Rockambula presenta in esclusiva il videoclip di “Noose”, primo estratto da No Human Dream, l’album strumentale di Stefano Meli in uscita il prossimo 28 aprile per Seltz Records.
Un disco sulla consapevolezza e sul tentativo di riconciliarsi con se stessi. Un disco che vuole sottolineare l’importanza del silenzio contro il rumore degli uomini, in un mondo che ha decretato la morte dei sogni, dell’intelletto e della fantasia.
Registrato in parte dallo stesso Meli (in presa diretta al Little Lost Cat Studio Recording, piccolissimo studio disperso nelle campagne siciliane, in estrema solitudine con una vecchia chitarra Silvertone Kay del 1959 e una vecchia chitarra Harmony Stella del 1960) e in parte da Carlo Natoli al Phantasma Studio Recording, No Human Dream si avvale della preziosa collaborazione dei Gentless3 (Carlo Natoli al basso e al mix, Sergio Occhipinti al basso e alle Spoken Words, Sebastiano Cataudo alla batteria) e della violinista spagnola Anna Galba (Fratelli La Strada).
Il Blues traccia la via e attraverso i dieci brani dell’album ci si immerge in immagini, volti, paesaggi, storie, strade, suoni che appartengono alla polvere e al silenzio.
“Noose” contiene il seme dei temi di tutto l’album. Noose, ovvero cappio, si riferisce alle vite che viviamo ma che non sentiamo nostre, alla politica e all’economia che schiaccia la gente costringendo alla fuga migliaia di persone in cerca di una “valle della luna” – “Sonoma”, altra traccia inclusa nel disco, non a caso è un Blues – dove poter vivere in pace. Gli alberi nel videoclip si riallacciano al brano “Tree”, le immagini della gente che scappa si riallacciano a “No Human Dream” e a “Desert”, i gabbiani finali si riferiscono a “Kee” e a “Rain”.
La denuncia di Stefano Meli scaturisce direttamente dalla sua osservazione del mondo in cui viviamo. Scaturisce dal rifiuto del rumore e dell’ingiustizia dell’uomo a cui Stefano contrappone, nella vita come nelle immagini, il silenzio della natura: le tre sequenze di alberi segnano il centro del video. E poi ci sono le scene che Giuseppe Firrincieli ha girato durante i concerti di Stefano Meli, queste sono quel legame di sangue, quel collante tra la musica suonata, il sudore, le note e le immagini che compongono il video del brano. Alla fine compare, anche se per poco, il violino di Anna Galba che accompagna il volo dei gabbiani, il respiro, l’aria, la libertà, il sogno e quel senso di solitudine che penso ci appartenga.
Volevamo dare un senso narrativo al video, un’idea di pensiero, un viaggio tra messaggi che passano e si insinuano senza discorsi, come la musica di Stefano, oltre il criterio estetico, dritti al centro della sostanza umana.
Crediti
Musiche di: Stefano Meli
Hanno suonato: Stefano Meli (chitarra e slide), Anna Galba (violino), basso (Sergio Occhipinti), Sebastiano Cataudo (batteria e percussioni).
Mix e Mastering: Carlo Natoli @ Phantasme Recording Studio – Catania
Foto: Stefano Meli, Giuseppe Firrincieli
Riprese e montaggio: Giuseppe Firrincieli
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Last modified: 22 Febbraio 2019