Domenica è il nuovo singolo del progetto che vede come protagonisti Angelica Gori e Alessandro Belotti.
(di Eleonora Bruno)
“La luce del faro è un posto sicuro, illumina sempre qualcosa o qualcuno. È una luce singola che non lascia solo nessuno. E per Angelica, il faro è il luogo in cui ha capito che la musica può essere la sua strada”.
Questi sono i chiamamifaro, un duo che nasce tra i banchi di scuola ma che si è saputo reinventare creando un progetto che con solo due brani pubblicati – Pasta Rossa e Domenica – è già riuscito ad avere più di mezzo milione di ascolti su Spotify.
Domenica è un brano nato in un pomeriggio domenicale. Come per Pasta Rossa, anche in questo caso la direzione artistica è di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che lascia una segno importante nel sound generale del brano. I ragazzi ci raccontano: “La domenica è come un cactus in Texas, rievoca solitudini e ricordi: da una parte la voglia di scansarsi di dosso la polvere di una città che è ormai solo un ricordo all’orizzonte; dall’altra la malinconia nel ricordare quella stessa città che per quanto ti allontani ti scorre dentro. Come l’acqua in un cactus. Come la domenica in Texas”.
Noi di Futura 1993 siamo rimasti molto affascinati dal loro progetto e abbiamo deciso di scambiarci quattro chiacchiere per sapere qualcosa di più su Angelica e Alessandro. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Ciao ragazzi! È appena uscito il vostro ultimo brano, Domenica: raccontateci com’è nato.
Domenica nasce un pomeriggio domenicale – ovviamente, ahah – all’inizio dell’estate 2019, a poche settimane dal mio diciottesimo compleanno. E come ogni buon pomeriggio domenicale privo di energie e con appresso l’ansia del lunedì, ho scritto questa canzone che parla principalmente di quanto da piccoli avevamo fretta di crescere e spaccare il mondo, e come della disillusione che si prova oggi in questo mondo di adulti “che fattura troppo e non va al mare”.
Nelle vostre canzoni si sente molto la direzione artistica di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari: com’è nata la vostra collaborazione e come svolgete il lavoro insieme?
Riccardo l’abbiamo conosciuto grazie ad una fortuita fortunata serie di eventi, abitiamo nelle stesse zone e ce lo siamo ritrovati davanti ad un festival uscendo dal parcheggio. Il lavoro insieme principalmente si svolge con noi due che scriviamo la canzone e chiediamo un parere a Riccardo, poi la parte fondamentale di lavoro con lui si svolge in studio, dove lavoriamo all’arrangiamento e alla produzione del brano insieme agli altri due produttori Marco Ravelli e Giorgio Pesenti.
Il vostro singolo precedente, Pasta Rossa, ha ricevuto in pochissimo tempo mezzo milione di streaming. Vi aspettavate questo successo?
Non ci aspettavamo minimamente il successo di Pasta Rossa. Insomma, con un primo singolo è difficile fare previsioni, e dunque avevamo deciso di non farne alcuna e siamo semplicemente rimasti stupiti che il pezzo abbia raggiunto tutte queste persone. Domenica al momento sta andando addirittura meglio, anche questo un risultato inaspettato che ci rende molto felici.
Parlateci un po’ di voi: so che vi siete conosciuti nei corridoi del liceo, ma quando avete capito che avreste potuto dare vita al progetto di chiamamifaro?
Quando ci siamo conosciuti in realtà il sogno della musica era latente, ha iniziato ad emergere solo quando Angelica si è trasferita in Inghilterra. Un giorno mi ha mandato una canzone che aveva scritto su un mio giro di chitarra. Lì ci siamo detti che sarebbe stata una bell’idea prendere microfono e quant’altro per registrare le cose che facevamo e vedere cosa sarebbe successo
Quale pensate che sia il motivo grazie a cui lavorate così bene insieme, il vostro punto di forza?
Io e Alessandro più che lavorare litighiamo ma è così escono le cose migliori ed è proprio in questo che, a mio parere, risiede il nostro punto di forza: essere molto diversi sulla maggior parte delle cose, ma essere sempre d’accordo di quelle poche fondamentali. Io sono più impulsiva, lui più razionale; ci bilanciamo a vicenda. In più a lavorare con noi ci sono una label, UMA, e un management, tuttomoltobenegrazie. Insomma, un team che ci permette di lavorare al meglio delle nostre possibilità.
Siete artisti veramente giovani nell’industria musicale: c’è qualche artista coetaneo con il quale vi piacerebbe collaborare?
Guardandoci intorno vediamo che della nostra generazione ci sono artisti veramente molto forti e a cui ci ispiriamo nonostante le sonorità diverse. Tha Supreme e Madame sono collaborazioni che teniamo come sogno nel cassetto, ma ci sono anche gli Psicologi e Ariete, è un periodo pieno di proposte interessanti.
Voi venite da Bergamo, città che ha dato recente notorietà a diversi artisti. Pensate che la vostra città abbia in qualche modo influenzato la vostra musica?
Senza dubbio Bergamo ci influenza nella musica che facciamo, specialmente perché amiamo profondamente la nostra città. Poi specialmente nell’ultimo anno si respira un’aria molto fresca dal punto di vista musicale. È un ambiente stimolante, ci sono tanti gruppi interessanti con cui abbiamo bei rapporti: Pinguini, Iside, Blue Wit. Un altro fattore che credo influente nella mia scrittura è l’esperienza degli ultimi due anni nel Regno Unito.
Il vostro progetto è nato in un momento un po’ particolare: come state vivendo questo periodo, tra mascherine e vari lockdown?
Sicuramente ha inficiato i ritmi di lavoro, è più difficile fare tutto ed è un po’ macchinoso ma ormai siamo dei veterani del lockdown e ci abbiamo preso la mano. Riusciamo a lavorare alle canzoni a distanza anche con gli altri ragazzi della band e siamo soddisfatti di quello che sta uscendo.
Vi saluto con l’ultima domanda: dopo Pasta Rossa e Domenica cosa dobbiamo aspettarci?
Abbiamo pronto un altro singolo, che svelerà un lato nuovo di Chiamamifaro. Con sonorità più graffiate ed elettroniche che fanno parte del nostro sound. E poi chiaramente stiamo lavorando a un album, speriamo di potervelo far sentire presto!
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Last modified: 3 Dicembre 2020