Dieci consigli per altrettanti dischi da andare a scoprire nei recessi meno frequentati dell’anno che sta per concludersi.
Un altro anno è passato e, con il 2025 ormai alle porte, sono pronto a condividere i miei consigli extra-classifica, che ritengo comunque degni di nota.
Quest’anno ho particolarmente apprezzato lo sciamanismo latin-jazz di Geordie Greep e quello tribal-noise degli Avalanche Kalto, il post-hardcore rumoroso di Porcelain e Acaciafire, così come la new wave dei Formal Speedwear, il noise pop delle Sailor Honeymoon, l’industrial degli HAAL e l’eleganza barocca e sperimentale dei Flip Top Head.
Ecco qui ulteriori suggerimenti che meritano di essere esplorati.
Prostitute – Attempted Martyr
[ 20.10.2024 | autoprodotto | post-hardcore, noise rock, post-punk ]
Un album che accoglie il rumore a braccia aperte, con la stessa solennità di un Imam dal minareto. Le strutture sonore di ispirazione mediorientale non disturbano, anzi si integrano perfettamente con il martellamento di brani come Judge e All Hail. Il disco oscilla con maestria tra post-punk, post-hardcore e industrial, mantenendo sempre una forte impronta noise. È un album consigliato a chi ama i Chat Pile, ma desidera esplorare qualcosa di meno sludge e più gutturale.
Twine – New Old Horse
[ 06.12.2024 | autoprodotto | indie rock, noise rock, post-country ]
Durante l’ascolto dell’album di debutto della band australiana ho la sensazione di trovarmi di fronte a qualcosa di monolitico, immerso in una nebbia leggera in un freddo e tardo autunno. L’album suona violento, sia nelle sue esplosioni distorte e rabbiose, sia nei suoi lenti momenti catartici ed impressionisti.
Un violino ci guida attraverso un mondo country ansiogeno e alienante, come un paesaggio sfocato dove il post-hardcore si fonde con l’indie rock in una forma alt-country davvero unica. Non capita spesso di ascoltare una miscela simile, capace di evocare influenze disparate: dai Modest Mouse ai Black Country, New Road, dai Pile agli American Music Club.
New Old Horse è un disco per chi ama perdersi nei confini sfumati tra il caos e la malinconia.
prom – From the Wayside
[ 08.11.2024 | Sugar-Free | emocore, post-hardcore ]
La band di Brighton unisce con naturalezza emocore, grunge e hardcore punk, offrendo riff da capogiro accompagnati da uno skramz strozzato e ben amalgamato. Brani anthemici come Hexagonal Shaped Anxiety, Joy Is… e la traccia omonima vi resteranno in testa per settimane.
From the Wayside è un disco che cattura l’energia cruda e nostalgica degli anni ‘90, ma la filtra attraverso una sensibilità più contemporanea. Perfetto per gli amanti di Title Fight, Superheaven e Basement, è un album che sa unire aggressività, melodia e una vena nostalgica in modo impeccabile.
Bingo Fury – Bats Feet for a Widow
[ 16.02.2024 | state51 | experimental rock, jazz rock ]
Il jazz noir da dark cabaret della band di Bristol capitanata dal crooner Jack Ogborne è un’altalena irresistibile e squilibrata: pop, ma senza offrire rassicuranti appigli. Il caos controllato del free jazz si scontra con una vena più melodica, creando un equilibrio precario e affascinante.
L’influenza no wave dona al disco i giusti spigoli, opponendosi al piano rotondo e placido, che emerge a tratti come un’ancora momentanea in un mare sonoro turbolento. Bats Feet for a Widow è un ascolto obbligato per chi ama le atmosfere decadenti e le sperimentazioni scalcagnate .
Joy Dimmers – Red Will
[ 05.04.2024 | Wrong Speed | indie rock, slowcore ]
Il progetto, che coinvolge membri di All Structures Align e Bilge Pump, si orienta verso sonorità lente e crude. Red Will richiama alla mente band come Codeine, Seam e Low, incorporando una certa sperimentazione matematica. Un brano come Some Division potrebbe tranquillamente essere un pezzo di Neil Young, con il suo andamento folk zoppicante e un wall-of-sound ruvido. Un ascolto che scalda, sia nelle sue esplosioni che nei suoi vuoti silenzi.
Yammerer – Erth Station Zebra
[ 16.08.2024 | autoprodotto | krautrock, post-punk, garage rock ]
La band di Liverpool prosegue il loro viaggio sonoro nel krautrock, spesso motorik, ispirato ai Can. In queste sei mini-suite, toni spaziali e psichedelici si fondono con un post-punk ossessivo e ripetitivo, che richiama le, ormai rassicuranti, sfumature fall-iane e il dub dei Public Image Ltd..
Eliminando gli eccessi più freak dei lavori precedenti, il quintetto costruisce paesaggi acidi e onirici, dove la ripetitività motrice e il minimalismo sonoro si intrecciano per creare un’esperienza ipnotica. Erth Station Zebra è un viaggio visionario, geometrico ma liquido.
Portable Heads – How Long Is That Animal?
[ 29.07.2024 | autoprodotto | noise rock, experimental rock ]
Dopo l’esordio dello scorso anno con Attractor, la band scozzese torna con un EP che esplora sonorità più lisergiche e kraut, senza abbandonare le proprie radici noise rock e post-hardcore.
Un’uscita che dimostra come il gruppo di Dundee sia in costante micro-mutazione, con brani che si avventurano in territori sonori ipnotici ma ancora profondamente abrasivi.
Christian Music – European Tribunal
[ 05.06.2024 | autoprodotto | noise rock, garage punk, post-punk ]
La band di Stoke ci regala un noise rock intriso di garage punk, che flirta con le sfumature dello shitgaze. European Tribunal è un disco capace di alternare minaccia e cacofonia, con brani come Feed the Monkey che evocano la pesantezza e il passo inesorabile di For Whom the Bell Tolls e dei primi Black Sabbath, mentre The History of Christian Music Pt. II è una scheggia veloce e imprevedibile, in pieno stile Minutemen.
Un album che bilancia con successo potenza grezza e assurdismo rumoristico.
Maruja – The Vault
[ 30.08.2024 | autoprodotto | post-rock, experimental rock, jazz rock ]
The Vault non è un LP, né una compilation, e nemmeno un live_ si tratta di una registrazione grezza, catturata con un IPhone piazzato al centro della sala prove durante jam improvvisate. Essenzialmente, una demo.
Se già pensavamo che i Maruja – di cui quest’anno abbiamo anche scritto del loro debutto live italiano – fossero una band su un altro livello rispetto al resto del panorama BMNRcore, con questo lavoro raggiungono una dimensione quasi divina: qui si muovono davvero in un campionato a parte.
Il mondo sonoro creato dalla band di Liverpool è ribollente, oscuro, minaccioso, onirico e palpitante. Il loro post-rock dai tratti jazzistici raggiunge momenti di pura estasi acmatica, aspirando e rigurgitando emozioni in un continuo vortice sonoro.
La forte impronta lo-fi dona ulteriore carattere al lavoro: quel muro sonoro distorto e quel sibilo infernale si amalgamano perfettamente nel turbinio di chitarre e sax, creando un’esperienza unica e visceralmente evocativa.
Ma anche qualche singolo.
Per concludere, tre singoli che mi hanno davvero colpito: tre debutti che esplorano le sfumature del prog rock, del post-rock e dello slowcore, ricordando anche Cannon Fodder dei Van Zon del quale ho già parlato:
• Glasshouse Red Spider Mite – Erstwhile: una ballata lenta, fantasmatica ed emozionale, che si sviluppa in un crescendo post-rock ringhioso e potente. Probabilmente, a mio parere, la canzone migliore del 2024;
• The Orchestra (For Now) – Wake Robin: un’atmosfera che richiama il prog rock degli anni ’70, intrisa dell’aura di In the Court of the Crimson King. Gli archi cinematici aggiungono profondità, mentre il brano esplode in un bridge post-hardcore rabbioso, ricco di tensione emotiva;
• MPTL Microplastic – Plastic Princess: qui il prog rock si tinge di folk, omaggiando i Genesis di Nursery Cryme e i Pink Floyd di Atom Heart Mother. Il tutto è rielaborato con uno slancio rumoristico contemporaneo, che dona al brano una freschezza unica.
Considerazioni finali.
Nel mio articolo sul post-punk britannico, concludevo la mia disamina affermando che il BMNRcore, se fosse riuscito a rimanere fedele a sé stesso senza perdere di vista un’evoluzione coerente, avrebbe potuto evitare di cadere in dinamiche puramente commerciali e crearsi una propria nicchia fruttuosa.
Amo l’avanguardismo, pur non apprezzandone le derive sbrodolose e onanistiche, e credo che questa evoluzione sempre più orientata verso il jazz e il prog, pur escludendo gradualmente le influenze post-punk ma mantenendo quelle noise, post-hardcore e post-rock, rappresenti la strada più promettente per il genere.
È interessante notare come questa tendenza non sia più confinata alle isole britanniche: penso agli americani Cime e Perfect, ai neozelandesi Half Empty Glasshouse (tutti nomi di cui ho già trattato qui) e agli australiani Eunuchs. Il genere si evolve e si esporta con una certa facilità, e noi restiamo ansiosi di vedere quali sviluppi ci riserverà in futuro.
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Last modified: 30 Dicembre 2024