L’artista ci racconta il suo debutto e ci spiega come affrontare il nostro più grande nemico.
(di Maria Chiara Minotti)
Nato a Brescia, classe 1997, YTAM è un artista giovanissimo ma che sa decisamente il fatto suo. Nel 2019 infatti pubblica il suo primo EP, Come*Te, con l’etichetta Grooviglio Records di Milano, in cui l’artista racconta sé stesso in chiave pop. Con titoli inconsueti, canzoni orecchiabili e voglia di farsi conoscere, YTAM mette in chiaro da subito le sue intenzioni: puntare in alto.
Dopo la firma con Sony Music Italy, che arriva prima dell’esordio e del suo ingresso nella crew Columbia Records/Nigiri, il 21 gennaio scorso è uscito il suo nuovo singolo GBYE. Tra riferimenti e citazioni cinematografiche, pop culture ed icone degli anni 90, l’artista affronta il suo nemico immaginario, a cui dire “Goodbye”. Ci guida in un ideale incontro/scontro con il proprio io interiore con il quale, “venire a patti” nei momenti di sconforto.
Noi di Futura 1993 abbiamo contattato l’artista per fargli qualche domanda riguardo il singolo.
Sei giovanissimo e hai firmato con una casa discografica importante ed internazionale come la Sony prima dell’uscita del tuo singolo di debutto, come ci si sente?
Ho sognato questo momento per così tanto tempo che soltanto ora sto iniziando a realizzare! Non potrei essere più felice di così ma nonostante tutto, voglio continuare ad essere spontaneo come sono sempre stato nello scrivere musica.
Nel tuo singolo GBYE fai continui richiami alla cultura pop, secondo te quanto è importante avere questo tipo di riferimenti culturali al giorno d’oggi?
Prendendo quasi sempre ispirazione da artisti internazionali, mi viene abbastanza naturale fare dei riferimenti alla cultura pop! Inoltre, mi permette di raccontare le vicende in un modo alternativo e anche ironico in certi momenti.
Credi sia davvero possibile dire goodbye al proprio nemico interiore o è meglio imparare a conviverci?
Credo sia possibile dire addio o quantomeno combatterlo. Dire addio in generale è un’azione difficile, lo è a maggior ragione se dobbiamo farlo con una parte di noi stessi. Penso che sia fondamentale non farsi schiacciare dalle proprie paure e saper reagire per non farsi abbattere al primo colpo.
Cosa fai quando la vita ti mette al tappeto?
Solitamente quando sto attraversando un momento duro, la musica è quella bolla in cui mi rifugio per trovare la forza di reagire. Scrivere un pezzo nuovo è la valvola di sfogo che mi ha sempre aiutato a superare le difficoltà.
Se la tua vita fosse un film, che genere sarebbe e chi ti piacerebbe lo dirigesse?
Sarebbe sicuramente un film pulp, diretto da sua maestà Quentin Tarantino naturalmente! 🙂
Dopo due anni tra lockdown e pandemia, secondo te quanto è importante ripartire dalla musica?
Ripartire dalla musica è stata la cosa migliore che mi potesse capitare. Dopo due anni super difficili non vedevo l’ora di pubblicare il primo singolo e dimenticare un po’ tutte le difficoltà che abbiamo affrontato stando chiusi in casa.
Cosa ti ha influenzato, oltre alla cultura pop?
Sono cresciuto ascoltando audiocassette dimenticate che trovavo in giro per casa, e in generale tutto quello che è analogico mi ha sempre affascinato! Vivere nell’era digitale dove tutto è super veloce e a portata di clic è figo, ma toccare con mano un walkman e riavvolgere il nastro per me non ha prezzo!
Che progetti ci sono nel tuo futuro?
Al momento è ancora tutto top secret però su Instagram ci saranno delle grandi news nelle prossime settimane (e la primavera è alle porte eheh) Ci sentiamo li??
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Last modified: 30 Gennaio 2022