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Patti Smith performs Horses 27/07/2015

Written by Live Report

Patti Smith performs Horses @ Flowers Festival Collegno (TO) – 27/07/2015

Vedere un concerto di lunedì sera è una pratica tanto inusuale quanto liberatoria. Rende più piacevole l’inizio settimana e meno noiosa la presenza pesante della domenica. Vedere poi uno dei più suggestivi concerti della tua vita dietro casa tua, in una cornice come quella del Flowers Festival, rende il tutto memorabile.
Ad aprire le danze ci pensa la giovanissima Erica Mou che da sola con la chitarra fa suonare un’orchestra mentre ci bacia, tanto per citare una delle sue dolci e soffici canzonette. Non c’è trucco e non c’è inganno, semplicemente Erica con la sua chitarra acustica crea ritmi e arpeggi, mixati egregiamente dal suo piedino sulla loop station. Coraggio e una vocina che sotto sotto ci grida in faccia tutte le sue emozioni.
Dopo il breve set della cantautrice pugliese aspettiamo appena mezz’ora e sul palco salgono quattro uomini canuti e una donna, più canuta di tutti loro. Il pubblico non è numerosissimo ma per Patti Smith e la sua band questo non è certo un buon motivo per abbassare la guardia e per non dare la giusta veste ad uno degli album fondamentali per la storia della musica popolare. I cavalli di quarant’anni fa ricominciano il loro cammino con “Gloria”: epica, teatrale, una preghiera al cielo stellato che ricopre il palco. Tutti fermi, tutti ammutoliti, a parlare ci pensa la Sacerdotessa (ora capisco perché viene comunemente chiamata così e mai appellativo fu più azzeccato). Jesus died for somebody’s sins but not mine, una sentenza di una potenza disarmante, già sentita miriadi di volte su disco, ma che dal vivo prende vita e pare fredda come una lama che trafigge la nostra pelle rilassata. Sarà un lunedì sera forte, intenso, magico, avvolgente come la tragica danza Reggae di “Redondo Beach”. I cavalli iniziano a galoppare dopo la solenne marcia di “Gloria”. Galoppano per scappare, per fuggire via dalle tenebre, per poi viaggiare in un’altra dimensione con la jazzaggiante “Birdland”. Parole e musica si fondono in un’eterna poesia che vaga tra le nostre orecchie. Il senso di smarrimento è forte, il senso di impotenza davanti a tanta bellezza è immenso. Patti ha quasi settant’anni e si dimena come una ragazzina che vive per i suoi ideali e per i suoi sogni, la sua lotta interminabile è pitturata poi da una band spaventosa. A comandare la ciurma un eccelso Lenny Kaye, da sempre insieme a Patti, capace di accarezzare e poi martoriare la chitarra che è, a seconda del mood del pezzo, il suo amore, la sua disgrazia ma anche il suo organo sessuale.
“Free Money” è violenza pura e grande Rock’n’Roll prima del lato B di Horses aperto con “Kimberly”, governata da un bel basso pulsante e di nuovo quel Reggae ossessivo . La voce di Patti è prepotente come quarant’ anni fa, una foga che ci spacca le orecchie. Sinceramente non saprei dire se ci sono state pecche tecniche, stecche, cali di voce o cazzate del genere. Quelle le posso sentire se il mio cervello è attivo e presente. Qui sono stato immerso in uno stato fuori dal razionale, la musica mi ha rapito e in questa dimensione nulla sembrava fuori posto. “Break It Up” è un inno alla libertà e la voce della signora Smith trema leggermente quando ci incoraggia ad aprire le braccia e sentire lo spirito di Jim Morrison che vaga nell’aria. La terra zozza e la polvere di stelle si amalgamano in “Land”, onirica e realista, tirata all’inverosimile. Dieci minuti di incastri ritmici, sali-scendi continui, passaggi che vanno dai richiami Soul di “Land of 1000 Dancers” alla furente parte di “La Mer(de)”, per finire nei cori disperati  di “Gloria”, ripresa con enfasi da un pubblico che è vero portento questa sera (per fortuna ho visto anche meno cellulari alzati del solito!). “Land” è un capolavoro e non si discute, qui i cavalli vanno a tutta velocità per poi rallentare increduli davanti a questo fiume di parole così ribelli e così fuori dagli schemi. Joey Dee Daugherty, altro storico compagno di Patti alla batteria, inventa ritmi e suona nervoso e dolce, con una versatilità che raramente ho incontrato. Per altro Joey si improvvisa pure bassista nell’ultima perla di Horses. “Elegie” è una canzonetta a detta della Sacerdotessa, dedicata a suo tempo a Jimi Hendrix. Ora, ci dice Patti, tutti noi abbiamo perso qualcuno di caro e con questo ci rende parte attiva della canzone, che nel mezzo regala un saluto ad altri grandi amici del mondo della musica, scomparsi anche loro il questi quarant’anni. E così sono applausi a scena aperta per Lou Reed, Joe Strummer, The Ramones al completo nella loro prima formazione e tantissimi altri miti della musica americana.

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Horses è concluso, i cavalli rallentano per poi fermarsi a guardare. E così l’ultima parte di concerto, che pensavo potesse avere il sapore di greatest hits, ci regala perle e non perde affatto il filo logico. “Privilege (Set Me Free)” sembra essere la continuazione di “Break It Up” con quella frase iniziale I see it all before me: the days of love and torment, the nights of rock’n’roll. Tanto Jim Morrison da farlo ricordare ancora una volta. Poi quella imprecazione: goddamn, così violenta e viscerale che gela la spina dorsale. Patti poi esce dal palco e la scena rimane sulla sua band che intona un medley dedicato ai Velvet Underground. Quarant’anni di Horses e cinquanta di Velvet Underground dice Lenny Kaye con il venticello di Collegno tra i capelli lunghi e bianchi. A cantare non solo lui ma anche Tony Shanahan e il figlio di Patti Jackson Smith, abilissimi anche nei numerosi cambi strumento durante il set. “Rock’n’Roll” è una pura sassata, la band poi si rilassa ma gli spigoli rimangono vivi in “I’m Waitin’ For The Man” cantata a squarciagola da tutto il  Flowers. In “White Light, Whit Heat” Patti risale sul palco a battere le mani e ballare, le star le lasciamo a casa questa sera, solo ottima musica e tanto, ma proprio tanto, da imparare.
“Because The Night” è commovente, delicata, dedicata al marito scomparso ormai vent’anni fa. La rabbia però ritorna nell’immensa voglia di ribellione di “People Have The Power”. Alla fine Patti intona “My Generation”, inno immortale che pende dalle sue labbra. Una canzone che farebbe ridere addosso a qualsiasi musicista vecchio. Ma lei no, la fa sua, la rende viva e vegeta. Rivive così lo spirito di Keith Moon e la Sacerdotessa onora un altro highlander del Rock come Pete Townshend. Intanto la signora, con un piglio tanto divertente quanto sadico, masturba la chitarra, staccandogli tutte le corde ad una ad una con precisione chirurgica.
La musica di Patti Smith è ancora bella e dannata, proprio come la sua New York, come i suoi vestiti eleganti ma in qualche modo Punk, come i suoi sputi sul palco, come i sorsi di thè e gli occhiali da vista indossati per leggere poesie sul palco, come i suoi occhi vecchi ma per niente stanchi e come il suo sorriso rassicurante. Fonte di gioia, di vita, di saggezza e di una voglia indescrivibile di libertà.

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Nuova release per Mario Sp e Davis Rosario

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Esce oggi la nuova produzione targata Bosom degli artisti Mario Sp e Davis Rosario. I due brani, “Jake Green” e “Smarter Opponent” sono ascoltabili e acquistabili direttamente dal sito dell’etichetta, cliccando qui. Di seguito trovate tutti i link degli artisti e il Soundcloud di Mario Sp.

Mario Sp Facebook

Davis Rosario Facebook

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Klop Music

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Recensioni | agosto 2015

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Ben Miller Band – AWSOF (Country, 2014) 8/10

Un secondo album spettacolare per il trio Ben Miller, Doug Dicharry, Scott Leeper che unisce in dodici tracce dal sapore Country tutta la propria esperienza e classe, miscelando Bluegrass, Americana e Southern Rock in un sound estremamente tradizionale ma che riesce a non emanare mai lo sgradevole odore di anacronismo.

Gab de la Vega – Never Look Back (Cantautorato, Punk, 2015) 7,5/10

Il cantautore Punk Folk bresciano Gab de la Vega torna e stupisce tutti con dieci nuovi pezzi e un’interpretazione di “Never Talking to YouAgain”, un grande classico degli Hüsker Dü. Un po’ ricorda quanto fatto recentemente da Tv Smith, ma c’è anche tanto di Bob Dylan e Neil Young. Da non lasciarselo sfuggire!

Stearica – Fertile (Post Rock, Math Rock, 2015) 7,5/10

Essere scaraventati al muro dalla potenza del suono non è cosa che succede troppo spesso. Gli Stearica ci riescono, in versione digitale quanto in versione live, a botta di drumming energici, bassi e chitarre distorti.

Lydia Lunch/Retrovirus – Urge to Kill (No Wave, Post Punk, 2015) 7/10

Lydia Lunch scrive il capitolo del progetto Retrovirus, riunendo sul palco Weasel Walter alla chitarra, Tim Dahl al basso e Bob Bert (Sonic Youth) alla batteria. Nove tracce per ripercorrere la carriera della “big sexy noise queen” e una ciliegina sulla torta: la cover di “Frankie Teardrop” dei Suicide.

OoopopoiooO – OoopopoiooO (Sperimentale, Ambient, 2015) 7/10

Due maestri del theremin creano un nome impronunciabile, sintomo di un universo distorto, onirico, pazzoide. Quella pazzia sana, che fa andare oltre le spesse barriere del Pop e mischia strumenti, giocattoli, elettronica, parole e voci che sembrano arrivare dalle zone più nascoste del nostro cervello. Tredici brani che sembrano difficili al primo ascolto ma che alla fine ci sembreranno vicini alle orecchie come ronzii di insetti.

All About Kane – Seasons (Pop Rock, 2015) 7/10

Gli All About Kane alla loro seconda prova discografica intitolata Seasons, confermano l’ottimo esordio con Citizens e aggiungono alla loro dna british un pizzico di sperimentazione che si spinge verso il Pop e l’Alternative. Seasons è un interessante insieme di melodie leggere e mood movimentati; canzoni come “Old Photograph” e “Hurricane” si fanno amare fin da subito per piacevolezza e orecchiabilità. Nonostante spesso la voce del cantante ci ricordi molto Brian Molko dei Placebo, gli All About Kane riescono a mantenere viva la propria identità per tutto l’album, offrendo all’ascoltatore qualcosa di interessante e ben realizzato. Anche se uscito da qualche mese lo consigliamo per tutti i viaggiatori estivi che hanno voglia di una sferzata di aria fresca.

My Own Prison – Sleepers (Hard Core, 2015) 7/10

Cagliaritani, i My Own Prison, dimostrano con questo loro lavoro di conoscere decisamente bene l’hard core e di possedere tutta la tecnica per poterlo personalizzare. Tutto il disco è fondato sull’infuenza grind e su un cantato growl che muove su ritmi serratissimi di basso e batteria (al limite dell’agilità), che non si concedono tregua neppure in “Sleepers Eve”, caratterizzata da un timbro chitarristico dal sapore Indie-Pop, o nella più intima “Temper Tantrum”. Dieci tracce per un full lenght davvero pieno di energia, decisamente per gli appassionati del genere.

Solkiry – Sad Boys Club (Post Rock, 2015) 6,5/10

A due anni di distanza dall’album d’esordio, torna il quartetto australiano con il suo dinamico Rock strumentale di chiarissima ispirazione mogwaiana. Un disco potente e variegato, che riesce a cullare tutto lo spettro di emozioni che si accavallano nei sogni ad occhi aperti e che ha l’unico difetto di mostrarsi troppo incapace di osare davvero, risultando troppo banale e ripetitivo nella scelta pura dei suoni.

A Minute to Insanity – Velvet (Grunge, Stoner, 2014) 6,5/10

Il Grunge non è morto. Gli A Minute to Insanity da Cosenza lo dimostrano con orgoglio in questo ep. La chitarra e la voce “consumata” di Francesco Clarizio, insieme al basso di Antonio Trotta e alla batteria di Francesco Lavorato, ti riportano lì, in quegli anni Novanta che non sono ancora messi in archivio del tutto.

Attribution – Whynot (Rock’n’Roll, 2015) 6,5/10

Potente e autorevole questo Whynot dei bergamaschi Attribution, album che mescola un’attitudine classicamente Rock and Roll ad una commistione di generi che invece di risultare indigesta esalta le qualità di ogni singolo componente (prezioso l’uso dei fiati). Da ascoltare soprattutto il divertente Funk di “Scofunk” e la bella rivisitazione di “Cold Turkey” di John Lennon.

La Sindrome della Morte Improvvisa – Ep (Stoner, Noise, Hard Rock, 2013) 6,5/10

Un vero e proprio calderone: fondete Stoner, Noise e Hard Rock e otterrete la giusta ricetta sonora; un sound che appartiene più all’America che all’Italia e forse in questo la lingua non aiuta molto (sarebbe stato più giusto cantare in inglese!). Nonostante ciò un lavoro maturo negli arrangiamenti e perfetto nella registrazione

Snow in Damascus – Dylar (Elettronica, Shoegaze) 6/10

Atmosfere cupe e sonorità che spaziano tra Elettronica e Shoegaze, per un disco d’esordio che nel complesso suona come un buon lavoro di tecnica, ma che non colpisce per la sua originalità.

Moira Diesel Orchestra – Moira Diesel Orchestra (Alternative, Post Grunge, 2014) 6/10

Orfani degli anni Novanta, i MDO ricercano costantemente sonorità a metà tra il Seattle sound e dei seminali Litfiba. Tra qualche errore di gioventù e troppi eccessi di imitazione emergono alcuni momenti interessanti come “Nostema di Posizionamento Globale” o “Ardore” che per qualche minuto cancellano i molti reminder. Rimandati.

The Moon Train Stop – EP (Rock, Alt Pop) 6/10

Echi sixties per il trio piemontese all’esordio. Un Pop alternativo luccicante, divertito, ritmato, senza eccessiva originalità ma competente. Quattro brani suonati bene, cantati così così. L’inglese non rende benissimo. Non lasciano (ancora) il segno.

La Sindrome della Morte Improvvisa – Di Blatta in Blatta (Stoner, Noise, Hard Rock, 2015) 5,5/10

Quando si incide un disco che ha il grave compito di succedere a quello d’esordio si pretende qualcosa di più; purtroppo in questo lavoro si mette in evidenza solo la bravura. Mancano i contenuti e le idee nuove. Un piccolo passo indietro quindi è stato fatto nonostante il gruppo si sia aperto ad un lato più “oscuro”.

Night Gaunt – Night Gaunt (Doom Metal, 2015) 5,5/10

I romani Night Gaunt fanno loro l’essenza dei Candlemass unendola alle cupe atmosfere dei Katatonia e alle accelerazioni di puro stampo Celtic Frost. Si resta sempre nell’ambito del Doom Metal, fedeli a un registro prestampato. Senza infamia né lode.

Marco Spiezia – Life in Flip-Flops (Cantautorato, Swing 2015) 5/10

Semplicità ed immediatezza sono le caratteristiche principali di questo disco che non fa ascoltare nulla di nuovo ma che diverte. Canzoni (quasi) sempre veloci ma dai ritmi abbastanza simili. Forse il cantautore sorrentino Marco Spiezia dovrebbe (e potrebbe) osare di più.

The Junction – Hardcore Summer Hits (Indie, Pop Punk) 5/10

Per i tre padovani, il secondo album è una nuova prova con pretese ridotte al minimo sindacale. Pezzi tirati quando basta per provare a non annoiare, qualche buona melodia, un inglese che si tradisce spesso e tantissime banalità, in una miscela di cliché Indie Rock e qualche incursione nei territori del Punk Rock (Pop meglio) da bermuda, occhiali da sole e infradito.

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Il Video della Settimana: RB.Novembre – Persa (Chinandoti su di me)

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“Persa (Chinandoti su di me)” è il primo singolo estratto dall’album di esordio di RB.Novembre, progetto solista di Gabriele Squartecchia, un Dream Pop devoto all’Elettronica che incontra un Songwriting stringato, in un interessante connubio di sonorità internazionali e cantato in lingua madre.

Dopo un EP di cinque tracce nell’estate dello scorso anno ( Moti Perpetui in un Cortile Internohttps://soundcloud.com/rbnovembre ), il singolo anticipa Acriliche Addizioni Umane, il primo lavoro compiuto dell’artista pescarese, in uscita nei prossimi mesi. Il brano selezionato come primo singolo svela in maniera compiuta il progresso compositivo avvenuto tra l’EP e l’album, totalmente autoprodotto, che accoglie le intuizioni melodiche del passato traducendole in loop ipnotici e stratificazioni di voci. Vocazione lo-fi e visioni sintetiche caratterizzano anche il videoclip che accompagna il brano, dal mood oscuro e malinconico, tra l’incomunicabilità di presenze femminili anonime e distanti che fluttuano impassibili.

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roBOT Festival a Bologna

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Il roBot Festival si terrà dal  7 al 10 ottobre presso Palazzo Re Enzo e la Fiera di Bologna, dopo un’anteprima il 22 settembre presso il Teatro Comunale di Bologna. Di seguito riportiamo il programma completo dell’evento: 

20/09/2015 Apparat presents Soundtracks Live – Teatro Comunale (roBOt preview)
“Soundtracks Live”. Un live set molto speciale: le sue creazioni per cinema e teatro.
In modo da far risplendere anche i prismi più preziosi e nascosti della sua musica

09/10/2015 Populous (DJ set) – Palazzo Re Enzo
Autore di jingle televisi e colonne sonore cinematografiche, sound-designer per il web, musei e sfilate di moda,
Andrea Mangia, è nato e cresciuto tra 90s e 00s in Salento. Night Safari è il titolo del suo nuovo album, uscito a settembre 2014 per Bad Panda Records e Folk Wisdom.

09/10/2015 Blanck Mass (live) – Fiera di Bologna
Nel progetto solista di Benjamin John Power, la faccia nascosta dei Fuck Buttons: più aerea, più leggera, più organica, più emozionale

09/09/2015 Sherwood & Pinch (live) – Fiera di Bologna
Un incontro/scontro tra generazioni. Tra meditazioni, accelerazioni, decelerazioni, vertigini profondissime. Sotto la mistica delle frequenze basse

09/09/2015 The Bug feat Flowdan (DJ set + mc) – Fiera di Bologna
Il sacro sacerdote del terrore. Il santo protettore delle frequenze basse più cattive e profonde. Kevin Martin, l’uomo delle accelerazioni più cupe e profonde

09/09/2015 J.E.T.S. (live) – Fiera di Bologna
Jimmy Edgar, Travis Stewart alias Machinedrum: due campioni assoluti che di tanto in tanto, a sorpresa, decidono di giocare assieme. Per vincere tutto

09/09/2015 Squarepusher (live) – Fiera di Bologna
L’apocalisse suprema. L’altra dimensione, dove vivere, pensare, rischiare al doppio della velocità. Il mondo feroce di Thomas Jenkinson aka Squarepusher

10/10/2015 Lory D (live) – Fiera di Bologna
Psichedelia accelerata. Il genio puro di Lory D, capace di portare techno ed electro in territori assurdi, di una bellezza stordente

10/10/2015 Panoram (live) – Fiera di Bologna
Misterioso e visionario genietto dei synth di origine romana, ha fatto parlare di sé all’estero grazie all’uscita dei suoi primi dischi: Everyone Is a Door del 2014 che è stato indicato dai guru londinesi di The Vinyl Factory come “la miglior release in vinile dell’anno” e Background Story, che sta ricevendo un coro di apprezzamenti critici, nominato “disco della settimana” su “Juno”

10/10/2015 Clark (live) – Fiera di Bologna
Non ha mai avuto limiti. Non ha mai voluto inseguire il suono del momento.
E adesso, ora, è il momento di accelerare, esplodere, deflagrare. Senza far prigionieri

10/09/2015 Holly Herndon – expanded A/V show feat Colin Self & Mat Dryhurst (live / IT premiere) – Fiera di Bologna
expanded A/V show feat. Colin Self & Mat Dryhurst – Italian premiere.
La bellezza del digitale, in uno spettacolo audio/video progettato con l’aiuto di Colin Self e Mat Dryhurst. Una musica che sa essere piena di sorprese, visioni, geometrie acrobatiche, architetture cristalline

10/10/2015 Daphni b2b Floating Points (DJ set / italian exclusive date) – Fiera di Bologna
Colui che ha creato e costruito il miracolo Caribou; colui che arriverà a roBOt, da dj, in uno specialissimo back to back con Floating Points
Uno dei veri geni emersi negli ultimi anni nella club culture: a roBOt, in eccezionale back to back con Dan Snaith alias Caribou alias Daphni

10/10/2015 Siriusmodeselektor (live) – Fiera di Bologna
Siriusmodeselektor. L’unione degli opposti. Da un lato Siriusmo, il producer illuminato che non vuole mai lasciare le mura di casa o meglio ancora del suo studio, per potersi dedicare in pace a creare gemme sonore futuristiche e luminosissime; dall’altro, invece i Modeselektor, due instancabili eroi che negli ultimi hanno sbancato praticamente ogni venue e ogni festival, senza un minimo momento di pausa e senza una minima perdita di gioia, euforia ed esaltazione.

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Royal Gala Rock Festival: sono aperte le iscrizioni

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Si terrà il 25 settembre 2015 il primo evento targato AW Recordings. La neonata etichetta rock udinese ha infatti indetto il contest musicale Royal Gala Rock Festival che si terrà a Pantianicco (UD) e che vedrà quattordici band emergenti sfidarsi sul palco per vincere il primo premio, consistente in 30 ore di registrazione, per un valore di oltre 1200 euro, nei nuovissimi Angel’s Wings Recording Studios, unica struttura all’americana in Italia, che vanta due mixer Solid State Logic.
Al concorso – la cui iscrizione è gratuita e aperta fino al 5 settembre – ci si può iscrivere proponendo due pezzi inediti di genere Rock e Metal, ed eventualmente una sola cover. Tramite una pre-selezione in base alla valutazione del materiale ricevuto, l’organizzazione designerà i 14 concorrenti che potranno accedere alla serata del festival.
Nel corso della serata, le 14 band finaliste saranno giudicate da una giuria qualificata composta da discografici, cantanti, giornalisti e operatori del settore, presieduta dal produttore Nick Mayer, già a capo della Cherry Lips Management e attuale direttore artistico di AW Recordings.
“Al di là della vittoria e del primo premio in sé – commenta Mayer -, che non possono che ingolosire i partecipanti, ritengo che questa manifestazione sia una grossa opportunità per le band di mettersi in mostra davanti ad una giuria di esperti del settore. Per noi di AW Recordings è sicuramente un’ottima occasione per vedere dal vivo band emergenti di qualità: la speranza è sempre quella di trovare nuovi talenti a cui proporre un contratto discografico”.

Il modulo per l’iscrizione lo trovate a questo link
http://www.angelswings.it/wp-content/uploads/2015/07/modulo-di-iscrizione-e-regolamento-ROYAL-GALA-ROCK-MUSIC-FESTIVAL.pdf

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Ritorna il Gargano Film Fest a San Giovanni Rotondo

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Giunto all’ottava edizione il Gargano Film Fest anche quest’anno si terrà a San Giovanni Rotondo dal 1 al 3 agosto, all’interno del cortile della Scuola Dante Alighieri.
Questa edizione avrà come tema portante “I Cammini” intesi come incontri di persone, opportunità di crescita culturale per il nostro territorio, come momenti di riflessione sul nostro futuro e perché no come creazione di nuovi posti di lavoro.
Ogni giorno alle ore 19:30 durante l’aperitivo ci sarà un incontro rivolto a tutti i camminatori del territorio per formare una comunità che lavori sinergicamente per cominciare questo cammino verso un futuro di opportunità. Siete tutti invitati a condividere le vostre esperienze e per iniziare a creare un calendario con tutti i cammini, formando una rete a cui i camminatori solitari potranno rivolgersi.

Programma :
Sabato 1 Agosto:
h.19:30 – Aperitivo Musicale con Scuola di Musica Novecento h.21:00 – Proiezione Cortometraggi Provocorto 2015 h.23:00 – Concerto: Jazz Duo con Daniele Cappucci e Marcello Allulli
a seguire DjSet Theo Dee aka Sample Jones

Domenica 2 Agosto:
h.19:30 – Aperitivo Musicale con Riccardo Santarelli
h.21:00 – Proiezione Cortometraggi Provocorto 2015
h.22:30 – Concerto: La Batteria (da Roma)
a seguire Dj Set Sesiur

Lunedì 3 agosto:
h.19:30 – Aperitivo Musicale con Toni Augello (voce e chitarra), Michele Perna (chitarra), Michele Piano (tastiere) ed Alessandro Tortorelli (sax).
h.21:00- Spettacolo Teatrale: Esercizi di Stile
con Gabriella Campanile, Christian Palladino e con la collaborazione di Francesca Papagni
h.22:00 – Proiezioni con la presenza degli autori:
Sul Cammino dell’Arcangelo di A. Tedesco e A. Russo
Mondoridens di M.Deborah Farina, filmmaker romana, Trailer di Anteprima
Il Risveglio di un Gigante di Giovanni Ziberna, filmmaker goriziano, Trailer di Anteprima
h.23:30 – Premiazione vincitore concorso Provo.Corto 2015.

gargano

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Jovanotti 26/07/2015

Written by Live Report

Jovanotti @ Stadio San Paolo (NA) – 26/07/2015

Domenica 26 Luglio per amor della mia ragazza mi trovo ad accompagnarla allo Stadio San Paolo di Napoli per assistere ad un concerto veramente emozionante: quello di Lorenzo Jovanotti. Non sono mai stato un grande stimatore del Rapper, questo perché da un lato il genere non è tra i miei gusti dall’altro ero attratto solo da qualche canzone del primo periodo dell’ artista ma comunque senza nessuna escandescenza. Arrivo allo stadio intorno le 19:30, l’ organizzazione è ottima e l’ attesa tra le file brevissima, c’è voluto circa mezz’ ora  per andare nel prato. Sono circa 36 mila le persone che sono andate ad assistere Jovanotti e pare che il numero cresce ogni volta che l’ artista calca il palco del San Paolo. Lo show di Jovanotti comincia in orario, le 21:00, ed è anticipato da un breve video che lo vede in una dimensione futura che lo porterà poi a Napoli. In questo video compaiono anche Ornella Muti nella figura di una bellissima donna che gli spiega come tornare indietro nel tempo e Fiorello nei panni di un presentatore che introduce il grintoso artista. Lo show parte gasato con l’ eccezionale “Penso Positivo”, il pubblico è in delirio e si scatena da subito insieme a Lorenzo. Dopo questa la canzone che ha fatto battere i cuori è stata l’ “Alba” e un altro momento di grandi cori è avvenuto con il suo nuovo singolo: “Sabato”. Ma il vero inferno si è scatenato con i suoi grandi classici, in primis, “L’Ombellico Del Mondo” a seguire: “Bella”, “L’ Estate Addosso”, “Serenata Rap” e “Un Ragazzo Fortunato”. Ci si stringe in un grande abbraccio sulle note di “L’ Astronauta” e “Le Tasche Piene Di Sassi”, quest’ ultima, una canzone che Jovanotti dedica alla madre, non a caso la sua espressione quando la cantava la diceva veramente lunga. Verso la metà del concerto arriviamo ad un altro momento commovente: sul palco salgono James Senese ed Eros Ramazzotti. I tre si uniscono per un grande tributo ad una stella di Napoli che si è spenta di recente: Pino Daniele. L’ artista ripete spesso dell’ eredità che ha lasciato Pino alla bella Napoli. Brividi sulla pelle ed occhi pieni di lacrime, questo è ciò che si vede nel pubblico Partenopeo sulle note di: “Yes I Konow My Way”, “Napule è”, “Quanno Chiove” e “A Me M’ Piac O Blues”. Tre canzoni cantate da Jova ed Eros con Mr. Senese che li accompagnava con il suo Sax perchè soltanto nella prima Eros era assente. Un omaggio dalle mille emozioni per ricordare anche quella fantastica tappa del 13 Giugno 1994 nello stesso stadio che vedeva appunto nel Tour Pino Daniele, Lorenzo Jovanotti, ed Eros Ramazzotti. Strepitoso è stato il mini video proiettato nel maxischermo, in cui alla fine delle canzoni dedicate all’artista Napoletano, si vede proprio Pino Daniele ringraziare tutti. Ramazzotti e Senese vanno via, lo spettacolo si dirige verso la conclusione e si vedono le prime facce tristi, nonostante si cominciassero a sentire gli altri grandi successoni di Jovanotti, si concepiva che questa notte magica stava volgendo al termine. Dunque pian piano con: “Tutto L’ Amore che Ho”, “La notte Dei Desideri” e “A Te” si arriva alla conclusione, chiaramente anche in queste canzoni il nostro Rapper è riuscito a far sognare e ad inviare messaggi d’amore e di fratellanza. Si chiude lo show al San Paolo con un grande boato grazie alla canzone “Ti Porto Via Con Me”: tutti a ballare e a rendere indimenticabili questi ultimi minuti di Jovanotti. In questa serata ho visto esibirsi sul palco un artista pieno di grinta e ideali, un ragazzo umile, onesto e con la gioia negli occhi. Non si fermava un attimo, saltellava, correva e ballava in tutte le direzioni del palco per tre ore di fila, un vero uragano insomma. Posso concludere dicendo di esser stato felice di aver assistito a questa sua magnifica data.

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Melvins: due date in Italia

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I Melvins, probabilmente il gruppo più influente del Rock Alternativo americano insieme ai Fugazi e uno dei più fulgidi esempi di rock band in assoluto, tornano in Italia per due live per presentare l’ultimo album Hold It In uscito per la fedele Ipecac alla fine del 2014.
Le date previste sono:
30 SETTEMBRE 2015 – BOLOGNA – LOCOMOTIV CLUB
01 OTTOBRE 2015 – MILANO – LEONCAVALLO

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La prima edizione del Truentum Music Fest, questo weekend a Martinsicuro (TE)

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Sabato 1 e Domenica 2 agosto si terrà la prima edizione del Truentum Music Fest, organizzato dal Comune di Martinsicuro, in provincia di Teramo.
L’evento è totalmente gratuito e si terrà in Piazza Cavour, a due passi dal mare.

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Ecco la line-up completa e gli orari!

SABATO 1 AGO:
Ore 22:00 Borghese
Ore 23:00 albedo
Ore 00:00 Maria Antonietta

DOMENICA 2 AGO:
Ore 22:00 Two Guys, One Cup
Ore 23:00 Black Eyed Dog
Ore 00:00 Jennifer Gentle

I DJset pre-serata saranno invece a cura di Pink Rabbits

evento facebook – https://www.facebook.com/events/120110518325550/

 

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Alain Caron a Mattinata (FG) per il Festival Pane Vino e Note

Written by Senza categoria

Arriva agosto e arriva a Mattinata (FG) la prima edizione del Festival Pane Vino e Note, targato al 100% MAD. Musica, degustazioni e sperimentazioni a zero impatto ambientale. Sabato 1 agosto, infatti, Piazza Aldo Moro ospiterà il concerto, ad ingresso libero, del genio mondiale della musica fusion Alain Caron, a partire dalle ore 21.30, che sarà accompagnato da una band tutta italiana di musicisti fortissimi: Ciro Manna alla chitarra, Michele Di Toro al pianoforte e Claudio Romano alla batteria. Nel frattempo, dalle ore 20 in poi, ci si potrà deliziare con i prodotti tipici locali proposti dai Fornai in Piazza e, dopo la mezzanotte, appuntamento con la Silent disco in via Vittorio Emanuele III, una discoteca a cielo aperto, ma silenziosa, a zero impatto acustico. Un evento in cui la qualità del suono sarà la vera protagonista perché il pubblico sarà dotato di cuffie wireless in grado di trasmettere un sound di altissima qualità.

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La Band della Settimana: We Are Not Afraid

Written by Novità

Il padovano Elia B., in arte We Are Not Afraid è la nostra scelta settimanale. Un primo Ep alle spalle, prodotto da Electronic Fog Records nel 2013 e lo scorso anno l’album Holes per Irma Records. Oltre a questo, diverse compilation e remixes. La sua musica è una miscela incredibile di Electronic, New Noise, Club Music, Nu Trap e Techno. Assolutamente da ascoltare. Di seguito trovate i link utili per ascolto e contatti e un videoclip ufficiale.

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