Come il caldo torrido, i tormentoni estivi incombono e turbano la nostra quiete in queste lunghe giornate di luglio.
È quindi tempo di schierare la controffensiva: in redazione abbiamo scelto dei brani che, per un motivo o per un altro, più o meno razionale, sanno di bella stagione senza deturpare le orecchie dell’ascoltatore.
Da usare come antidoto nei momenti di massima disperazione.
Maria Pia Diodati ascolta:
SHAME – ONE RIZLA
È l’estate del 2021 e i giovani inglesi chiudono il Todays Festival incendiando il palco di sPAZIO211. È la prima edizione post-Covid e sono stati tre giorni di live a cui abbiamo diligentemente assistito da seduti, ma l’euforia che sprigionano gli Shame è più contagiosa di qualsivoglia pandemia e dopo pochi minuti dal loro arrivo siamo irrimediabilmente tutti in piedi a saltare, e mi viene da piangere nel tornare a vivermi un concerto come non accadeva da quasi due anni, e mi viene pure da abbracciare tutti i presenti per dire loro quanto sono felice di essere qui ad gridare insieme il refrain di One Rizla, noi che in questo momento stiamo provando tutti la stessa catartica sensazione. Tormentone estivo per estati che quasi non ci speravi più che potessero tornare.
Federico Longoni ascolta:
BOARDS OF CANADA – DAYVAN COWBOY
Questo brano è arioso e sognante, che culla nelle lente serate d’estate. Una canzone molto “chill”, perfetta per chiudere un’afosa giornata di luglio, magari con in mano un drink con tanto ghiaccio e i piedi a mollo in una piscina blu. Nel video di questo magnifico pezzo a un certo punto partono immagini di surfisti che cavalcano onde altissime, e anche questo contribuisce a pensare a Dayvan Cowboy come un brano estivo, fresco, rinfrescante.
Federica Finocchi ascolta:
QUEENS OF THE STONE AGE – MONSTERS IN THE PARASOL
Estate è sinonimo di caldo, caldo torrido, giornate afose passate a rimpiangere le temperature miti dell’autunno (io lo faccio) e l’estate 2023, particolarmente da bollino rosso, richiama atmosfere desertiche a tutto tondo. Sarà perché l’album ha anticipato l’estate del 2000, sarà perché al suo interno c’è il singolo Feel Good Hit Of The Summer (non fatevi ingannare dal titolo…), ma Monsters in the Parasol dei QOTSA è il pezzo che va messo con volume a palla mentre guidi sotto 40 gradi. Attenzione, però: si consiglia protezione solare e abbigliamento leggero perché la voce di Josh Homme potrebbe far salire ulteriormente la vostra temperatura corporea.
Daniel Molinari ascolta:
THE ARMED – EVERYTHING’S GLITTER
I The Armed non esistono. I The Armed esistono. Il misterioso collettivo di Detroit si appresta a mutare di nuovo forma rivoluzionando la propria identità con Perfect Saviors, in uscita il 25 agosto, e per prepararci decidono di far detonare l’estate con un secondo singolo ad anticiparlo, tra allegorie divine e clown caricaturali, in una bravura multicolore nello stratificare il sound tra power pop e un post hardcore lucentissimo. L’energia del leader Tony Wolski vi proietterà nel loro show allucinato, ma mai così dannatamente catchy.
Francesca Prevettoni ascolta:
YARD ACT – THE TRENCH COAT MUSEUM
Quali sono i requisiti essenziali di un tormentone estivo? Deve far ballare, ballare e ancora ballare come se non ci fosse un domani. E deve restarti incastrato ossessivamente in testa, ogni giorno, come un mantra. Il nuovo singolo degli Yard Act sembra avere entrambe queste caratteristiche: spoken word, chitarre affilate e un’atmosfera da rave party che vi renderà impossible stare fermi. Un tormentone estivo alternativo, ma con un occhio già puntato alla prossima stagione: preparate i vostri trench, perché l’autunno non è poi così lontano.
Vittoriano Capaldi ascolta:
KYUSS – DEMON CLEANER
Aspro e torrido, il deserto californiano restituisce alla perfezione l’immaginario del caldo opprimente che caratterizza l’estate. E non è un caso che i Kyuss abbiano dedicato proprio alla iconica e solitaria Sky Valley il loro terzo album. Chitarre magmatiche, sezione ritmica terremotante, voce poderosa: niente di meglio per immergersi anima e corpo nella California meno cool e sotto i riflettori, la colonna sonora perfetta per quando si suda anche solo respirando.
Lara Magnelli ascolta:
FLORAL IMAGE – GALLIPOLI
Cos’hanno in comune il Salento e Norwich? Poco, mi permetto di dire. Fatto sta che i Floral Image, quattro giovani musicisti (della madonna, aggiungerei) della cittadina inglese, hanno deciso di intitolare così una delle tracce del loro primo EP. Suoni estivi? Tropicali? Manco per niente. Qui si fa indigestione – ma in senso buono – di linee di basso assassine e nuova psichedelia travolgente. Questo sì che è un tormentone estivo. Provare per credere.
Antonio Azzarone ascolta:
IOSONOUNCANE, PAOLO ANGELI – SUMMER ON A SPIAGGIA AFFOLLATA
Esiste un limite alle bassezze umane? Nel 2010 Iosonouncane faceva il contraltare alla spiaggia solitaria del Maestro Battiato mettendo in scena, sullo stesso set da tv del pomeriggio, il divertimento di plastica e la morte dei naufraghi migranti. Oggi il fascio di tenebre che avvolge l’Italia temo abbia peggiorato le cose, col cellulare al posto di “Donna Moderna” a ipnotizzare le mamme e uno sguardo ancor più schifato verso le miserie del mondo. Se non esiste niente di più crudele dell’estate italiana, questa volta non potrà salvarci nemmeno “l’eco dei cori mondiali”.
Claudia Vecchioli ascolta:
BLUR – LUMINOUS
Fine luglio come adesso, ma nel 1991. I Seymour si erano evoluti in Blur a suon di bottiglie scolate e feste, col disco di lancio a un passo dalla pubblicazione e il debutto a Reading alle porte, tutto di lì a un mese. Tutto, in apparenza, luminoso. Il 29 luglio uscì il terzo singolo “Bang” con la b-side ipnotica “Luminous”, mai celebrata a dovere se non nelle edizioni speciali ed in questo 2023, anno in cui la band sceglie di riproporla live al PS dopo 24 anni. Al netto degli esordi non rosei ed ingenui, ritornare a quel passato sa di identitario: ciò che al tempo fu escluso dall’album per altrui logiche di marketing, oggi rappresenta un raffinato dettaglio di stile. Proprio come i genitori sceglievano cosa indossavamo da ragazzi, e a 50 anni metteremo le magliette di chi vogliamo. Per ribadire chi si era al tempo, inascoltati, ma soprattutto dire chi siamo ora.
Dario Damico ascolta:
CAROLINE POLACHEK – WELCOME TO MY ISLAND
L’isola che non c’è di Caroline è un luogo accogliente e seducente, un rifugio dal clamore, fatto di palme mosse dal vento e di un oceano blu. Le ansie vengono spazzate e ogni turbamento si trasforma in desiderio.
Desiderio di sentire nel profondo. Desidero di godere.
Desiderio di vivere ardentemente. Desidero di libertà catartica.
Come quello dell’estate, che coincide con la stagione dei concerti e dei festival all’aperto, come quello di questo periodo fatto di attese trepidanti e future nostalgie.
È proprio adesso che si costruiscono i ricordi più belli.
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Last modified: 2 Settembre 2023