Dieci consigli di fine anno, dieci dischi che scaleranno le vette dei vostri cuori.
A Minor Place – It’ll End in Smile
[ 29.01.2021 | autoprodotto ]
Una produzione di indie pop d’antan scevra da ogni logica commerciale, un disco doppio che è una schietta dichiarazione di appartenenza incondizionata alla scena britannica che discende dalla Sarah Records. Il citazionismo sapiente di Andrea e Roberta è la lingua più elegante con cui raccontare ciò che ancora si salva dalla transitorietà, come l’amore, o la musica, o l’amore per la musica.
Amerigo Verardi – Un sogno di Maila
[ 12.02.2021 | The Prisoner Records ]
Al polistrumentista non mancano estro, poetica ed esperienza necessarie per confezionare un lavoro all’altezza delle aspettative create dal precedente coraggioso Hippie Dixit. Torna ad esplorare nuove possibilità con un concept album di 20 brani suonato con tantissimi strumenti, dai più convenzionali ai più lontani geograficamente, partendo dalla tradizione cantautorale nostrana, tra metafore trasognate e parentesi terrene, e trovando ispirazione in ogni angolo di mondo.
Clustersun – Avalanche
[ 20.05.2021 | Icy Cold Records / Little Cloud Records ]
Militante tra le file dell’italogaze sin dagli albori, al terzo LP il trio prende definitivamente il volo verso ambiti decisamente più heavy. Con la produzione di James Aparicio le consuete atmosfere a tinte fosche si rinnovano acquistando brutalità desert rock, con le chitarre che prendono corpo e attraversano le matasse di suono come scariche elettriche.
Mondaze – Late Bloom
[ 10.12.2021 | Church Road / Through Love / Quiet Panic / Tafuzzy / Coypu ]
Dalla demo autoprodotta di qualche anno fa i giovanissimi romagnoli hanno fatto parecchia strada in quanto a capacità di gestire i muri di suono. La cifra stilistica del loro esordio su disco è definita e incisiva, declinando la matrice punk hardcore in chiave heavy shoegaze, con lo sguardo rivolto alla formula di band come Nothing e Deafheaven.
Oslo Tapes – ØR
[ 04.06.2021 | Pelagic Records ]
Avant rock che evoca paesaggi artici e solitudini interstellari, fatto di lisergiche chitarre diluite in una robusta sezione ritmica: il ritorno della formazione guidata da Marco Campitelli procura soundscape ipnotici e soffocanti, ancestrali e futuristici al tempo stesso.
palliatives for dirty consciences – blankly
[ 03.12.2021 | MiaCameretta Records / Marsiglia Records ]
In un anno in cui si abusa del concetto di resilienza, il dovere morale è quello di chiedersi se a volte invece non sia il caso di cedere, abbandonarsi all’irreparabile cadendo in ginocchio sotto una scarica di riverberi taglienti. Il post rock della band romana è la colonna sonora perfetta per il momento in cui ammetteremo che ad alcune cose non esistono rimedi ma solo palliativi, come le melodie ovattate di questo loro esordio.
Populous – Stasi
[ 11.06.2021 | La Tempesta Dischi ]
Quella ambient e in solitaria è di certo una versione inedita del produttore salentino. Otto composizioni strumentali dipingono scenari onirici, punteggiati di disturbi il tanto necessario da renderli materici, stratificando come sempre ma stavolta i layer sono placidi e impalpabili, per purificarsi da ogni frenesia.
PS5 – Unconscious Collective
[ 21.05.2021 | Hyperjazz Records ]
L’estro dell’improvvisazione del collettivo capitanato da Pietro Santangelo (già a lavoro coi Nu Genea) porta con sé la tradizione partenopea per (ri)fonderla con le sonorità più disparate, con le trame dei sassofoni a condurre Napoli in Africa e in America Latina, riportandola a casa pregna e rigenerata.
The Tangram – Cosmic Fruits
[ 19.11.2021 | Irma Records ]
Dopo aver alzato l’asticella ad ogni singolo pubblicato, il debut della formazione abruzzese ha ampiamente ripagato le aspettative, in barba alle scelte di Manuel Agnelli che quest’anno li ha scartati ai bootcamp di X-Factor. Quindici tracce percorse da un compatto e irresistibile flusso funk psichedelico, fresco e retromaniaco insieme.
Venerus – Magica Musica
[ 19.02.2021 | Sony Music / Asian Fake ]
Altro attesissimo esordio in long-playing: quello di Andrea si conferma il cantautorato pop più credibile degli ultimi anni in Italia, sorretto da un background internazionale caleidoscopico e dalla consueta cura nei dettagli.
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Last modified: 21 Gennaio 2022