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Intervista ai Blastema

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Un gruppo che si sta facendo spazio nel complesso panorama musicale italiano, ma la loro vita artistica nasce da molto lontano, addirittura dai banchi di scuola. La formazione ovviamente nel tempo ha subito variazioni, si è evoluta musicalmente ed oggi sta riscuotendo il successo che merita. Ne abbiamo parlato con loro.

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Stereochemistry: Italiena Tour 2015

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E’ il sesto inverno che Miss Stereochemistry torna in Italia per portare il suo spettacolo itinerante nel Bel Paese. Una tradizione da non interrompere, specialmente in vista dell’uscita del nuovo disco, Harlequin EP prevista per gennaio 2016. L’”Italiena Tour” chiude l’anno e anche il capitolo musicale segnato dall’uscita del disco Ruins in Bloom (pubblicato a gennaio 2015 ed anticipato dal relativo tour di presentazione nel precedente mese di dicembre), con un’opera di satira che prende di mira non solo il concetto di appartenenza nazionale, religiosa e sociale, ma anche quello di appartenenza allo stesso genere umano. Dal 12 al 22 novembre una serie di appuntamenti live tra Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, il Veneto ad il Friuli per poter apprezzare pienamente le doti cabarettistiche dell’artista serba. Per Miss Stereochemistry, così come ama definirsi, si tratta di un felice ritorno in Italia, dove ha compiuto gli studi universitari dopo aver lasciato la sua Belgrado alla fine degli anni Novanta; successivamente si è trasferita in Svezia (per iscriversi ad un dottorato di Audiologia!), poi in Spagna e in Inghilterra, lavorando attualmente in Germania: una sorta di Ulisse della musica, alla costante ricerca di nuove fonti di ispirazione e di contaminazione.

ITALIENA TOUR 2015
12/11 – Arci Camalli (Im)
13/11 – Giardini Luzzati (Ge)
14/11 – La Ciminiera (Ge)
15/11 – Da Bacchus (Sp)
16/11 – Murphy’s Meeting Point (Ts)
18/11 – Klamm (Roma)
19/11 – Chupito Bar (Pg)
20/11 – Bar Matteotti (Vi)
21/11 – Circolo dei Baccanali (Ms)
22/11 – Kilometro 01 (Ve)

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“Lacrime Di Androide” dei Santo Barbaro remixata da Deckard

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Ad un anno di distanza dall’uscita di Geografia Di Un Corpo dei Santo Barbaro, Deckard (che non a caso porta il nome di un replicante) remixa “Lacrime Di Androide” una delle canzoni più abrasive dell’album. Ne viene fuori una granitica versione, tra Shoegaze e Downtempo, che dimezza i BPM, lascia quasi intatta la linea vocale ma ne stravolge il contesto strumentale Punk Rock del brano originale. Deckard, producer e remixer, fondatore di T.a. Rock Records, con questo remix vuole omaggiare quello che ritiene uno dei progetti più interessanti del rock italiano degli ultimi anni, i Santo Barbaro. Deckard, ha terminato la produzione del suo 3°Album che sarà pubblicato nel 2016.

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I Coffeeshower tornano con un video che anticipa il nuovo album

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I Coffeeshower sono una Punk Rock band nata a L’Aquila nel settembre 1999, dall’incontro di due studenti appassionati di punk rock, Pier e Eddie, con l’aggiunta di Fausto, il fratello maggiore di Pier. Il risultato dell’incontro dei tre è un particolare mix di Punk-Rock, hardcore e melodie pop che ricorda molto i Bad Religion e i primi Offspring. Development del 2001 va esaurito in pochi mesi e fa dei Coffeeshower un piccolo caso per i seguaci del punk rock italiano. Nel 2004 la piccola etichetta genovese  li nota e decide di far uscire uno split-cd intitolato Split by Side condiviso con gli olandesi DEPENDENT, e poi partono in tour con i canadesi BELVEDERE. Il 2006 regala ai Coffeeshower l’opportunità di calcare il palco dell’HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL e di suonare in Svizzera al TASTE OF CHAOS Festival, dividendo il palco con TAKING BACK SUNDAY, SAOSIN, UNDEROATH e ANTI-FLAG. All’inizio del 2009 i nostri hanno giusto il tempo di togliersi un’altra grande soddisfazione aprendo lo show bolognese di CHUCK RAGAN, voce del leggendario gruppo statunitense HOT WATER MUSIC: pochi giorni dopo il terribile sisma colpisce la loro città e costringe i Coffeeshower ad una lunga pausa forzata. Pur tra mille peripezie la band porta a termine nuove registrazioni e pubblica a inizio 2011 con la Indelirium Records il tanto sospirato full-lenght Kicking A Medicine Ball. A seguire tanti concerti in Italia e in Europa e una nuova uscita discografica per Indelirium Records, l’album compilation The Glory Years del 2013, che assieme a due inediti nuovi di zecca raccoglie tutto il vecchio materiale sparso qua e là tra ep e compilation varie e celebra i 15 anni di onorata carriera dei Coffeeshower. Il 13 novembre 2015 uscirà su Ammonia Records il nuovo album intitolato Houses, prodotto da Daniele Brian Autore (voce dei VANILLA SKY), anticipato dal videoclip del singolo “Broken Pieces” girato da Stefano Poletti.

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“Al Settimo Cielo”, il nuovo video dei Luminal

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“Al Settimo Cielo” è il terzo estratto da Acqua Azzurra, Totò Riina, quarto album dei Luminal pubblicato a marzo 2015. Due mesi dopo l’uscita del disco Brian Molko sceglierà la band come opening del concerto dei Placebo all’Arena di Verona. Il video è di Sterven Jønger, già regista per le più importanti band italiane come Zen Circus, Ministri, Amor Fou.

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La Band della Settimana: IO e la TIGRE

Written by Novità

IO e la TIGRE sono due e si bastano. Sono la carezza e lo schiaffo. Sono un ritorno dolce dopo anni di fredda diffidenza. IO e la TIGRE è un duo, ma prima di tutto è una storia d’amore.

Ecco a voi il videoclip de “I Santi”, primo estratto dal nuovo e primo disco di IO e la TIGRE, in uscita il 10 dicembre per Garrincha Dischi, dopo il grande successo dell’EP omonimo pubblicato a settembre 2014. Il video rappresenta l’amicizia che ti sostiene in ogni circostanza, minimo comun denominatore di ogni nota di IO e la TIGRE. Nella metafora emerge una figura chiave: Elizabeth Siddal. Poetessa, pittrice e musa dei preraffaelliti, immagine della donna angelicata ma dalla storia umana intensa molto travagliata (sposa infelice di Dante Gabriele Rossetti). Modella per Millais, impersonò Ophelia di Shakespeare nel meraviglioso omonimo quadro. Rimase per lungo tempo a mollo in una vasca d’acqua e, nonostante l’esaurirsi delle candele (e del calore), lei, ormai quasi congelata, resistette nella stessa posizione fino al compimento dell’opera. Quando uscì dall’acqua aveva contratto la polmonite.

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Klune, l’EP d’esordio uscirà il prossimo 20 novembre

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Klune, l’esordio: melodie Pop, ritmiche accattivanti, suoni profondi, nessun genere di riferimento, solo voglia di sperimentare e far combaciare stili e mood differenti. Ogni brano dell’EP ha una sua storia: “Cinnamon”, col featuring del rapper canadese Emay, lega la musica Hip Hop a quella Jazz; “Rainlow”, la più intima, regala quella sensazione tipica della leggera pioggia estiva come suggerisce il titolo; “Hope”, la traccia d’apertura, è un brano pieno di suggestioni che difficilmente si riesce a collocare all’interno di un unico e definito genere musicale; “Woman”, forse il brano più introspettivo del disco, si caratterizza per suoni molto sperimentali rispetto a tutte le altre tracce; “Saturdays”, invece, è un getto di penna, qualcosa di diretto che non ruota attorno a troppi espedienti, come se fossero dei pezzi di un puzzle che hanno trovato autonomamente il loro reciproco incastro. I Klune sono: Alberto Pagnin, Giovanni Solimeno e Giulio Abatangelo.

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“I Santi” il primo singolo di IO e la TIGRE

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Ecco a voi il videoclip de “I Santi”, primo estratto dal nuovo e primo disco di IO e la TIGRE, in uscita il 10 dicembre per Garrincha Dischi, dopo il grande successo dell’EP omonimo pubblicato a settembre 2014. Il video rappresenta l’amicizia che ti sostiene in ogni circostanza, minimo comun denominatore di ogni nota di IO e la TIGRE. Nella metafora emerge una figura chiave: Elizabeth Siddal. Poetessa, pittrice e musa dei preraffaelliti, immagine della donna angelicata ma dalla storia umana intensa molto travagliata (sposa infelice di Dante Gabriele Rossetti). Modella per Millais, impersonò Ophelia di Shakespeare nel meraviglioso omonimo quadro. Rimase per lungo tempo a mollo in una vasca d’acqua e, nonostante l’esaurirsi delle candele (e del calore), lei, ormai quasi congelata, resistette nella stessa posizione fino al compimento dell’opera. Quando uscì dall’acqua aveva contratto la polmonite.

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Destroyer in Italia per due concerti

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Destroyer annuncia il tour mondiale per presentare il nuovo album Poison Season uscito il 28 agosto via Dead Oceans (EU) / Merge (US). Alla fine dell’estate Destroyer ritorna, a distanza di 3 anni dall’ultimo Kaputt, con un nuovo LP, Poison Season, seguito da un lungo tour mondiale. Inoltre Destroyer pubblicherà, in aggiunta all’album, un 12 pollici che comprende un remix di Forces From Above e l’orchestrale Times Square, Poison Season.

07 novembre 2015 – Bologna – Covo
Biglietto: 15 euro+d.p.
PREVENDITE DISPONIBILI:
www.covoclub.it

08 novembre 2015 – Milano – Biko
Via Ettore Ponti, 40, 20143 Milano
Biglietto: 15 euro+d.p.
PREVENDITE DISPONIBILI:
www.ticketone.it, call center 892. 101
www.vivaticket.it, call center 892.234

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Toxic Love: riletture di brani di The Velvet Underground, Lou Reed e Nico

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Angela Baraldi, Corrado Nuccini, Emanuele Reverberi propongono riletture di brani di The Velvet Underground, Lou Reed e Nico. Sogni infranti su stivali di pelle brillante, l’amore, il vizio, i bassifondi della Grande Mela, il tutto rivisto attraverso le canzoni che hanno segnato un’epoca, all’insegna del connubio tra ricerca musicale e sperimentazione. La storia dei Velvet Underground così come quella di Nico e Lou Reed è nota perché ha segnato il rock a venire ridefinendo i canoni di tutte le correnti musicali successive, dal punk alla new wave. Lo spettacolo rivisita i principali successi di questi artisti in una chiave contemporanea grazie alla voce di Angela Baraldi e alle musiche di Corrado Nuccini ed Emanuele Reverberi dei Giardini di Miro.

Sabato 7 Novembre Magazzino sul Po – Via Murazzi del Po lato sx – Torino (TO) – ore 22

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Recensioni | novembre 2015

Written by Recensioni

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Max Richter – Sleep   (Modern Classical, Post Minimalist, 2015) 7,5/10

Capolavoro totale per il compositore britannico (lo trovate qui) che confeziona un’opera titanica la quale, anche per la durata che supera le otto ore, vuole essere realizzazione perfetta da assimilarsi durante il sonno. Disco dell’anno, se siete capaci di andare oltre le barriere del Rock e della forma canzone.

Ought – Sun Coming Down (Art Punk, 2015) 7/10

Secondo album eccelso per la band degna erede dei grandi Television. Tra le migliori e più originali formazioni Post Punk di ultima generazione, qui raggiungono il loro apice creativo.

Kathryn Williams – Hypoxia (Folk Pop, 2015) 7/10

Arrivata all’undicesimo album, la cantautrice britannica compone un concept ispirato al romanzo La Campana di Vetro della tormentata poetessa Sylvia Plath. Atmosfere soavi, minimaliste, ma di una notevole intensità. Da ascoltare in solitaria. Consiglio l’esilio su un’isola deserta.

Dhole – Oltre i Confini della Nostra Essenza (Post Hardcore, 2015) 6,5/10

Pregevole incastro di strutture sonore Post Rock e cantato Scream per questo quartetto lodigiano agli esordi, matasse di distorsioni da cui lasciarsi avvolgere mentre le liriche colpiscono violente. Un debutto meritevole di spazio nel consolidato panorama nostrano del genere.

Open Zoe – Pareti Nude (Pop Rock, Post Punk, 2015) 6,5/10

Carico di echi delle esperienze Alt Rock italiane anni 90 il primo disco di questa band veneta, armata di tradizionali basso-batteria-chitarra, a cui si aggiungono pochi tocchi di elettronica e un timbro vocale femminile che conferiscono un gusto catchy e contemporaneo al risultato finale.

Il Mare Verticale – Uno (Alternative Pop, 2015 ) 6,5/10

Non è semplice fare un bel demo. Bisogna essere esaustivi nel saper dar sfoggio di sé e delle proprie abilità compositive, senza strafare e risultare pesanti. E su questo Il Mare Verticale, con Uno, ha saputo davvero fare bene. Il disco apre con “Tokyo”, un brano Alternative Pop delicato, a cavallo tra Afterhours e sonorità Indie nordeuropee, che chiarificano subito timbri e accorgimenti che la faranno da padrone: arrangiamenti mai scontati per quanto perfettamente in stile, liriche (in italiano) trattate più come pretesto fonico che come significanti, atmosfera galleggiante e onirica, che sfocia naturalmente in “Non Luoghi”, con i suoi echi alla Radiohead. “Spuma” è forse la più italiana di tutto il lavoro della band romana, con richiami alla produzione di Benvegnù e Gazzè su tutti. Il disco chiude con “Elaborando”, che, quasi in maniera volutamente descrittiva, si connota in fretta come il brano più complesso tra i cinque, con i suoi ritmi marcati e il sound più cinematografico.

Prehistoric Pigs – Everything Is Good (Instrumental, Stoner, Psych Rock, 2015) 6,5/10

Distorsioni e spazi immensi, sabbiosi e oscuri. Un viaggio interminabile (otto brani per quasi un’ora di musica) tra i più desolati deserti  descritti da un trio non sempre impeccabile e fantasioso, ma che cerca perennemente il suo suono, incastrando la chitarra di Jimi Hendrix nel caldo torrido dell’Arizona. Peccato manchi la voce, avrebbe potuto dare maggior senso e maggiori vibrazioni a questo serpente sporco, vorace e velenosissimo.

La Casa al Mare – This Astro (Dream Pop,  Shoegaze, 2015) 6,5/10

Viene da Roma il terzetto che compone La Casa al Mare, con sonorità che non posso che richiamare subito una certa produzione Pop anni 80: voci indietro sullo sfondo, chiamate a far le veci di un vero e proprio strumento aggiunto, chitarre quasi prepotenti, seppure senza giri virtuosistici, effetti trasognani e riff ariosi e cantabili. This Astro apre con “I Dont’ Want To” che per i primissimi venti secondi sembra richiamare quasi gli Smashing Pumpkins e poi cede il passo allo Shoegaze in “Sunflower” e “M, particolarmente interessante per le aperture armoniche e il trattamento della dinamica. La mia preferita del disco risulta però essere “At All”, che suona come un brano degli Indiessimi Yuck. La costruzione dell’impianto sonoro cambia leggermente in “Tonight or Never”, in cui ogni elemento emerge con una brillantezza che sembrava mancare nelle tracce precedenti. L’EP chiude con “CD girl”, una traccia à la Raveonettes o My Bloody Valentine. Nulla di nuovo dunque, ma neppure qualcosa da cui rifuggire come la peste.

A Copy for Collapse – Waiting For (Electronic Synth Gaze, 2015) 6/10

Interessante duo barese che si muove agevolmente sulla via dei vari Telefon Tel Aviv, Mouse on Mars e The Postal Service. Qualche richiamo alla Dance Music poteva essere evitato. Sound anni 80 per chi non è fanatico degli anni 80.

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Intervista agli Sharazad

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Band formata da Alessandro Moroni (chitarra elettrica/effettistica/synth/mandolino), Diego De Franco (chitarra elettrica/tastiere/synth/batteria/voce) e Federico Uluturk (chitarra elettrica e acustica/basso/synth/organetto/voce) la cui forte amicizia ha reso più semplice la condivisione della loro più grande passione, la musica. Musica che hanno inciso sul loro omonimo EP che da qualche giorno sta facendo il giro di tutti i nostri lettori mp3.

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