Mese per mese, una rubrica alla scoperta di tante novità in ambito experimental e affini.
In copertina: Laura Agnusdei © Matilde Piazzi
Con grandissimo entusiasmo sono a proporvi la mia selezione per il mese di febbraio. Questo mese ho raccolto ispirazione a piene mani per le strade di Londra, fra un giro fra i fornitissimi scaffali di World Of Echo, una visita alla Tate Modern per la mostra Electric Dreams (consigliatissima, se vi capitasse di passare dalla capitale britannica in questi mesi) e un paio di serate immerse nell’atmosfera brulicante del Cafe Oto, una vera mecca per gli amanti delle sonorità sperimentali.
Ecco a voi, quindi, i miei magnifici otto del mese: buon ascolto e buona lettura.
Laura Agnusdei – Flowers Are Blooming in Antarctica
[ 31.01.2025 | Maple Death | spiritual jazz, ambient ]
I fiori sbocciano anche in Antartide. Crepitano, picchiettano dolcemente sotto una spessa e desolata lastra di ghiaccio, come la sontuosa armonia di suoni e rumori che accompagna il sax di Laura Agnusdei, qui splendente di luce propria. Sotto l’ala sicura di Maple Death Records, la musicista bolognese risveglia in anticipo una timida primavera ancora intorpidita. Questa sua ultima fatica è un’opera delicata e al tempo stesso incisiva, in continua transizione, che fluttua leggera fra elevazioni spirituali, ombrose atmosfere da jazz club e momenti di più acida stravaganza. I fiori sbocciano anche in Antartide, ma per una volta non parliamo di cambiamento climatico ed ecoansia: godetevi 43 minuti di pura benedizione.
Gneiss – Gneiss
[ 01.02.2025 | autoprodotto | ambient noise]
“Gneiss” si pronuncia “nice”, in completa contrapposizione alla stridente e corrosiva proposta di questo quartetto losangelino. Ciò che per alcuni di voi potrebbe risultare molto simile ad unghie che graffiano una lavagna, cacofonia metropolitana o ruote trascinate su un asfalto fumante, per altri si rivelerà una fonte di estatica bellezza. Io, ovviamente, faccio parte della seconda categoria: vi invito calorosamente a prendere parte ad un’esperienza assolutamente unica, un chiassoso raduno di strumenti musicali maltrattati al limite della tortura che solo raramente concede qualche attimo di riposo. Come suonerebbe un disco dei Black Country, New Road gettato sotto un rullo compressore? Molto probabilmente, così.
Hugo Randulv – Drunkna I Ljus
[ 04.02.2025 | Discreet Music | post-folk, drone ]
Qualche tempo fa ho fatto un sogno strano e bellissimo. Ho sognato di addormentarmi in una foresta umida e profumata, il contatto con una terra scura e tiepida che avvolgeva il mio sonno. Il quieto moto delle fronde degli alberi mi cullava come una sinfonia lontana, pronto ad accogliere il buio e il silenzio della sera. Una fresca brezza portava via con sé ogni pensiero, ogni preoccupazione. Mi sono addormentata e ho sognato un sogno dentro un sogno, racchiuso fra strati e strati di soffice materia per non lasciarlo volare via. In tutto ciò non vi ho ancora detto di questo disco di cui avrei dovuto parlarvi, ma sono certa assomigli parecchio alla storia che vi ho appena raccontato.
Kroppskännedom – Kroppskännedom
[ 12.02.2025 | morctapes | psychedelic rock, drone, post-rock ]
Mi credereste se vi dicessi che questo album potrebbe essere pura manna dal cielo anche per i fan dei Godspeed You! Black Emperor, e per gli estimatori della quota più intensa e cerebrale dei Mogwai? Per Andreas Malm, aka Kroppskännedom, comporre musica equivale ad estasi e ipnosi, frequenze lanciate nello spazio fino a sfiorare la stratosfera. Qui troverete textures di chitarre capaci di tracciare una perfetta rotta post-rock, sublimi atmosfere cariche di pathos capaci di esercitare attrazione su chi ama il lato più strumentale e sperimentale delle due band citate. Loop e saturazioni lasciano ben poco spazio alla tradizionale forma canzone, avvicendandosi in sei tracce che confonderanno i vostri sensi.
Civilistjävel! – Följd
[ 14.02.2025 | FELT | electronic, dub, drone, ambient ]
Il nuovo disco del produttore svedese Thomas Bodén – in arte Civilistjävel! – vede la luce proprio nel giorno di San Valentino, ma non riesco ad immaginare nulla di più lontano dal romanticismo che caratterizza la giornata dell’anno dedicata agli innamorati; in Följd pulsa un cuore di freddo metallo, robotico e asettico. Sotto una coltre nebulosa e rarefatta, composta perlopiù da elettronica minimal e cupe atmosfere dub, si nasconde ogni tanto un velo di malinconia, un distaccato sentimento. Solo una vaga parvenza? Non temete. Se pensate di meritare una rosa, un cioccolatino, un momento di dolcezza, arrivate in fondo all’album senza indugio: la traccia finale, impreziosita dall’introspettiva e fragile voce di Thomas Bush, è tutta per voi.
Moundabout – Goat Skull Table
[ 14.02.2025 | Rocket | esoteric folk, psychedelic folk, drone ]
Prima pubblicazione appartenente alla nuova serie Black Hole lanciata da Rocket Recordings, tutta dedicata alla musica sperimentale, Goat Skull Table è il terzo lavoro in studio scaturito dalla geniale comunione d’intenti fra Paddy Shine (GNOD) e Phil Langero (Los Langeros, Damp Howl, Bisect). I cinque brani, registrati negli anfratti di un’Irlanda rurale e misteriosa, ne nascondono fra le righe un enigma oscuro e al tempo stesso vivo, vibrante. Ci sono mistiche evocazioni, suggestivi loop che scorrono come torrenti in piena, un fine gusto per la psichedelia che trasforma quelle intense tracce in un sogno lucido e inquietante, dal quale è difficile riprendersi. Né Inferno né Paradiso, ma un astratto, tetro e tormentato Purgatorio: chi cerca un’opera unica nel suo genere, qui troverà pane per i propri denti.
Ailbhe Nic Oireachtaigh – Lux Gratis
[ 18.02.2025 | KRAAK | drone, ambient noise, industrial ]
Lux Gratis è musica che stride. L’opera della violista dublinese Ailbhe Nic Oireachtaigh nasce ispirata da registrazioni di suoni effettuate presso un cantiere navale; musica carica di percezioni uditive inconsapevoli, così traboccante di contrasti e disagio che sembra sempre sul punto di detonare, o forse è già esplosa parecchio tempo fa, senza che ce ne rendessimo conto. Viola, sax, flauti e clarinetti si trasformano in macchinari di una fabbrica e si mescolano ad un alienante sottofondo di macchinari in perenne funzione in un contesto industriale, creando l’effetto di un’orchestra post-moderna sospesa sul filo di un rasoio. La colonna sonora di una working class a testa china in un mondo distopico, con l’odore del metallo e del catrame impregnato nelle narici.
Nina Garcia – Bye Bye Bird
[ 21.01.2025 | Ideologic Organ | ambient noise, drone ]
Bye Bye Bird è un immenso edificio in costruzione, grigio e austero, nel quale fragore e quiete si intrecciano in una continua, imprevedibile evoluzione. Nina Garcia, musicista stanziata a Parigi e già conosciuta sotto il moniker di Mariachi, è l’architetto di un suono completamente destrutturato e reinventato. La sua chitarra elettrica è la sola ed unica protagonista di questo affascinante viaggio, tanto tecnico quanto minimalista, tanto metodico quanto istintivo, ricco di intime atmosfere e implacabile tensione emotiva. Conoscete e apprezzate già le sofisticate sperimentazioni soliste di Mat Ball dei BIG|BRAVE? Premete play senza esitazione.
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Last modified: 5 Marzo 2025