile, in un’Irlanda alle prese col referendum sull’aborto, un Paese della civilissima Europa in cui fino al 2018 una donna era costretta ad espatriare in caso di gravidanza indesiderata – o anche semplicemente rischiosa per la propria salute.

Pur avendo un’eleganza criptica e impenetrabile che ricorda quella di Aldous Harding, il suo songwriting è serafico e rasserenante, perché le sue protagoniste hanno sempre la forza necessaria per restare e la fede nella possibilità che le cose cambino. Continua così, sorella. Noi nel frattempo cerchiamo di prendere esempio da te e da loro.

Facebook // Twitter

COUNTRY FEEDBACK – SEASON PREMIERE
[ MiaCameretta Records | art rock, jangle pop ]

Che i R.E.M. siano parte imprescindibile del suo background Antonio Tortorello lo dichiara sin dal moniker che si è scelto per questo suo progetto solista. Season Premiere è il debut in solitaria dopo molti anni in compagnia, nei 7 Training Days.

Già dal ritmo lunatico e incalzante della traccia che apre il lotto a firma Country Feedback si ha l’impressione di trovarsi di fronte a una roba estera. Ok, un simile commento il più delle volte suona come una nota di demerito altrui, ma qui invece è proprio un merito, il primo ad arrivare all’orecchio: quello di aver assorbito e digerito, oltre alla lezione di Michael Stipe e soci, un bagaglio internazionale di notevole ampiezza temporale, che va dalla new wave polimorfa dei Talking Heads alle più recenti mutazioni genetiche del post punk e della black music.

L’istintualità del grunge, gli arrangiamenti a tinte fosche, una dedizione alla psichedelia che si traduce in reiterazioni languide e ficcanti: Tortorello rimpasta il tutto con personalità e perizia, senza manierismi, con una voglia tangibilmente autentica di raccontarsi qui in prima persona.

Facebook // Instagram

HUGE MOLASSES TANK EXPLODES – II
[ Retro Vox Records | psych rock, shoegaze ]

Krautrock e shoegaze sono i binari entro cui si è mossa sin dall’esordio omonimo del 2017 la formazione milanese divenuta ora quintetto, che mi incuriosì già da allora – perché dai, Huge Molasses Tank Explodes è un nome pazzesco, e perché il grosso serbatoio di melassa di cui parlano esplose davvero, a Boston, nel 1919, inondando tutta la città.

Seguono sulla retta via del riverbero in questo loro sophomore, con buona dose aggiunta di psichedelia che rende il sound viscoso quanto il disastro di cui portano il nome, conferendogli il fascino di quel tipo di disastri in cui non puoi fare a meno di lanciarti a capofitto. Una matassa sonora in cui restare imbrigliati, che potrebbe vivere di sola strumentazione, ma dove il timbro adulterato di Fabrizio De Felice che talvolta riecheggia il Paul Banks di Evil si innesta perfettamente rendendo goduriosi anche gli inserti vocali.

Territori sonori inesauribili, dove gli addendi sono gli stessi da trent’anni a questa parte, ma sapendone cambiare l’ordine il risultato continua a sorprendere e a conquistare.

Facebook // Bandcamp

SEGUICI

Web • Facebook • Instagram • Twitter • Spotify

Last modified: 20 Gennaio 2020