CRLN – Precipitazioni
[ 2018 | Macro Beats Records | Electronic Soul ]
(di Federico Acconciamessa)
Le donne italiane non stanno certo a guardare in fatto di musica. Ultima arrivata nel fremente panorama femminile nazionale è CRLN, che si aggiunge a una lunga lista capeggiata da giovani personalità artistiche come Birthh, L I M e Beatrice Antolini. Donne in grado di portare ventate di originalità a una scena italiana insofferente e autoreferenziale grazie ad un approccio innovativo ed estroverso. A due anni di distanza dall’EP d’esordio Caroline, la 25enne di San Benedetto del Tronto si presenta al grande pubblico con questo suo primo vero album ufficiale, formato da dieci incantevoli canzoni tra Soul ed Elettronica. Un disco suggestivo e profondo che incarna lo stato d’animo dell’artista in relazione ai tragici eventi sismici che hanno colpito la sua regione. La voce di Carolina vola leggiadra sui beat strumentali di Alberto Brutti che costruiscono un solenne tappeto sonoro. Si spazia dal pop catchy di “Fragile” e “Ballando controvento” a momenti di raffinato Electro Pop come in “Blu” e “In un mare di niente”. Da segnalare anche le collaborazioni con Dutch Nazari in “Da Capo” e con ENNE, autore del testo di “Fragile”. Senza dubbio annoveriamo Precipitazioni tra le uscite tricolore finora più interessanti di questo 2018, con la speranza che CRLN ottenga la meritata visibilità in una scena italiana finora unicamente a trazione maschile.
[ ascolta “Da Capo” ft. Dutch Nazari | pagina Facebook ]
Bruno & the Souldiers – Kingston Funky Crime
[ 2018 | One Drop Fellas Records | Reggae, Ska, Dub ]
(di Silvio “Don” Pizzica)
Dalle radici calabresi fino alle assolate terre giamaicane si costruisce il nuovo EP Kingston Funky Crime del collettivo Bruno & the Souldiers. Niente sperimentazioni ma rivisitazione del più classico Reggae e delle diverse correnti Ska e Dub, con una dose di psichedelia mai eccessiva, attitudine Punk e un omaggio al grande Jimi Hendrix con “Crosstown Traffic”, terza traccia del suo capolavoro Electric Ladyland. Cinque pezzi che sono tre nel concreto, viste le doppie versioni della cover e di “Come Close”, che faticano a dare un’idea precisa di quello che può dare davvero il collettivo nato solo nel 2014, se non sottolineare l’amore per le tante sfaccettature della black music. Un extended play gradevole per chi ama il genere ma poco altro per chi non ne ha più passione di quanta ne abbia per altri stili e fin troppo poco anche per chi mastica abitualmente Reggae e Ska.
[ ascolta “Kingston Funky Crime” | pagina Facebook ]
77 Gianky Project – Non mi Fermerò Mai
[ 2018 | Overdrive/Duff/Scatti Vorticosi | Pop Punk ]
(di Silvio “Don” Pizzica)
Dalla band Punk Meat For Dogs nasce questo nuovo progetto di Giancarlo Capicotto, qui all’esordio full length con questa formazione nata solo due anni fa. Il Punk delle origini mantiene intatta la sua energia ma si trasforma in uno stile più melodico, immediato, rassicurante, in quel Pop Punk italiano di cui la penisola era strapiena tra i 90 e i 2000 e, purtroppo, i 77 Gianky Project non fanno altro che ripercorrere la storia di quelle stelle band di cui ci siamo strafogati per anni senza aggiungere nulla, regalandoci anche brani gradevoli ma quasi volendo esclusivamente sottolineare la voglia di continuare a fare a modo loro senza ulteriori ambizioni. Il risultato è un disco forse umanamente utile a loro stessi ma totalmente inutile per il resto del mondo. C’è chi lo ha già fatto e lo ha fatto molto meglio.
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Alberto Cipolla – Branches
[ 2018 | MeatBeat Records | Neoclassical, Elettronica ]
(di Silvio “Don” Pizzica)
Dopo il bellissimo esordio con Soundtrack for Movies in your Head, torna il musicista torinese con un disco che spazia, sfruttando l’Elettronica, tra Neo Classical, Downtempo e Film Score richiamante Yann Tiersen (“No Regrets”), con molti passaggi a rievocare R&B e Art Pop ma anche un delicatissimo Chamber Pop stile Antony and the Johnsons. Un disco emozionante che riesce ad amalgamare stili diversi con naturalezza e a evocare la complessità della vita, l’altalena di speranza e malinconia data dallo scorrere del tempo,le tante scelte cui ci pone davanti e i bivi che siamo costretti a percorrere e che ci porteranno inevitabilmente in un posto che non è detto sia quello dove volevamo essere. Alberto Cipolla conferma il suo talento e l’unica cosa che ci resta è sperare che non resti tale solo per i pochi che avranno avuto la fortuna di ascoltarlo.
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Last modified: 18 Febbraio 2019