Big Tree è un nome interessante per un album di esordio; bisognerebbe chiedere ai diretti interessati le genesi di questo nome, che in due parole racchiude un po’ il senso del lavoro del quintetto catanese Bill In The Tea. Gli alberi, e per la precisione uno in particolare bello grande, si è fatto strada fra i meandri della città sicula mettendo le proprie radici nei territori musicali del Progressive Rock e del Jazz. Da queste appendici è nato un unico tronco che sorregge come rami nove tracce, per la maggior parte strumentali, ricche di linfa melodica sperimentale, che lanciate verso l’alto si inerpicano su e giù in un in districabile intreccio. Scelta coraggiosa da parte dei giovani siculi quella di cimentarsi con un genere come quello strumentale che in Italia non ha molti seguaci, anzi lo potremmo comodamente definire come un genere di nicchia.
I Bill in the Tea, però si esprimono su territori completamente differenti rispetto ad alcuni esperti del genere come i Calibro 35 o gli Zu. In Big Tree ci si trova principalmente sul piano dell’Ambient , tra suoni leggiadri e impalpabili rubati al Jazz e melodie delicate come in “Now I Know What The M Means” o “Change Colours “ oppure si aggiunge un po’ di ritmo e qualche citazione e si sogna in“I Wanna be Franck Zappa” e “Mad”. Atmosfera è decisamente la parola cardine di tutto il lavoro, anche sei brani risultano un po’ lunghi rispetto agli standard di un ascoltatore medio. Come dicevamo tra tutti questi rami arrivare alle foglie è un viaggio anzi un volo pindarico tra violini che appaiono e scompaiono, suoni eterei e ritmi più corposi , che richiedono spesso pazienza e attenzione all’ascolto. Un lavoro in controtendenza rispetto alla velocità con cui la musica viaggia oggigiorno, un sorta di slow motion musicale, piacevole senza dubbio, ma al tempo stesso senza infamia e senza lode. Forse qualche occhiata più maliziosa e qualche passo più ardito avrebbe aggiunto più freschezza al tutto, ma come dicevamo un albero se ben alimentato continua a crescere e ad aggiungere rami e foglie, ed è quello che auguriamo per il quintetto catanese. Un esordio che getta le basi per un possibile futuro.
Big Tree Bill in The Tea Calibro 35 Doremillaro (SB) Recs Jazz Progressive Rock Simona Ventrella Zu
Last modified: 13 Settembre 2013