Le Volcan! – V.1

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Un altro breviario di Rock’N’Roll dalla belga Rockerill Records (l’altro era Josette Ponetteand The Poneymen). Corto, ma denso di quella necessità di fare musica genuina. Un Hard Rock degli albori, molto inglese nei suoni ma insolitamente cantato in francese. I quattro pezzi dei Le Volcan! ricordano la frenesia e la ribellione dei The Who e la velocità dei TheSonics, il grezzume degli Mc5 e la spensieratezza dei Ramones. Certo grandissimi nomi in confronto a questo atteggiamento molto più amatoriale che pone le basi del suo sound più su di un revival passionale che sulla utopica pretesa di essere le nuova “big thing” del Rock nel 2015. Inoltre poche informazioni sulla band: nessun video ufficiale, nessun sito e assenza totale in tutti i social network. L’attitudine porta dunque i dieci minuti scarsi di questi quattro pezzi ad un livello più basilare e naturale della musica, portandola dritta in garage dove nasce e poi subito si struscia tra le pareti umidicce. Anacronistico e romantico. “A Bout Portant” è un Proto-Punk maledetto che richiama la voracità degli svedesi The Hives, con quelle chitarre squadrate e mai troppo distorte, perché il gain non serve se le tue corde tagliano le gole con questa facilità. Un basso scazzato introduce “Paddock” dove compare anche un bell’organo hammond, sempre d’effetto nell’economia del pezzo nonostante gli incastri di batteria siano ben lontani dall’essere precisi. Assolutamente nulla di nuovo anche nell’andamento Beat di “Langue de Vipere” e nel rumore sudicio (nel senso che di microfono in ripresa qui sembra ne sia stato messo uno e in cantina) de “L’indecise”, ma solo tanta passione e l’esigenza di fare musica e farla subito. Nessuna pretesa, nessuna possibilità di uscire da quel garage. Ma se non fosse per gruppi così il garage e la sua sporca musica perderebbe tutto il suo schifoso fascino.

Last modified: 20 Febbraio 2022