Una presentazione dei gironi degli Europei di calcio in chiave musicale e indipendente.
Oggi iniziano gli Europei di calcio e no, non ci siamo improvvisamente trasformati in una webzine sportiva. Abbiamo però colto l’occasione per usare la fantasia e ci siamo immaginati commissari tecnici “convocando” un nome per ogni nazione partecipante al torneo.
Quei nomi sono naturalmente artisti e artiste emergenti provenienti da ogni angolo d’Europa che proviamo a farvi conoscere, e che troverete raggruppati poi in una playlist utile per l’ascolto.
Prima però li presentiamo rispettando lo stesso ordine dei gironi della competizione ufficiale e giocando un po’ a spaziare tra calcio e musica.
Qui intanto trovate una playlist che raccoglie tutte le band menzionate nell’articolo.
GIRONE A (Germania, Scozia, Svizzera, Ungheria)
Per ben figurare nell’Europeo casalingo, la Germania schiera i Flying Moon In Space, band proveniente da Lipsia forte di ben due dischi usciti per Fuzz Club e atmosfere che passano dall’onirico al ballabile.
La Scozia, avversaria dei tedeschi nel match inaugurale, manda in campo il talento di Hamish Hawk, che esplode in un romanticismo colto e sornione; ascoltate Think of Us Kissing per credere e immaginate un Jarvis Cocker con meno movenze e una voce baritonale.
In campo per la Svizzera c’è Camilla Sparksss, moniker di Barbara Lehnhoff che molti conosceranno già in quanto parte del duo Peter Kernel; il suo terzo album solista Lullabies, uscito lo scorso anno, è zeppo di carezze elettroniche notturne.
Infine l’Ungheria, che risponde con le altrettanto rilassate e sognanti atmosfere dei Maluridé, trio elettro/dream pop dalla spiccata delicatezza e con album d’esordio risalente ad ottobre 2023.
GIRONE B (Italia, Spagna, Croazia, Albania)
La scelta del nome italiano è avvenuta dopo un lungo, contorto e immaginario colloquio con Mister Spalletti che, per vincere in Germania, convoca i MILANOSPORT, gruppo post-punk meneghino con più di una influenza teutonica (come nel caso di Genau, brano in tedesco che porta direttamente tra i plattenbau di Berlino Est).
Con la virtuale maglia della Roja invece ci sono le Melenas da Pamplona, provenienti da quella meravigliosa squadra chiamata Trouble in Mind Records. Prodigiose cavalcate emotive ed estimatori d’eccezione come i Wilco, non male come biglietto da visita.
Per la Croazia troviamo titolari i nemanja, carichi di groove psichedelici al sapor d’inizio estate, morbidi aperitivi sulla spiaggia e spensieratezza.
Quando il numero dei drink inizia a salire, ecco l’Albania e i Via Tirana, pronti a mettere in campo i loro ammalianti ritmi dance per far ballare indistintamente compagni, avversari e spettatori.
GIRONE C (Slovenia, Danimarca, Inghilterra, Serbia)
Focus sul girone C che parte della Slovenia dei Lelee, band di base a Lubiana con membri sia sloveni, sia originari di Belgrado e della Macedonia del Nord. Un ottimo collettivo balcanico che si autodefinisce “adriatic indie rock”. Cosa significa? Pezzi come Nestaješ ne danno un’idea.
Nel mentre, spazio ai danesi Kindsight, freschissimi del secondo album No Shame No Fame, manna dal cielo per i fan dell’indie pop sognante e con un sotteso velo di malinconia.
La convocazione per la nazionale dei Three Lions inglesi è stata parecchio complicata per via della infinita gamma di nomi papabili; alla fine abbiamo scelto gli Hotel Lux, ammaliati da uno specifico brano dal titolo National Team che ben sintetizza lo spirito di questo articolo.
Chiudiamo con la Serbia degli indie rockers Koikoi, il cui unico disco Pozivi u stranu uscì tre anni or sono per l’etichetta Moonlee Records, molto attenta alla scena indipendente dei paesi della ex Jugoslavia. Essendo Moonlee anche la label dei sopracitati Lelee, sembra quasi un vero proprio derby.
GIRONE D (Polonia, Austria, Francia, Olanda)
Idealmente accanto a Lewandowski e compagni, vanno in campo i kresy, gruppo noise rock di Łódź non nuovo alle convocazioni sulle pagine di Rockambula: erano stati inseriti infatti nel nostro “What’s up Bandcamp?” di giugno 2023, a cui vi rimandiamo per un più dettagliato approfondimento.
Proseguiamo quindi con i Takeshi’s Cashew, austriaci di nascita ma anatolici di ispirazione nelle loro strumentali esplorazioni sonore rigogliose di pura psichedelia.
E poi – Allez les Blues! -, certamente, ma ancora con una band della amata Trouble In Mind, ovvero i francesi En Attendant Ana, tanto pieni di sincera empatia e chitarre jangle che fanno a fette il cuoricino.
Occhio poi all’Olanda, perché i Personal Trainer sono, forse più di tutti, quelli in odore di next big thing; attitudine molto Brit, piglio giusto e brani che si appiccicano facilmente in testa come The Lazer.
Il secondo disco Still Willing, che potrebbe significare una definitiva consacrazione, è atteso in agosto via Bella Union.
GIRONE E (Romania, Belgio, Slovacchia, Ucraina)
Partiamo dalla Romania, che non ha più in squadra calciatori iconici come Gheorghe Hagi ma che vanta band come gli Zimbru da Cluj-Napoca; la band ha all’attivo appena un EP e una manciata di singoli, ma le potenzialità del suo art rock sono molte, come si può vedere nella loro affascinante esibizione sul canale YouTube di Arte Concert.
Il Belgio c’è ma parla italiano con gli Ada Oda e il loro post-punk in lingua nostrana, figlio delle origini siciliane della frontwoman Victoria Barracato.
La Slovacchia mette in campo i Tolstoys, un indie pop romanticone con punte trip hop, dai ritmi misurati ed ipnotici, talvolta anche molto sexy.
Altre atmosfere invece per l’Ucraina dei Farba Kingdom, che rispolverano l’essenza di una darkwave quasi “boyharsheriana” ma in lingua madre; perfetti per giocare la partita in un qualsiasi club con cemento a vista e popolato da gente vestita di nero e con eyeliner marcato.
GIRONE F (Turchia, Repubblica Ceca, Portogallo, Georgia)
La nostra creativa presentazione dei gironi si chiude con le ultime quattro compagini.
Da Praga, a rappresentare la Repubblica Ceca ci sono gli I Love You Honey Bunny, che hanno un nome ispirato da una famosa battuta di Pulp Fiction e nella loro onesta faretra pop vantano una freccia molto molto catchy: il brano Lazer Queen.
Per quanto riguarda il Portogallo, CR7 ci perdonerà se a lui preferiamo Ana Lua Caiano: una Daniela Pes lusitana capace di unire tradizione e modernità, suono e canto, in un flusso magnetico parecchio scenico. Il suo show a KEXP e la pioggia di commenti estasiati di suoi connazionali e non, dicono tutto.
E la Turchia di Montella? Intrigante ma non quanto la Turchia dei Lalalar. Puro folk-punk anatolico che crea tensione emotiva avvolta dal fumo dei narghilè. Quest’anno si sono già visti e si vedranno ancora spesso nel nostro paese; il numero di date live è folto.
Chiudiamo quindi con l’esordiente Georgia e l’elettronica di Anushka Chkheidze, la quale ben farebbe muovere e piangere contemporaneamente in un party nostalgico di fine torneo.
***
Siamo giunti al termine di questo gioco serio e faceto.
Buoni Europei a tutti, ma soprattutto buon ascolto.
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Last modified: 17 Luglio 2024