Denso e senza filtri: il secondo album dell’emo band americana racconta il burnout di una musicista in tour.
[ 20.10.2023 | emocore, Midwest Emo | Tiny Engines ]
Partiamo dall’inizio, partiamo con una domanda: come affrontate le avversità che la vita vi pone davanti, soprattutto quando derivano da vostre precise scelte? Siete tra quelle persone che le prendono di petto? Cercate di essere razionali e calcolatorə, prontə ad ogni possibile scenario? Oppure pensate che prevenire sia meglio che curare e, prima di esporre la vostra vita a qualsiasi tipo di evento, cercate di prevedere tutte le sue probabili diramazioni? Shannon Taylor, leader degli awakebutstillinbed, forse non era pronta a quello che sarebbe successo quando nel 2018 pubblicò l’album d’esordio, ma ha sicuramente usato quell’esperienza per creare qualcosa d’importante.
chaos takes the wheel and I am a passenger. Riassunte nel titolo di questo secondo disco – che esce a cinque anni dal debutto – ci sono speranze, sogni, ansie, risate, lacrime, paure, euforia. Tutte le emozioni che un piccolo boom di notorietà nella grande scena emo americana può suscitare in una ragazza talentuosa alla ricerca del proprio posto nel mondo – musicalmente parlando e non solo. Siamo fattə con uno stampino unico dopotutto, e quei piccoli step che per alcunə possono essere intermedi all’interno di un disegno più grande, per Shannon sono stati troppo da gestire, o forse effettuati troppo in fretta.
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“Feel like I’m finally where i should be / endless surroundings circling me / lost in the hopeful anxiety / maybe this all will be worth something”
Non so quanto sia complicata la vita di un musicista in tour. Ho suonato ad un solo concerto nella mia vita e sono una di quelle persone timide che quando parlano con le band fanno fatica ad andare oltre il “è stato un bellissimo concerto stasera”, ma immagino che caricare e scaricare attrezzatura dai furgoni (nella speranza che non vengano svuotati nottetempo), cambiare quotidianamente città, trovarsi di fronte facce diverse ogni sera, dormire dove capita, non sapere se si rientrerà delle spese… Ecco, immagino che questa vita non sia adatta a chiunque. Io non ci riuscirei. Forse neanche moltə di voi che state leggendo queste righe ci riuscireste. O forse sì, chi lo sa.
Shannon Taylor affronta questo e molti altri argomenti di pancia, senza contenersi e senza censure. Non si spiegherebbero altrimenti i 57 minuti di chaos takes the wheel…, un album emo di un’urgenza compositiva rara, con brani che scorrono come flussi di coscienza e parlano di una vita da musicista che la divora e la consuma, di una depressione che porta all’apatia, di giorni che scorrono sempre uguali, un altro paese, un altro palco, un altro van, un altro aeroporto.
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“I don’t know, I’m just tired of talking / I’m so tired of this shit / you can control what I say / but you can’t make me believe it”
Un po’ Rainer Maria, un po’ Christie Front Drive, un pizzico di Sunny Day Real Estate. Le coordinate del progetto awakebutstillinbed rimangono ancorate agli anni Novanta, con le chitarre a produrre in serie riff in perfetto stile Midwest Emo, ma i passaggi più melodici (airport, l’acustica savior) ricordano anche le prime cose di Waxahatchee e Hop Along, mostrandoci un futuro alternativo in cui Katie Crutchfield e Frances Quinlan hanno premuto ancora più forte sui distorsori. Anche la voce di Shannon ogni tanto ricorda quella delle due sorelle degli Swearin’, ma più spesso gratta sulle note più basse. A volte stona, è imperfetta e può rappresentare anche un piccolo muro al primo ascolto. Quando però esplode in urla liberatorie (bloodline, far, adapt) o si lancia in cavalcate pazze al limite dello screamo (redlight) viene toccato il picco dell’album, e la disperazione e il senso di burnout della frontwoman della band possono esplodere in tutta la loro potenza.
Non è un disco di momenti felici. Se ve ne sono stati, ormai sono stati sepolti da qualcos’altro. Come un lavoro che non vi soddisfa più, ma che dovete portare avanti comunque, perché è quello che sapete fare, oppure è quello che pensavate vi avrebbe fattə sentire realizzatə. A volte è una fase e basta un piccolo cambiamento, a volte è qualcosa di più profondo, un percorso complicato da affrontare.
chaos takes the wheel and i am a passenger è il racconto di questo percorso, un tentativo di esorcizzare un demone senza forma nato dalla gioia e dall’euforia, che ormai le ha sostituite e ha reso tutto una macchia nera.
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Non so quanto scrivere questi testi e trasformarli in canzoni abbia aiutato Shannon Taylor, ma ha sicuramente prodotto uno dei dischi emo più viscerali e profondi degli ultimi anni: un album che non ha paura di risultare prolisso o verboso, ma che si pone come un bel romanzo di formazione in cui il finale è ancora tutto da decidere.
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Last modified: 20 Dicembre 2023