In Waves, la gioia e l’introspezione da dancefloor di Jamie xx

Written by Recensioni

Il ritorno del produttore londinese coincide con un album estremamente personale e universale, che rimarrà tra le pietre miliari della musica elettronica.
[ 20.09.2024 | Young | elettronica, progressive house, future garage ]

I colori si sono spenti, i raggi colorati sono diventati onde. Onde in bianco e nero, onde sonore inarrestabili. Il dj e producer londinese Jamie xx torna con In Waves, secondo album da solista dopo nove anni dall’esordio, e lo fa con un disco più oscuro del precedente, più introspettivo, più complesso.

La genesi dell’album è stata piuttosto lunga, con le prime tracce create già quattro anni fa, durante il lockdown. Jamie, costretto in casa, ha iniziato a produrre i primi beat e i primi suoni di quelli che sarebbero poi divenuti i pezzi di questo nuovo album. Altri brani invece sono nati più recentemente, dopo la fine della pandemia, quando finalmente tutti noi siamo tornati alla normalità.
Il disco emana proprio queste emozioni opposte, il senso di oppressione quando dovevamo restare chiusi in casa e quello di libertà una volta finita l’emergenza.

Jamie gioca ancora con samples e ritmi, melodie e featuring. Ritmi da dancefloor, ritmi house che ormai sono il suo marchio di fabbrica. Samples estrapolati soprattutto da brani jazz e soul, ma anche da un pezzo di ASAP Rocky, da uno dei Moody Blues e addirittura da una registrazione di un corso online di yoga che Jamie stesso seguiva mentre doveva rimanere chiuso in casa.
In Waves è un album in cui il produttore londinese fonde ritmi dancefloor mozzafiato con la bellezza effimera delle emozioni umane, creando qualcosa di intensamente personale.

© Alasdair McLellan

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Il singolo Treat Each Other Right incarna il concetto di stratificazione sonora presente in tutto l’album. Jamie xx crea un groove sognante e atmosferico tagliuzzando un frammento vocale glitchato di una radio AM degli anni ’60 e lo trasforma in qualcosa di incredibile.
In Waited All Night invece il producer si riunisce agli altri due terzi della sua storica band, The xx. La voce delicata di Romy è punteggiata dalle armonie rilassanti di Oliver Sim, navigando verso un climax lussuoso ed elegante. Un brano in cui si percepisce chiaramente come la chimica e l’intimità del lavoro con gli xx sia rimasta intatta negli anni, espandendo però il suono della band in un territorio nuovo e più dinamico.

Quella di In Waves non è solo musica da dancefloor. Qui c’è musica che racconta una storia, in cui ogni ritmo e ogni linea di synth evocano emozioni e ricordi.
Come nella splendida Dafodil, in cui compaiono anche Kelsey Lu, John Glacier e Panda Bear. Un singolo malinconico, con una melodia che sembra un sogno ad occhi aperti di fine estate, nostalgico e struggente. Le melodie quasi tropicali, i synth imperiosi, i samples soul ombrosi e sensuali creano un’atmosfera magica che riflette perfettamente l’introspezione che Jamie ha voluto mettere in questo album.

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Timido e introverso, Jamie xx fa musica fin da adolescente, chiuso nella sua cameretta. E ancora oggi preferisce creare la propria musica in solitudine. Le svariate collaborazioni in questo album e le numerose apparizioni nei più grandi festival e nei più famosi club del mondo lo aiutano ogni volta a spingersi oltre, a cercare nella sua introspezione una valvola di sfogo, un modo per mettersi in gioco.

In questo nuovo lavoro, Jamie bilancia l’introspezione dello stare in casa, a rimuginare su sé stessi durante il periodo della pandemia, a momenti di gioia, avendo capito quanta strada e quanti miglioramenti abbia fatto professionalmente e umanamente dopo il ritorno alla normalità.

Life è in assoluto l’episodio più gioioso dell’intero album. Un perfetto pezzo da dancefloor, con il featuring di Robyn che evoca i pettegolezzi con gli amici nel bagno del club e le chiacchierate esistenziali a tarda notte. Un brano che ricorda tantissimo l’epoca d’oro della musica house di fine anni novanta e primi duemila, quelle canzoni che tutt’ora adoriamo ballare quando vengono messe dai dj.

Nella seconda parte dell’album si continua ovviamente a ballare, ma tutto sembra intriso di uno strato ancora più nero, di un’introspezione oscura.
Breather è un pezzo a metà tra techno e ambient, quasi aggressivo e destabilizzante, mentre Falling Together chiude l’album in modo trascendentale, contraddistinto da un ritmo minimalista che si sviluppa gradualmente attraverso una melodia ricca e stratificata, dove riflessione ed euforia si incontrano in un fugace momento di perfetta armonia.

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L’introspezione di In Waves è in realtà un inno alla vita, alla possibilità di celebrare la bellezza dei piccoli momenti che essa ci dona. Jamie Smith ha prodotto un album che è al contempo estremamente personale e completamente universale, intriso di suoni del passato ma che, rimaneggiati e corretti, creano la musica dell’oggi e del futuro.

Un album che è un’esperienza coinvolgente e magica, musica che ci riconnette con noi stessi e con gli altri, da ballare in pista quando ormai il sole sta per nascere o da soli immersi nel buio della notte.
È conforto e gioia, ma anche catarsi emotiva. Jamie xx ha realizzato un capolavoro che durerà a lungo e che rimarrà tra le pietre miliari della musica elettronica.

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Last modified: 23 Settembre 2024