Nella vita di un musicista il viaggio è di certo una componente essenziale. Chilometri su chilometri, giornate intere passate in furgone, nottate insonni, pasti al limite della decenza, orde di automobilisti impazziti a rallentare viaggi lunghissimi e poi infine il palco, l’energia, il sudore, i sorrisi, il calore del pubblico e tanta voglia di rimettersi in viaggio per suonare ancora.
E se il viaggio non fosse solo questo? Se il vero viaggio fosse l’intera esperienza musicale? Abbiamo chiesto ai musicisti di immaginare la loro vita a contatto con la musica come un lungo cammino che stanno in realtà ancora percorrendo. Ecco cosa ci hanno risposto.
“Chi siete? Quanti siete? Dove andate? (Un fiorino!)”
Dardust! Siamo un numero indefinito dipende dal periodo e dalla veste che di volta in volta prende il project…..Andiamo a farci un giro in Texas e in Europa per farci ascoltare e per poi tornare in Italia.
È tempo di bagagli. Dischi, canzoni e artisti da portare con voi.
Tutta la discografia di Olafur Arnalds, l’ultimo dei Justice, le Quattro Stagioni di Vivaldi rielaborate da Max Richter, Nicolas Jaar, la biografia di Morricone, “Il Trattato di Armonia” di Schoenberg poi “Come Funziona la Musica” di David Byrne. Sono noioso vero?
Le cose da dimenticare a casa.
L’i-phone, ma dato che non è possibile… disinstallo whatsapp.
Luoghi e incontri che hanno reso più interessante il cammino.
Putignano all’Underwood Festival, dove ho preso spunto per il trucco al wood, l’Islanda e in maniera particolare Jökulsárlón, i Funkhaus studios a Berlino, WestEnd a Londra ma anche Parigi dove ho scritto tanti temi che sono finiti nei dischi. Incontri? Davide Rossi, il violinista che ha creato una parte importante del sound dei Coldplay con cui ho collaborato per il disco che sta per uscire. Tanti altri spero di farli ancora.
Deviazioni di percorso. Ce ne sono state? Come sono state affrontate?
Le deviazioni mi piacciono, l’ultima è questo disco spin-off in acustico per piano e quintetto d’archi che uscirà a breve. È una deviazione importante che mi ha forzato all’essenzialità e alla forza della scrittura senza dovermi equilibrare ogni volta con l’apparato elettronico e il suo sound design.
I migliori compagni di viaggio.
Il team Dardust al completo, titolari e sostituti anche se la parola sostituto non mi piace. Siamo tutti una bella famiglia. È bello stare in furgone con loro, discutere animatamente sulle problematiche tecniche di ogni data, incazzarsi sulle cose andate storte, poi farsi due risate e mandarsi affanculo.
Mete sognate, ma non ancora raggiunte.
Fare almeno 10 date al mese.
Cartoline da lontano: dopo tutta questa strada, cosa scrivereste ad amici/nemici (o a chi volete) ?
Non so se mai arriverò alla meta che mi sono prefissato. Ma la tensione e l’adrenalina di farcela a tutti i costi valgono il gioco. Quindi se avete una visione, spaccatevi per ottenerla. Male che vada, avrete nuove skills e una corazza più forte.
“Cheeeeeese”. La foto che meglio vi rappresenta.
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Last modified: 21 Febbraio 2019