Alcuni lavori ripescati tra le uscite dello scorso anno che se vi sono sfuggiti vi consigliamo di recuperare.
GASPAROTTI – ISTANTANEE VOL.1
[ Dio Drone / Dornwald Records | elettronica ]
Brevi momenti che si traducono in quasi cinquanta minuti per undici brani, undici istantanee che vanno, senza ordine crescente precostituito, dalla numero uno alla numero tredici. Attimi creati con strumenti analogici, alla maniera di fotografie su pellicola immutabili se non con l’utilizzo di filtri e maschere. Alterazione e verità che si fondono in un’elettronica minimale, in creazioni uniche capaci di suscitare emozioni contrastanti, suoni ricercati seppur semplici, melodie appena accennate, cacofonie volute a far da sfondo a pulsazioni ammalianti quasi cosmiche, musica che si lega indissolubilmente ad altri mondi, arti visive e performative, surrealismo ed esoterismo. Un disco elettronico fuori dal tempo e dallo spazio, di cui ogni appassionato del genere dovrebbe tener conto.
LE PICCOLE MORTI – VOL.1
[ EP | New Model Label | noir rock, alternative ]
Alternative rock che spazia stilisticamente da Pelù a Capovilla, con preziosi innesti jazz, elettronici e uno stile lirico cantautorale in italiano. Cinque pezzi con chiusura dedicata al brano omonimo alla band in cui preziosa è la presenza di un certo Nicola Manzan (Bologna Violenta). Cinque canzoni molto diverse tra loro, tra le quali spicca Disamore, pezzo che, ricalcando lo stile shoegaze, aggiunge ruvide chitarre distorte a melodie pop. Altro passaggio interessante, Interfuit è tra i più oscuri del disco con quell’atmfosfera e quei suoni funebri che richiamano alla mente lo slowcore dei Black Heart Procession, se non fosse per l’esplosione verdeniana a metà del pezzo. Cinque motivi che non bastano a dare un giudizio sulle potenzialità della band; tante sono le cose su cui scommettere, altrettante le cose che non convincono come l’intera Sipario. Stavolta, non possiamo che aspettare un atteso Vol. 2 e sperare che il rock italiano abbia ancora tanto da dire nei suoi meandri più nascosti.
DI-RECT – NOTHING TO LOSE
[ EP | INRI | alternative rock, pop ]
Dall’Olanda arriva il pop rock elettronico dei Di-Rect, band ancora sconosciuta in penisola ma che, nel profondo nord europeo, ha già conquistato radio e classifiche da diversi anni. Indie rock allegro e ritmato, che nella sua veste più energica può ricordare il dance-punk misto a new wave dei Late of the Pier, meteora strepitosa al suo unico full-length Fantasy Black Channell e che abbiamo aspettato invano per troppo tempo ormai, tanto che di tempo non ce ne sarà più. In realtà, se dovessimo azzardare un paragone più calzante, dal Regno Unito dovremmo spostarci in Canada e scomodare gli Arcade Fire, non tanto quelli degli esordi più foschi e chamber pop, ma piuttosto l’alternative dance di Reflektor. Non credetevi tuttavia arrivati, perché basterà andare oltre con lìascolto per capire che qui di riferimenti ce ne sono troppi per accontentarsi e quasi c’è da ringraziare che non si superino le quattro tracce per non finire con impazzire dietro alla ricerca disperata di analogie. Un piccolo EP che non arriva a tredici minuti ma che la dice lunga sul perché questi olandesi abbiano tanto successo in patria e su quanto possano sperare di superare i confini nazionali.
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Last modified: 5 Marzo 2020