Un nuovo mese, una nuova carrellata di consigli dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.
In copertina: bondo © Donovan Novotny
What’s up on Bandcamp? è un’idea che prova a mettere al centro la musica indipendente: ogni mese una selezione di dischi il più variegata possibile – a livello di generi, provenienza geografica, etichette – per provare a dare spazio a nomi in rampa di lancio o comunque poco conosciuti.
Del resto, non importa quanto sia difficile la vita: lì fuori ci sarà sempre una band pronta a salvartela (o quantomeno a migliorartela).
Louse – Creep Call
[ 04.10.2024 | Riot Season Records | noise rock, scum rock, sludge | UK ]
Un vecchio telefono con la cornetta alzata: ormai è tardi, avete risposto alla chiamata dei Louse e non potete far altro che farvi catapultare in questo stordente vortice di disagio e distorsioni.
Il debutto della band di Newcastle Upon Tyne – una sorta di spin-off di The Shits e Hot Affair, altri due nomi di culto della scena della città – poggia tutto su riff muscolari, sonorità taglienti e una voce decisamente dissennata, e su pezzi come Material sembra di sentire una versione più noise e meno doom degli Electric Wizard.
La chiusura affidata alla potente e sincopata The Good Life è il commiato perfetto per un disco che ha il preciso compito di non mettere mai a proprio agio chi ascolta. E vi riesce benissimo.
Pressure Pin – Polyurethane
[ 04.10.2024 | Mothland | egg punk, art punk | Canada ]
L’egg punk vive e lotta con noi. Dopo Snõõper, Prison Affair, Alien Nosejob e chi più ne ha più ne metta, Pressure Pin si candida ad essere un nuovo nome di punta di questa sempre più florida scena.
Il progetto di Kenny Smith (membro anche dei La Sécurité, altro nome decisamente da attenzionare) torna a distanza di due anni dall’EP di debutto e lo fa nella maniera migliore possibile, con quattro nuovi brani che ne mettono in risalto tutta la capacità di scrivere pezzi coinvolgenti e mai scontati.
Aggiungo che l’impressione è che quello dell’EP sia il formato perfetto per l’artista di Montréal, quindi adesso non resta che aspettarne un altro e un altro ancora, dato che ogni volta prende così bene.
Why The Eye – Inspirex
[ 04.10.2024 | EXAG’ Records | electronic, experimental, techno | Belgio ]
Un bizzarro quartetto mascherato che viene dal Belgio e descrive la propria musica con un suggestivo “prehistoric techno”: potevo forse esimermi dall’approfondire?
Il nuovo lavoro del gruppo di Bruxelles arriva dopo un’attesa di ben sette anni ed è foriero di un suono oscuro, ipnotico e tribale, musica che, partendo dagli anfratti più primitivi ed essenziali della natura umana, arriva a flirtare con l’elettronica più sperimentale attualmente in circolazione.
Pura trance preistorica, la perfetta colonna sonora per un rave all’interno delle grotte di Lascaux (si scherza eh, non fatevi venire in mente strane idee).
Carnage Piknik – Silence as a Tone of Noise
[ 11.10.2024 | Reverse Tapes | noise rock, post-rock, experimental rock | Francia ]
È probabile che la maggior parte delle persone conosca Le Mans per motivi automobilistici, ma è giunta l’ora che la città della Loira salga alla ribalta anche per questioni musicali.
Reverse Tapes è un’etichetta sempre attenta alle novità più interessanti in seno all’underground francese, e l’EP di debutto dei Carnage Piknik non fa certo eccezione. Quello del giovane trio transalpino è un suono ricco di intenti distorti e sperimentali – GNOD e MAQUINA. sono tra i primi nomi che vengono in mente durante l’ascolto – e che non ha affatto paura di osare, come dimostrano la titletrack e la poderosa chiusura di Less is More. Una soluzione che funziona anche per episodi più diretti e che strizzano l’occhio al post-punk (vedi What’s Left).
Un esordio a dir poco roboante.
CRACKUPS – Plexi
[ 11.10.2024 | Mayway Records | garage punk, hardcore punk | Belgio ]
La vita è un po’ strana: due giorni dopo aver comprato un biglietto aereo per Anversa (tra l’altro per andare ad un concerto, ma questa è un’altra storia) mi sono imbattuto in un gruppo di stanza proprio in quella città con cui fino a poco prima avevo zero legami.
Questioni personali a parte, i CRACKUPS sono un quartetto dedito al garage più diretto e incisivo ma che non cela affatto una natura decisamente hardcore (vedi Pisshead).
Ventuno minuti e spiccioli di puro fomento sonoro in cui non mancano comunque episodi più ammiccanti e orecchiabili (S.A.T.A.N., Sgt. Haze) e inaspettate incursioni metallose (Knocking on Heaven’s Gate).
Ah, su Rock Bottom sembra di sentire una versione hc dei King Gizzard più garage, goduria vera.
Forgetting You Is Like Breathing Water – Forgetting You Is Like Breathing Water
[ 11.10.2024 | Unheard of Hope | ambient, post-rock, experimental | USA ]
Ricordo che ascoltai il primo singolo estratto da questo album, A Collapse of Horses, mentre me ne stavo pensieroso e con le mani in tasca su una spiaggia deserta come può esserlo soltanto nei primi giorni di ottobre. Mi sentii subito trasportato altrove, tutto sembrava svanire.
Il debutto degli amici di infanzia Will Evans e Theo Trump è intriso di quel minimalismo esistenzialista che talvolta può rappresentare l’ultimo rifugio dalle nostre, frenetiche esistenze (e aggiungo che è particolarmente indicato per chi ama Stars of the Lid, Boards of Canada e anche i BADBADNOTGOOD… ma chi non li ama?).
Un’esperienza impagabile (anche per l’inaspettato colpo di coda finale).
Slack Times – Gone Things
[ 11.10.2024 | Meritorio Records | jangle pop, indie pop | USA ]
Avviso alle band naviganti: se mettete un gelato (o almeno un qualcosa che ne rappresenti vagamente uno) sulle copertine dei vostri dischi, sappiate che siete già a buon punto nell’ottica di farvi apprezzare dal sottoscritto (come se questo fosse poi in qualche modo importante, ma lasciamo stare).
Da Birmingham (quella in Alabama, attenzione), gli Slack Times portano con sé tutto il loro carico di melodie semplici e zuccherose, quattro pezzi dolci e godibili come solo i gusti di un buono cono riescono ad essere.
Neanche il tempo di finire di sgranocchiare la cialda che il ritornello di In The Way mi si è già stampato nella mente, dopotutto a volte basta poco per farsi riempire il cuore.
bondo – Harmonica
[ 18.10.2024 | Day End Records | post-hardcore, slowcore, post-rock | USA ]
Nel mondo musicale odierno non inventare nulla è considerato un peccato capitale, il che diventa ancor più assurdo se si tiene conto del fatto che nell’A.D. 2024 partorire qualcosa di totalmente nuovo in quello che chiamiamo rock mi pare perlomeno complesso.
Perché questa premessa? Perché i bondo, quartetto da Los Angeles al suo secondo disco, mi ricordano tante cose: dagli ultimi Fugazi di The Argument (Sink) agli Unwound più crepuscolari (BG), senza dimenticare Duster (Harmonica) e Polvo (Porchetarian).
Tutta roba già sentita? Senz’altro, ma io nel dubbio una perla slowcore come Triple Double e la magnifica dissonanza di DJ Lessons me le tengo strette più che volentieri. Sia messo agli atti.
Trauma Glow – Irrlicht
[ 18.10.2024 | Candlepin Records / Pleasure Tapes | shoegaze, slowcore | Austria ]
Nella mia mente, Vienna evoca scenari asburgici, mitteleuropei e in generale vagamente austeri (oltre che sbiaditi ricordi dalla gita di quinto liceo, dalla quale ormai sono passati millenni e quindi meglio sorvolare).
Da oggi però la capitale austriaca assumerà una connotazione in più nella mia testa, il tutto grazie ai Trauma Glow, che qui dopo il bell’EP uscito ad aprile – si presentano con tre nuovi brani che ne esaltano sia la vena più intima e slowcore (vedi la titletrack) e quella più distorta e puramente shoegaze (ornaments, che vanta anche un riffone che promette di spettinare le vostre chiome).
Quanto benessere.
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Last modified: 6 Novembre 2024