El Matador Alegre – El Matador Alegre

Written by Recensioni

Alla fine di maggio uscirà il primo, omonimo album di “El Matador Alegre”, ad opera della Cabezon Records, etichetta indipendente veronese.
Ascoltando questo lavoro, esso si presenta sognante, quasi ipnotico; tale effetto, mi si conceda il termine, è sicuramente prodotto dalla coraggiosa scelta dell’artista nel voler intraprendere la difficile strada data dalla fusione del Grunge, genere caro ai nostalgici anni ’90, con loop e campionamenti presenti nell’elettronica più minimalista.

Il risultato di questa mescolanza è, appunto El Matador Alegre, dodici tracce che porteranno la nostra mente quasi verso una dimensione parallela, fatta di atmosfere trasognate e quasi eteree.
Dodici tracce, appunto, che si susseguono in un crescendo di loop melodici tutti accompagnati da testi in lingua inglese a volte quasi sussurrati, che richiamano alla mente i deejay delle ore notturne, chiamati con la loro voce ad accompagnare gli insonni nel momento, per alcuni, più tranquillo della giornata.
Lemongrass mi rimanda la mente ai primissimi Bodi Bill: un senso di rilassatezza ed, al contempo, da abbandono pervade la mente e scivola per tutto il corpo, portandoci al “sogno” di cui parlavo prima.
Anche Moths, traccia numero due, ha il sapore di amaca e venticello in un pomeriggio d’estate: quasi ci culla, accompagnandoci in quel mondo onirico che ogni tanto ci fa bene visitare.
Elettronica e Grunge, due stili musicali così distanti tra loro, ma anche così vicini; tant’è che la loro mescolanza produce un effetto tanto minimale da quasi rapire chi lo ascolta.

Credo mi abbiano rapito…

Last modified: 30 Maggio 2012

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