Come un’aviatrice, nei cieli siciliani – Intervista ad Heartworms [ITA/ENG]

Written by Interviste

La nostra discussione con Jojo Orme in occasione del suo concerto ad Ypsigrock 2024.
[Foto in copertina © Gilbert Trejo]

Nel sabato di questa edizione di Ypsigrock ci siamo seduti su una panchina del parchetto alle spalle del Castello dei Ventimiglia a parlare con Jojo Orme, in arte Heartworms. Un angolino con meno afa, sprazzi di venticello e vista sui dintorni di Castelbuono, adornati dalle ombre allungate del tardo pomeriggio.

Heartworms ha all’attivo l’EP A Comforting Notion (uscito nel 2023) e vari singoli, tutti pubblicati per la celebre etichetta londinese Speedy Wunderground.
Di sera si è poi esibita sull’Ypsi Once Stage di Piazza Castello insieme a Kimyan Law, bdrmm e Kae Tempest.

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© Jessica Borrello
[ITA]
Ciao Jojo, hai appena finito il soundcheck. Dimmi le tue sensazioni su questo posto.

Assolutamente bellissimo. È un sogno poter suonare di fronte a questa chiesa e questo castello. La vista è meravigliosa ed anche il panorama di questo momento.

Hai visto la gente che guardava il soundcheck? C’erano dei fan ma anche locals curiosi…

Mi piace vedere la gente curiosa durante i soundcheck. Alcuni artisti non sopportano persone ai soundcheck ma io lo adoro, fai pratica con gli errori.

Parliamo di Speedy Wunderground. Qualche mese fa avevamo intervistato Viji e ne avevamo discusso parecchio. Come è lavorare con Speedy e quali sono le particolarità di lavorare con Dan Carey?

Lavorare con Dan Carey è incredibile, gli voglio bene come fosse un familiare. Eravamo amici prima ancora che andassi in studio e quindi ho avuto modo di conoscerlo di più, entrambi apprezziamo le drum machine analogiche. 
Poi, quando ha deciso di farmi firmare con l’etichetta, siamo andati in studio a registrare l’EP A Comforting Notion e mi sono divertita un sacco.
Il suo studio è folle, quasi un pericolo per la salute e la sicurezza! (ride, ndr). In merito a Speedy Wundeground, adoro quanto sia di nicchia, sempre alla stessa maniera e senza cambiare mai.

Il tuo nome viene dall’album Heartworms degli Shins: qual è stato il legame?

All’epoca avevo all’incirca quattordici anni, ero molto annoiata durante le scuole superiori e cercai su Youtube “cool indie bands”. Spuntò Australia degli Shins, una delle mie canzoni preferite.
Gli Shins sono stati parti della mia vita per molto tempo, James Mercer è uno dei cantautori più straordinari che io conosca.
“Heartworm” viene da uno dei loro ultimi album e ne adoro il nome: è oscuro e divertente allo stesso tempo.

Simpatico, perché Australia credo sia parte di un altro loro album…

Esatto! Di Wincing the Night Away!

Ti infastidisce quando qualcuno pensa che Heartworms sia il nome di una band e non del tuo progetto solista?

Non mi piaceva “Heartworm”. “Heartworms” significa ovviamente più vermi, ma per me sono più vermi in un cuore, non più persone. Molte persone credono sia il nome di una band ed è pesante, perché faccio tutto da sola, scrivo tutto da sola e ho sempre fatto così.
La mia intenzione è sempre stata cercare di farlo sapere alla gente. Speriamo un giorno…

E invece come è nata la tua passione per gli aerei da guerra?

Ho sempre amato la storia. Cominciai ad appassionarmi agli aerei guardando un documentario sullo Spitfire; mi fece piangere e fu molto emozionante. Spitfire e aerei d’epoca mi ravvivano.
Non sono Heartworms tutto il tempo e mi piace stare nel mio ufficio a guardare documentari di guerra e a scrivere poesie di guerra.
Mi metto nei panni di chi c’è stato, soprattutto per quel che riguarda la prima guerra mondiale, nelle trincee.
I biplani della prima guerra mondiale sono così belli. Lavorare alla RAF qualche tempo fa, poter vedere tutti questi vecchi aerei e sedersi a bordo è stato meraviglioso.

Ricordo che qualche tempo fa eri solita salire sul palco indossando uniformi militari, poi hai un po’ cambiato. Non pensi che vestirsi da donna militare possa essere frainteso come un look di estrema destra?

Può essere frainteso, ma la moda è passione. Un vestito tutto in pelle o tutto militare è potente. Quando vedo una donna vestita da militare, non voglio scherzare con lei. Ti fa pensare: “wow, è lei a comandare”.
Poi non mi piace mostrare la mia pelle, mi sento molto a disagio.
Sono cresciuta così, quindi adoro coprirmi il collo e sembrare davvero coperta. L’obiettivo è la musica, con essa viene anche il look.

I tuoi testi sono pieni di emozioni e di vulnerabilità. Non ti fanno sentire un po’ sovraesposta a livello personale?

Penso che per me sia il contrario.
Quando scrivo i miei testi non penso mai “oh tutti i miei pensieri, i sentimenti personali sono qui e le persone lo troveranno strano”. In realtà è una cosa molto libera e liberatoria, la gente lo apprezza, si identifica.
Potrebbero a volte trovarlo un po’ confuso, piuttosto oscuro e un po’ scomodo, ma penso che sia importante, come artista, essere in grado di essere onesti e non fuggire da ciò.  Non mi sento strana e non rifuggo.
Quel che trovo difficile a volte è descrivere i miei testi. Può capitare che sia timida nel cercare le parole giuste perché ho sempre avuto difficoltà a descrivere le cose.

Ho molto apprezzato il video del tuo ultimo singolo Jacked. Puoi raccontarmi qualcosa di questo video e di come hai scelto di coinvolgere anche Woof Woof, il tuo peluche?

Ho Woof Woof da quando avevo due anni, ne ha passate tante con me; mi ha vista crescere, piangere, avere crolli. Pensavo fosse importante coinvolgerlo in questo video perché volevo mi tradisse! Riguardo all’idea del video musicale, ho detto a Gilbert (Trejo, il regista, ndr) che volevo che Woof Woof fosse in grado d parlare e lui ha detto di fare dei sottotitoli.
Lo abbiamo registrato lungo tutta l’America.
GIlbert ha portato la sua macchina da presa deli anni Trenta, molto pesante. È  stato impegnativo ma alla fine siamo anche riusciti a fare degli scatti ad Albuquerque, sugli scalini de L’esorcista e in altri posti pazzeschi.

https://www.youtube.com/watch?v=mkXKgRtYp2U&pp=ygURaGVhcnR3b3JtcyBqYWNrZWQ%3D
Ultima domanda. Hai suonato in concerti di raccolta fondi per la Palestina. Da artista, senti di avere un ruolo sociale e politico in quello che canti e in quello che condividi?

Ho una voce e la uso sostenendo la Palestina. Non mi piace sommergere costantemente le persone con informazioni sui social media, non uso nemmeno più io i social media, il mio partner lo fa per me. Posso mostrare il mio sostegno alla causa, ma vedere persone postare qualcosa sulla Palestina e poi all’improvviso qualcosa in bikini mi confonde.
Quando si tratta di essere politici, lo si fa in un modo rispettoso e non inondando e andando sopra le righe, capisci cosa voglio dire?

Grazie di cuore, Jojo.
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[ENG]
Hi Jojo, you’ve just completed your soundcheck. Please tell me your feelings about this place…

It’s absolutely beautiful. It’s a dream to be able to play in front of this beautiful church and the castle. The view is wonderful and the view right now as well.

Did you see the people watching your soundcheck? There were fans but also just curious local people…

It’s so nice to see everyone quite curious when I do soundcheck.
Some artists hate people watching during the soundcheck but I love it because you experience the mistakes.

Let’s talk about Speedy Wunderground. Some months ago we interviewed Viji and we talked about it a lot. How’s working with Speedy and what are the particularities of working with Dan Carey?

Working with Dan is incredible. I love Dan as family. We were friends before I even went to the studio so I got to know him more, we both like analog drum machines.
When he decided to sign me, we went into the studio to record the EP “A Comforting Notion”. I had such a great time and I had such a laugh. His studio is crazy, a health and safety hazard!
About Speedy Wunderground, I just love how culty they are, always going to stay the way they are and never going to change.

Your name comes from the The Shins’ album Heartworms. What was the connection?

So I was 14 years old and I was very bored.
I was doing my GCSE and I decided to search on Youtube -cool indie bands-.
It came up with The Shins’ Australia; one of my favourite songs.
The Shins have been part of my life for a long time,  James Mercer is one the most amazing songwriters I know.
The name Heartworms came from one of their latest albums and I just love it. It’s kind of dark and fun at the same time.

It’s fun because I think Australia is from another album…

Yes! It’s from Wincing the Night Away.

Does it bother you when someone thinks that “Heartworms” is the name of a band and not the name of your solo project?

I didn’t like “Heartworm”. “Heartworms” is obviously multiple worms but to me, It’s multiple worms in a heart, not multiple people.
I do get a lot of people saying It’s a band and It’s hard to hear it because I do everything myself, I write everything myself, I always have done.
My aim has always been trying to make people know that. Hopefully one day…

How did your passion for aircraft arise?

I’ve always loved history. Aircraft came along when I watched a Spitfire documentary; it made me cry and it was very emotional.
Spitfires and vintage aircraft bring me to life.
I’m not Heartworms all the time, I like to be in my office and watch war documentaries and write war poetry, even though I have not been in the war. It’s just nice to put myself in the shoes of those who have been, especially World War I, in trenches. The biplanes in World War I, those are so cool. Working  in RAF Hendon a while ago, being able to see all these old aircrafts and sitting in them, has been wonderful.

I remember some time ago you used to wear military uniform at your shows, then you changed a little bit.  Don’t you think that dressing as military woman could be misunderstood and be seen as a far-right look?

It can be misunderstood but fashion is passion. Full leather, full military is a powerful look. When I see a woman dressed in the military, I don’t want to mess with her. It makes you see the person as -Wow, she’s in charge!-. Then I don’t like to show my skin, I’m very uncomfortable with it,  I was brought up that way, so I love covering my neck and looking really covered. The aim is the music, the look comes with it.

The lyrics of the songs are full of emotions and vulnerability. Don’t they make you feel a little bit personally over-exposed?

I think it’s opposite for me. When I write my lyrics I never think: – omg my whole personal thoughts and feelings are in this and people are going to find this weird.
It’s actually a free and freeing thing and people love that, they relate to it.  They might find it a bit messed up or quite dark, a bit uncomfortable but I think It’s important, as an artist, to be able to be honest and not shy away from that. I don’t feel weird and I don’t shy away from it, 
I find hard to describe my lyrics sometimes. I can be shy trying to find the right words because I always used to struggle to describe stuff.

I loved so much the video of your last single Jacked. Can you tell me something about this video and how you chose to include Woof Woof, your plush toy?

I’ve had Woof Woof since I was two years old, he has been through a lot with me, he’s seen me grow, he’s seen me cry, have breakdowns. I think it was important to bring him into this video because I wanted him to betray me. About the idea of the music video, I told Gilbert  (Trejo, director) I want Woof Woof to be able to talk and Gilbert said to do subtitles We recorded this all the way through America.
Gilbert carried his 1930’s film camera, really heavy. It was so stressful but we managed to get shots in Albuquerque, at the steps of The Exorcist and all these crazy places.

Last question. You played fundraising gigs for Palestine. As an artist, do you feel you have social and political role in what you sing and what you share?

I have a voice and I use it supporting Palestine.
I don’t like to drown people with information constantly on social media, I don’t even use my social media anymore, my partner uses it for me.  I can show my support for Palestine but when I see people post about Palestine and then, all of a sudden, post something in a bikini, it confuses me.
When it comes to being political, you do it in a way where it’s respectful and not like drowning and over the top, do you know what I mean?

Thanks a lot, Jojo.
© Jessica Borrello
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Last modified: 13 Settembre 2024