redazione Author
Calcutta, le date del Mainstream Summer Tour
Il suo ultimo disco Mainstream ha sparigliato generi, appartenenze e definizioni. Le melodie contagiose delle sue canzoni lo hanno reso un fenomeno irresistibile che ha attirato a sé, grazie ad una scrittura pop che non ha pari in Italia, l’attenzione trasversale di pubblico, stampa e social network. Solo chi ha avuto la possibilità di vederlo in azione durante un concerto ha potuto testare con i propri occhi il magnetismo di questo musicista che è stato una vera e propria bomba deflagrata nel panorama musicale nostrano. Dopo il tour che nei mesi invernali lo ha visto protagonista sui palchi dei live club di tutta la penisola, Calcutta annuncia le date estive, in partenza a fine maggio, che lo vedranno protagonista nelle arene e nei festival italiani.
26 maggio 2016 Prato (FI) B-Side Festival
27 maggio 2016 Milano MI AMI
03 giugno 2016 Marina di Camerota (SA) Meeting del Mare
05 giugno 2016 Ivrea (TO) La Grande Invasione – solo show
14 giugno 2016 Bologna BioParco Biografilm Festival
17 giugno 2016 Vicenza Festambiente
18 giugno 2016 Savignano sul Rubicone (CE) Il Rock è Tratto
19 giugno 2016 Urbino Città del Libro – Teatro Sanzio
24 giugno 2016 Cremona Tanta Robba Festival
25 giugno 2016 Como Wow Music Festival
26 giugno 2016 Finale Emilia (MO) Festa del Ringraziamento
02 luglio 2016 Azzano Decimo (PN) Fiera della Musica 2016
08 luglio 2016 Roma RomaBrucia
09 luglio 2016 Arezzo Mengo Music Fest
13 luglio 2016 Genova Goa-Boa Festival
14 luglio 2016 Lugano Busker Festival – solo show
15 luglio 2016 Lugano Busker Festival
17 luglio 2016 Barolo (CN) Collisioni + Mika
22 luglio 2016 – Siren Festival – Vasto (Ch)
23 luglio 2016 Massarella (FI) Reality Bites Festival
24 luglio 2016 Cassano Magnano (VA) Wodoo Festival
28 luglio 2016 Vialfrè (TO) Apolide Festival
29 luglio 2016 Padova Parco della Musica
05 agosto 2016 Peschiera del Garda (VE) Arilica Wave
09 agosto 2016 Melpignano (LE) YEP! Salento Music Festival
11 agosto 2016 Milazzo (ME) Mish Mash Festival
12 agosto 2016 Lamezia Terme Color Fest
28 agosto 2016 Asolo (TV) AMA Music Festival
Novità dal Siren Festival | annunciati anche Thurston Moore Group, Calcutta e molti altri
Dopo i primi tre nomi annunciati per l’edizione 2016 (Editors, The Notwist, I Cani), il cartellone del Siren Festival di quest’anno si arricchisce della presenza di Thurston Moore Group, Calcutta, Gold Panda, A.R. Kane, Powell, Adam Green e Nosaj Thing.
E la line-up non è ancora completa!
Biglietti giornalieri disponibili da giovedì 05 maggio
40 euro + d.p. venerdì
40 euro + d.p. sabato
60 euro + d.p abbonamento venerdì e sabato
Prevendite disponibili
www.ticketone.it – call center 892 101
www.vivaticket.it – call center 892.234
www.ticket24ore.it – call center 02 54 271
www.ciaotickets.com – infoline 085 972 0014
info: siren@sirenfest.com – www.sirenfest.com
Thurston Moore, ex leader dei Sonic Youth, torna in Italia accompagnato dalla band reduce dal successo dell’ultimo bellissimo album Best Day, uscito per la Matador Records. Le otto tracce che lo compongono presentano i due volti del songwrting di Moore: da un lato quello più Noise elettrico e dall’altro quello acustico della sua 12 corde.
Calcutta nasce e vive fra Latina e Roma. Dal 2011 suona in lungo e in largo per la penisola, nei locali, negli scantinati e a casa della gente. Canta di gite pontine, amori veri o immaginati e piccole cose che saranno capitate anche a voi. Nel 2012 incide un disco per Geograph Records che si chiama Forse… e diventa un piccolo culto.
Il 30 Novembre 2015 esce Mainstream, pubblicato per Bomba Dischi in collaborazione con Pot Pot Records. Il disco, prodotto presso Studio Nero di Roma da Calcutta e Marta Venturini, è stato missato e masterizzato da Andrea Suriani, con la supervisione artistica di Niccolò Contessa, presso Alpha Dept Studio di Bologna.
Fuori luogo ormai ritenerlo una promessa, o un semplice artista emergente: Gold Panda è ormai uno degli artisti elettronici più importanti della sua generazione. Le sue architetture sonore, sospese fra poesia e sperimentazione, fra cassa dritta e derive ritmiche sincopate, sono oggi un marchio di fabbrica inconfondibile. Due album, l’esordio brillante Lucky Shiner del 2010 e poi Half Of Where You Live, datato 2013, in pochissimo tempo hanno portato l’artista inglese nella stessa categoria di artisti quali Four Tet, Caribou o James Holden. Il nuovo album Good Luck And Do Your Best, frutto di 18 mesi di lavoro, è stato pensato in Giappone e registrato a Chelmsford, cittadina dell’Essex dove è cresciuto e dove oggi dopo anni passati in tour in giro per il mondo ha deciso di tornare.
La musica di Powell e della sua etichetta, la Diagonal Records, fondata nel 2011, si ritaglia uno spazio di prim’ordine all’interno dell’universo dei nuovi talenti Dance capaci di creare uno stile preciso. Powell dà infatti vita ad un suono inedito e ben definito che lo rende riconoscibile e originale all’interno di una scena elettronica caratterizzata da suoni convenzionali, omogenei e troppo spesso prevedibili. Come uno dei leader di una nuova guardia di talenti DIY senza paura, Powell scarta e reinterpreta diversissimi stili con un rasoio affilato, quasi hip-hop nella sua capacità di applicare e riapplicare un suono che è conflittuale, vigoroso, propulsivo ed incredibilmente psichedelico.
Nosaj Thing è all’incessante ricerca del nuovo. Il producer di LA, al secolo Jason Chung, dice che chiunque ascolti molta musica sa bene che sensazione di intorpidimento si provi ad ascoltare buona parte della musica prodotta oggi, a causa del riciclo di suoni già sentiti e semplicemente riorganizzati secondo diverse configurazioni geometriche. Proprio questo intorpidimento spinge Nosaj Thing a cercare un universo sonoro nuovo capace di stimolare e di causare emozioni e sensazioni inedite. Ascoltare il suo ultimo Fated per credere.
Le sonorità di Adam Green rimandano ad un filone che va da Leonard Cohen ed arriva sino a Richard Hawley solo che il tutto sembra essere passato per le mani di Jack Black (l’attore di School Of Rock che è un suo fan). Green nasce a New York, e a soli 17 anni esce il suo primo album. Adam è parte fondante della scena newyorkese anti folk fine anni ’90 e metà dei Moldy Peaches, la band in cui scrive e compone anche Kimya Dawson, con la quale raggiunge il successo globale grazie alla colonna sonora del film vincitore agli Oscar del 2007, Juno.
Gli A.R. Kane sono stati un duo musicale inglese costituito da Alex Ayuli e Rudy Tambala formatosi nella zona di East London nel 1986. Polistrumentisti e compagni d’etichetta (la 4AD, ricordiamolo) dei Cocteau Twins nonché ispiratori e diretti antecedenti di band come My Bloody Valentine e Slowdive, gli A.R. Kane sono i pionieri assoluti del dream pop. Nel 2015 Tambala annuncia il ritorno sulle scene. La nuova line up vede Rudy Tambala e Maggy Tambala accompagnati dal nuovo membro Andy Taylor. Nei live estivi A.R. Kane suoneranno i classici della loro carriera e nuovo materiale che sarà pubblicato nel 2016.
King of Stoned vol.2 @ Cellar Theory, Napoli 30/04/2016
Sabato 30 Aprile è stata una serata all’insegna dello Stoner al Cellar Theory di Napoli. Possiamo dire che è stato quasi tutto perfetto, dalle band all’atmosfera. Prima di parlare dell’evento, delle fantastiche band e della magnifica atmosfera, è doveroso spendere due parole per l’organizzazione che ha avuto il coraggio di mettere su uno show del genere, i Cattivi Guagliuni, che già da un po’ di tempo punta su diversi locali partenopei, proponendo ciò che molti non si azzarderebbero a fare.
Anche questa volta ci propongono un delizioso show degno di nota: il King Of Stoned Fest Vol.2. I gruppi protagonisti sono cinque: Lee Van Cleff, Tuna De Tierra, Teverts, Diana Spencer Grave Explosion e i possenti Kayleth. Mio malgrado, a causa di diversi intoppi non sono riuscito ad ascoltare i Lee Van Cleff e i Tuna De Tierra, sono arrivato al locale intorno la mezzanotte, giusto due minuti prima che cominciassero a suonare i Teverts. Premetto che mi ritrovo in un ambiente carico, con un pubblico colmo di adrenalina e voglioso di divertirsi. La band di Phil e soci si presta a suonare, in questo show, tutto il loro ultimo disco, intitolato Towards The Red Skies. I Teverts sono un gruppo con la testa sulle spalle, sanno ciò che fanno, dunque sanno come divertire, e con “Control” e “The Sanctuary” mettono in ginocchio un locale. “Charles Dexter Ward” ti teletrasporta in un mondo che probabilmente solo uno fatto di allucinogeni può comprendere, mentre con “Shine” ci si scuote e si tira avanti a ritmo di riff. Finisce lo show, passano circa dieci minuti, il tempo di una sigaretta e si sentono le sinistre atmosfere create dai Diana Spencer Grave Explosion. La band proveniente da Bari propone uno Stoner che si mescola ad atmosfere elettroniche e sinistre. Anche loro, come la band che li ha preceduti, suonano per intero il loro EP d’ esordio, 0. La band dimostra di saper tenere il palco, sulle note di “Space Cake” si percepisce la bravura tecnica dei ragazzi, sia per l’ uso delle chitarre che degli effetti. Con “Long Death To The Horizon” ci sono momenti calmi ed altri più aggressivi, anche qui c’è uno strepitoso uso delle chitarre che in sede live fa un grande effetto. “Avalanche” invece, rispetto alle altre due tracce, ha delle atmosfere più marcate. Ascoltata ad occhi chiusi in compagnia di una birra ed una sigaretta riesce ad essere magica. Ci dirigiamo verso la fine del mini festival, si prepara il palco per l’ultimo gruppo: gli attesissimi Kayleth. La band è carica, pregna di grinta e desiderosa di scatenare il Cellar Theory. Tutti i pezzi suonati dal gruppo hanno suscitato forti emozioni, per ragioni di tempo si è scelto di suonare pezzi di Space Muffin e The Survivor ed onestamente ci sono un po rimasto nel non essermi trovato qualche traccia di Rusty Gold. Ad ogni modo i Kayleth non si smentiscono affatto, presentano uno show degno di nota che avrebbe fatto gola perfino agli Orange Goblin. “Mountains” definisce un po lo stile attuale del gruppo, questa canzone dal vivo fa venire la pelle d’ oca con i suoi possenti giri di chitarra. “The Survivor” è un’ altra traccia che ti fa scuotere, il gioco di luci ha aggiunto un tocco di classe non indifferente. Su “Swamp Lovers” il pubblico comincia a spintonarsi e a proporre la sua danza rabbiosa a base di spintoni e spallate. L’apice si è raggiunto con la fantastica “Secret Place”, una traccia possente dall’atmosfera baritonale. Insomma, questo secondo King Of Stoned Fest è stato un grande successo, un evento coi fiocchi che ha accontentato molti fan del genere.
WOW, nuovo video e prime date del tour
Millanta Tamanta è una parola che non vuole dire nulla ma che racchiude un mondo.
Il nuovo singolo dei Masking The Hate
I Masking The Hate presentato al pubblico il loro primo singolo, una ballad dal forte sapore emotivo, che senza tradire le radici celtiche della band allontana per un attimo il metal per toccare le corde dell’anima.
I Byte di Atri vincono le finali di Arezzo Wave Abruzzo
Si è tenuta al Garbage Live Club di Pratola Peligna la finale per selezionare la band abruzzese che parteciperà all’ Arezzo Wave Love Festival. I vincitori sono i Byte di Atri. La band teramana Big Whales vince il premio Alley Recording mentre i Two Guys One Cup vincono il premio Streetambula, che consiste nella possibilità aprire insieme ad altre band il concerto di Giorgio Canali e Rossofuoco durante lo Streetambula Music Festival che si terrà a Pratola Peligna il 30 luglio 2016.