Nada Surf – Never Not Together

Written by Recensioni

Nel bene o nel male, sempre i soliti Nada Surf.
[ 07.02.2020 | Barsuk Records | alt rock, power pop ]

Dopo aver affrontato il ritorno di The Strokes con l’unico atteggiamento utile per apprezzarlo, e quindi facendo finta che non fosse un disco di The Strokes, eccomi alle prese con un’altra band iconica di New York. A tre anni di distanza da You Know Who You Are, tornano Matthew Caws (chitarra e voce), Daniel Lorca (basso), Ira Elliot (batteria) e Doug Gillard (chitarra e cori) con Never Not Together, disco che, a differenza di quello dei colleghi citati, non si lascia andare a rivoluzioni stilistiche atte a modernizzarne il sound.

L’album presenta la stessa identica formula dei precedenti, power pop sullo sfondo della voce indimenticabile di Caws e canzoni cariche di melodie e quel peculiare fare emotivo e agrodolce. Insomma, i Nada Surf scelgono la strada opposta di Julian Casablancas e, invece di puntare verso uno svecchiamento del suono, provano a fare quello che sapevano fare straordinariamente cercando di confezionarlo meglio del recente passato. Quale delle due strade sia più semplice è dura a dirsi ma andiamo per ordine.

Tre anni fa i Nada Surf ci avevano lasciato con un disco privo di tutti i punti di forza della band, cioè quell’aria da eterni adolescenti con i loro stupidi sogni e una manciata di canzoni memorabili in grado di valorizzare un intero disco. Ora tornano a scrivere canzoni sempre con quell’atteggiamento di chi non ha voglia o mezzi per dirsi innovatore o sperimentatore. Semplici canzoni che nel complesso della tracklist non si piazzeranno di fianco a quei gioielli che erano l’esordio e Let Go, ma che prese singolarmente ci offriranno alcune delle cose più affascinanti scritte dagli statunitensi. Esattamente quello che ci si aspetta da loro, niente di più e niente di meno, con la consapevolezza che il meglio sia già stato espresso.

Un disco che perde un po’ di energia disillusa forza delle prime uscite ma acquista una sorta di malinconia propria della maturità di chi si sente sempre giovane senza esserlo. Semplicemente un disco dei Nada Surf, con i suoi alti e bassi e brani come Crowded star, Mathilda o Just wait che, a furia di ascoltarli, non li scorderò mai più, insieme con altri che ho già dimenticato.

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Last modified: 23 Aprile 2020