Operazione curiosa, quella di Walter Pradel, che mi informano essere un ex-modello la cui vera passione è la musica, qui al secondo disco, insieme a Rondò Anthology (che non si capisce se sia un gruppo, un quartetto d’archi, un altro artista…).
Il disco è prodotto molto bene, e si presenta come un progetto su cui s’è investito parecchio. È un prodotto breve (cinque tracce + relativi strumentali) di un pop classico, gonfio d’archi e pianoforti, una voce pulita (Renga con meno estensione… una specie di Giò Di Tonno), testi che più banali non si può, melodie da bel canto, ogni tanto parte una chitarra elettrica dal sound epico che non si capisce cosa ci faccia là in mezzo.
Poi si arriva alla terza traccia, esplode una batteria elettronica direttamente dal peggior pop radiofonico italiano, e io mi arrendo.
Un disco che può funzionare solo a Sanremo o come regalo a vostra nonna, che apprezzerà di certo (a parte la batteria elettronica: la traccia 3 verrà costantemente skippata).
Calma Tempesta Giò Di Tonno Lorenzo Cetrangolo Maia Records pop Renga Rondò Anthology sanremo Walter Pradel
Last modified: 25 Febbraio 2013
Non mi pare una recensione , ila frase un disco che può funzionare solo a sanremo è del tutto fuori posto…non è un disco di rock…e non è nemmeno quanto di peggio ci sia….sul mercato oggi certo se uno è abituato solo ad ascoltare solo rock ed altro non ha la capacità di capire altri generi musicali e questo lo si capisce da una certa mancanza di argomenti.
Caro Giacomo,
la mancanza di argomenti deriva (anche) dal formato BOPS, che non mi ha permesso di dilungarmi eccessivamente sul lavoro (“prodotto molto bene” e certo “un progetto su cui s’è investito parecchio”). Devo però ammettere che avrei trovato difficoltà a scrivere di più.
In ogni caso, devo (come ogni volta) sottolineare che OGNI recensione (ma come tutto ciò che è scritto da persone e non da robot) è, per quanto riguarda il giudizio (e non, ovviamente, la mera descrizione), un’opinione personale, frutto, certamente, anche del tipo di ascolti e di cultura musicale del recensore (per la cronaca: non ascolto solo rock; non ho mai detto che il disco in questione sia rock; io, a Sanremo, invece, ce lo vedrei benissimo, e quindi l’ho scritto, e non capisco perché dovrebbe essere una frase “fuori posto”).
Se devo essere sincero, comunque, non è tanto la quantità (più o meno ampia) della mia cultura musicale, quanto la qualità della stessa, ad avermi fatto dare questo giudizio su questo disco.
Per me non è un buon disco, e alla musica italiana non aggiunge nulla (hai ragione quando dici “non è nemmeno quanto di peggio di sia”, ma, se mi permetti, io ai miei ascolti chiedo un po’ di più – più contenuti, ad esempio, più innovazione… ma qui sto divagando).
Ovviamente, liberissimi di non essere d’accordo con me e di avere un’opinione diversa.
Ti ringrazio per avere scritto e vi auguro buona fortuna.
Mi dispiace caro Lorenzo o chi tu sia…non condivido la tua opinione…il disco sopra citato, ti consiglierei di ascoltarlo con più attenzione perchè la musica ed i testi sono scritti con intelligenza da chi i dovere..trasmettendo messaggi ed emozioni che arrivano fino al cuore…..ero presente alla presentazione del cd alla Fnac di Torino….colma di gente che ha apprezzato il lavoro di Walter Pradel e Rondò Anthology…..e devo dire anche una cosa?????…bene..ho visto persone commosse con le lacrime agli occhi…mi dispiace, ma io l’ho ascoltato ed è un ottimo lavoro…evviva la bella musica e le emozioni…cosa che oggi è difficile ascoltare…buona serata!!!!
Non dispiacerti, Mariavittoria: per fortuna siamo liberi di avere ognuno un’opinione diversa.
Vorrei solo risponderti su un punto: ho ascoltato il disco con molta attenzione, semplicemente non mi piace.
Ti ringrazio, in ogni caso, per la tua testimonianza. Buona serata anche a te.
allora se non ti piace è un altro discorso…ma non fare critiche insensate….buona serata e buona fortuna…te ne servirà!!!!