Saber Système – Nuevo Mundo
[ 2017 | Associazione culturale Gai Saber | World, Elettronica, Folk ]
(di Lorenzo Cetrangolo)
Si possono mescolare strumenti tradizionali occitani e cassa in quattro, Folk e Reggaeton, francese, spagnolo e dialetti ivoriani, organetti diatonici, flauti, synth e arpeggiatori? Sì, se viviamo nel Nuevo Mundo dei cuneesi Saber Système, tutti ragazzi fra i diciotto e i vent’anni che si divertono come matti ad abbattere ogni confine musicale e territoriale, sperando che tale meticciato sfondi le casse e raggiunga il mondo in cui viviamo, ancora infestato da linee chiuse, barriere, dogane, distanze. E per una volta l’utopia è vissuta con allegria, attraverso la danza, il ritmo, il movimento: si fatica a trovare retorica da queste parti, c’è solo la mescolanza e i beat, le voci poliglotte di Antonio Rapa e Fatima Camara, le storie di Piemonte (“Il Canto dei Venti”), d’amore (“Mary”), di libertà (“La Libertat”), amicizia (“L’Amitiè”) e rivincita (“La Revanche”). Un disco fresco, gustoso, pulito e onesto. Ad avercene.
[ ascolta “Saber Décalé” | pagina FB ]
Cristallo – Cristallo
[ 2017 | Asteria / Khalisa / Cane Nero | Minimal Wave ]
(di Federico Acconciamessa)
Cristallo è il side project in italiano dei Melampus, duo Alternative Rock formato da Francesco Pizzo e Angelo Casarrubia. Questo omonimo EP è un nuovo esordio e anche la sintesi musicale e linguistica di ciò che erano i Melampus. Un lavoro che non vuole arrivare alle radici ma si presenta come un netto taglio del tronco per osservare l’intima linfa vitale che scorre dentro. Il suono New Wave di allora è oggi compresso in una dimensione scarna ma essenziale, i synth e le chitarre distorte si sviluppano e avvolgono la meccanica e affascinante voce italiana della Pizzo. Le quattro tracce dell’album scorrono taglienti come un glaciale vento invernale che non scompiglia i capelli ma gela nel profondo. Nel grigio cielo di Cristallo si stagliano imponenti nebulose di minimal synth che sfociano in sofisticate soluzioni Cold Wave: è il paesaggio perfetto per gli autorevoli testi che denunciano la complessità dei rapporti che poi terminano nell’incomprensione e nell’oblio. Ottima prova quella dei Cristallo, che superano brillantemente il passaggio alla lingua italiana e valorizzano in maniera accurata il nuovo sound.
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Blue Cash – When She Will Come
[ 2017 | Toks Records / Music Force | Country, Pop Rock ]
(di Silvio “Don” Pizzica)
Il quartetto acustico tutto italiano si presenta con una formazione personale di tutto rispetto che spazia dalle esperienze Rock giovanili fino alle più attuali sperimentazioni Jazz, passando per la scoperta del Blues e del Pop. Eppure i Blue Cash, in questo When She Will Come, puntano a tutt’altro, omaggiando il Country, l’Americana, il Rockabilly e il Contemporary Folk del mito Johnny Cash (salvo sbagliarne il nome nel comunicato stampa allegato ma la colpa non è loro) e facendolo con una formula convincente, non banale e che non da mai l’idea dello scimmiottamento reiterato e stucchevole. Cash e l’amore per il genio di Kingsland sono solo il punto di partenza per forgiare brani che stupiscono spesso per la loro capacità di muoversi in territori differenti, che non hanno paura a suonare volutamente cacofonici in stile Garage Rock ma che sanno anche emozionare nelle loro melodie, che strizzano l’occhio al Pop britannico, salvo poi scatenarsi con richiami zeppeliani. Non un disco perfetto per forma e sostanza ma certamente un album costruito con cura e una buona dose di coraggio che lascia aperti spiragli incoraggianti per il futuro.
[ ascolta “Maledetti Cash” | pagina FB ]
Rose – Moving Spheres
[ 2017 | Toks Records, Music Force | Soul, Blues ]
(di Silvio “Don” Pizzica)
Come si fa a parlar male di una voce così delicata e giovane? Di un’artista che ha iniziato ad amare la musica e suonarla prima ancora di iniziare a fiatare? In effetti non si può ma non è solo la precocità della nostra Rosa Mussin (a dispetto del nome, italiana di Portogruaro) che l’ha portata a far parte della Real Flexible Orchestra a soli quattordici anni e vincere il BlackMusic Blues Contest di Pordenone a ventidue. Rose ha un talento, pur non avendo quel genio innato che troviamo in pochissimi eletti. Talento che traspare facilmente dalle melodie incarnate dalla sua voce ma che spesso si liquefà nella banalità dei brani incisi e negli arrangiamenti in troppe occasioni quasi anacronistici in partenza. Rose ha un talento che ha bisogno solo di trovare la giusta strada, come un ruscello di acqua pura che cerca la forza di arrivare al mare. Per ora restiamo a gustarci il suo leggiadro perdersi tra le note Soul di questo Moving Spheres.
[ ascolta ]
Beny Conte – Il Ferro e le Muse
[ 2017 | Music Force | Musica Popolare ]
(di Silvio “Don” Pizzica)
Un applauso alle tematiche sociali trattate dal siciliano Beny Conte; un applauso al coraggio dimostrato che l’ha spinto a musicare l’omonimo romanzo, un applauso alla sua formazione (laureato in discipline della musica, Laurea in composizione, tanti saggi sul tema e un’infinità di altri progetti) e un applauso alle sue capacità compositive. Finiti gli applausi resta un disco difficilissimo, non tanto da comprendere, quanto a farsi ascoltare da un pubblico ben preciso. Il suo è un Adult Pop in chiave jazzistica che non punta minimamente all’originalità ma che strizza l’occhio ai cantautori impegnati del passato, di quelli più legati alla musica “regionale” (vedi De André, ad esempio) e che, purtroppo, non trova nella vocalità un valido sostegno, vista la timbrica a tratti sgradevole oltremisura, oltre ad arrangiamenti ai limiti dell’esercizio di stile. Se il successo (in senso ampio e non inteso come “di pubblico”) nella musica fosse una scienza esatta, i Ramones sarebbero finiti sotto i ponti e il mio insegnante di basso elettrico avrebbe riempito gli stadi.
[ ascolta “L’isola di buona gente” ]
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Last modified: 20 Febbraio 2019