Riccardo Merolli Author

Presidente emerito di Rockambula. Non studia non lavora non guarda la tv non va al cinema non fa sport.

Fra Diavolo – Armando sta crescendo

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Andrea Calabrò è Fra Diavolo, cantautore torinese ma anche un Minipimer sonoro che trita, fonde e confeziona musiche differenti, liriche urbane e spaccia simpatia malandrina lungo la tracklist che regge il suo disco “Armando sta crescendo”, tracce insolenti, tirate avanti con quella moviola oziosa dei cantautori latinos, una via di mezzo tra Davide Riondino e Vittorio Cane che danzano a cadenza sbilenca in questa piccola opera avvolta da un suo fascino stazzonato e precariamente cool.
Lontano dal caos e dall’arrivismo, il disco ha una sua movenza tutta particolare, lenta, da serata avvinazzata in compagnia d’amici tiratardi dove anche gatti di passaggio si fermano ad ascoltare, quella calura tranquilla e da storyteller di quartiere dove tutti sanno di tutto e viceversa e dove Fra Diavolo mescola le sue ottime carte cantautorati di una morbidezza corrosiva.

Trombe in sordina, jazzy, ancheggiamenti carribean, folk urbano e poesia malconcia sono le molteplici identità di quest’album, girovago per passione e girovagante per professione, un sentimento apparentemente compagnone ma nel profondo solitario e amaro ma anche di riscatto nei retrogusti anni sessanta alla Fred BuongustoBallata di un insetto”, poi arriva la carica latin carrettera “Cavoli”, l’intro Motowniano di “Il sogno di Max” che anticipa il dondolio reggae di “Nocciolina”, il samba cittadino di “Lamento a Manhattan” o il suono clubbing dell’epoca del proibizionismo che scivola e gattona ubriaco tra le note slow di “Nottetempo” a lucidare di benessere l’ascolto totale del registrato e quello di uno stato d’animo su di giri che queste storie capovolte, isosceli, di tutti i giorni ti appendono come una mutanda sul filo di un raggio di sole stordito.

Fra Diavolo con la sua chitarra e il suo “brigantaggio” sonoro è un punto di forza tra musica e sogno, quella nostalgica trasversalità retrò che frequenta i lettori ottici stereo con la freschezza di una rosa dentro un “bicerin”.

 

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ZIMBALAM PROMO CONTEST: il concorso che premia LA TUA CANZONE con tre mesi di promozione

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Venerdì 9 marzo si aprono ufficialmente le iscrizioni
al primo Zimbalam Promo Contest

Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 12 agosto: cinque mesi di tempo per partecipare a questa selezione dedicata a tutti gli artisti emergenti e indipendenti dove il primo premio è un impegno e un investimento sulla carriera, e non una scusa per far votare i vostri amici!

Lo Zimbalam Promo Contest è un’opportunità per le band emergenti di ottenere visibilità grazie a:

1 – Una promozione di un singolo via radio e web di 100 giorni promossi da L’Altoparlante;
2 – Il passaggio a Believe Digital (già distributore di Le Luci della Centrale Elettrica, il Teatro degli Orrori, Paolo Benvegnù, Bandabardò, Marta Sui Tubi, Modà, Max Gazzè che si occuperà di veicolare i contenuti sulle piattaforme digitali come YouTube, iTunes, Play.Me, etc.).
3 – Premiazion ed esibizione del vincitore a Supersound 2012
4 – Partecipazione al roster Arci Real con concerti nei locali che aderiscono al network
5 – Possibilità di distribuzione del CD da parte di Venus Dischi *
6 – Possibilità di booking da parte di DNA Concerti*

Zimbalam ha deciso di realizzare questo concorso per dare una seria e concreta possibilità a una delle band del proprio roster. La vendita digitale, se supportata da un’adeguata promozione, può dare i suoi frutti anche in termini economici, non soltanto di visibilità.
Zimbalam come un’etichetta? Non proprio. “Cerchiamo di proporre sempre cose nuove, in linea con il comportamento e il cambiamento apportato dal web” spiega Luca Stante, Country Manager per l’Italia di Zimbalam “Per le label è sempre molto difficile gestire il proprio roster e continuare a fare scouting. Con il Promo Contest miriamo a lanciare concretamente un nuovo attore nel panorama musicale italiano insieme ad un’etichetta tra quelle distribuite da Believe”.

Il concorso è dedicato a tutti gli artisti presenti nel catalogo Zimbalam e a tutti coloro che utilizzeranno il servizio indipendente di distribuzione digitale durante l’arco del contest, ossia fino ad Agosto compreso. Per i nuovi iscritti è previsto un codice promozionale con uno sconto del 30% sulla prima release.

Per iscriversi al contest sarà sufficiente avere un album distribuito Zimbalam (caricato non oltre 12 mesi dalla data di partenza del contest). Le band saranno ascoltate e giudicate da una giuria di esperti, giornalisti, produttori e discografici composta da Luca Stante (AD di BelieveDigital), DNA Concerti (Booking), Pierluigi Ferrantini (Velvet – Cose Comuni), Lorenzo Siviero (Arci Real), Giordano Sangiorgi (MEI), Eugenio Cervi (Venus Dischi), Fabrizio Galassi (Zimbalam), Daniela Bozza (MTV – MTV New Generation), Fabio Gallo (L’Altoparlante)

Zimbalam è l’aggregatore digitale nato con lo scopo di distribuire a livello mondiale la musica di artisti senza contratto discografico. Basato sul concetto di trasparenza, semplicità ed efficienza, Zimbalam permette all’artista di mantenere tutti i diritti sulle sue opere e di ricevere il 90% delle royalties senza nessuna spesa fissa annuale o spesa fissa nascosta.
Come talent scout Zimbalam promuove la musica indipendente mediante partnership con media, festival, online stores e tutti gli operatori del settore che possono contribuire alla visibilità ed alla carriera dei musicisti.

Con il supporto di: ARCI REAL ||| BELIEVE DIGITAL ||| DNA CONCERTI ||| L’ALTOPARLANTE ||| MEI ||| VENUS |||

*(Venus e DNA valuteranno se il vincitore ha le caratteristiche adatte per entrare nel proprio roster)

ZIMBALAM – Official Site
http://www.blogzimbalam.it/zimbalam-promo-contest/

ufficio stampa
PROTOSOUND POLYPROJECT – www.protosound.net
L’ALTOPARLANTE – www.laltoparlante.it

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IGNITION CODE sul canale Youtube di To React Records il nuovo brano Organic Program Failure

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E’ stato pubblicato sul canale Youtube di To React Records un nuovo brano degli IGNITION CODE dal titolo “Organic Program Failure”, presente nell’imminente album di debutto “NewTek Lie” in uscita il 17 Marzo.

La tracklist del disco è la seguente:
1- NewTek Lie
2- Nothing Left
3- Organic Program Failure
4- The Illusion Of The Observable
5- M.S.P.
6- Human B.P.M.
7- Biological Prospect
8- MikroKid
9- GameGear
10- The Silent Judge

L’album è stato registrato negli UnderRoomStudios e masterizzato presso i Cutting Room Studios (Svezia).

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Sùr – Brainschift

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Certo che stiamo parlando di musica suonata con i contro cazzi, questo è un dato di fatto. Nessuno metta la mano sul fuoco, brucia. I Sùr sono tre ragazzi piemontesi forse troppo legati agli anni novanta per far esplodere e trasmettere le proprie idee artistiche negli avanzati anni zero. Ascolti immortali come Alice in Chains, Stone Temple Pilots, Kyuss e tutta la schiera forte di quel periodo devono aver toccato indelebilmente le menti di questi ragazzi che non riescono proprio ad uscirne fuori, ascoltare la loro EP Brainshift per rendersene conto. Indubbiamente quattro pezzi (belli lunghi lunghi) suonati a regola d’arte, è poca la differenza che si nota tra loro e un dinosauro del genere ma l’imbarazzo dell’epoca mette stranezza nei miei ascolti. Qualcosa rende il tutto stranamente insopportabile, il gusto di una cover band è troppo forte per passare inosservato, qualche piccolo accenno di nu-metal mi riporta quasi all’attualità ma è veramente poco per poter giudicare un lavoro di queste intenzioni. Sicuramente i giudizi positivi fioccheranno da tutte le parti, questo è ovvio, sono tecnicamente bravi e fanno musica giá testata e sperimentata venti anni fa, in più la fanno bene. Ma questo non basta per essere vincenti, bisogna caricarsi di nuove responsabilità sulle spalle, avere delle idee da mettere in pratica, sentirsi orgogliosi di essere i creatori di se stessi. Chi non lavora non fa l’amore.

Brainschift rimane nei miei ricordi come una buona demo suonata alla perfezione ma senza cervello, i Sùr sono una band che attualmente preferirei vedere in un pub piuttosto che comprare un loro disco. Rischiare ragazzi è un obbligo morale nei confronti di chi vi ascolta, avere una propria personalità vi aiuterà a fare il salto di qualità di cui avete bisogno, le altre carte le avete tutte.

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BRUNORI SENZA BAFFI?! guarda il video promo..

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Brunori Sas presenta il nuovo tour acustico 2012, che accompagnerà l’uscita della colonna sonora composta per il film “E’ nata una star?” (regia di Lucio Pellegrini, con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo, tratto dal romanzo di Nick Hornby, nelle sale dal 23 Marzo).

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Le date di BRUNORI SENZA BAFFI, nome del nuovo tour acustico (formazione inedita in trio) che accompagnerà l’uscita della colonna sonora di E’ nata una star

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BRUNORI SENZA BAFFI – Tour Acustico
22.03 BOLOGNA – Locomotiv
23.03 SEREGNO (MI) – Tambourine
24.03 VARESE – Twiggy
25.03 FUCECCHIO (FI) – La limonaia (solo)
29.03 ROMA – Radio2 Live
30.03 MARCIANISE (CE) – Non Luoghi Musicali
04.04 MARCIANO (AR) – Cantautori della torre (solo)
05.04 PERUGIA – Teatro del Pavone
06.04 PINARELLA DI CERVIA (RA) – Barrumba
07.04 TITO (PZ) – Auditorium Cecilia
08.04 LAMEZIA TERME (CZ) – Enjoy Lamezia (band completa)
13.04 TORINO – Spazio 211
14.04 SALUZZO (CN) – Ratatoj
20.04 MONTEPULCIANO (SI) – Mattatoio n.5
21.04 MODENA – Vibra
23.04 ROMA – Teatro Parioli Peppino De Filippo
24.04 PRATO – Teatro Metastasio
26.04 PESCARA – TBA
27.04 CASTROVILLARI (CS) – Teatro Sybaris
28.04 SALERNO – Complesso Monumentale Santa Sofia
01.05 BRESCIA – Primo Maggio rock (band completa)
03.05 MILANO – Teatro Martinitt
04.05 CONEGLIANO (TV) – Apartamento Hoffman

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Gasparazzo – Obiettivo Sensibile

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Viaggi in Africa, l’odore dell’oceano, il profumo del deserto, tanto reggae e la naturalezza del rock per il disco Obiettivo Sensibile dei Gasparazzo. Le esperienze musicali dei vari componenti della band sono nettamente diversificate tra loro e questo si sente parecchio nel sound dove Alessandro Caporossi, Generoso Pierascenzi (ex Squit) e Lorenzo Lusvardi (ex A.F.A.) mettono a disposizione dei Gasparazzo tutte le loro abili conoscenze musicali. Il risultato è sicuramente di un album suonato con tanta tecnica e disciplina (per citare i Luminal) senza mai scendere nell’errore dello sproposito artistico, Obiettivo Sensibile non vuole strafare ma non riesce quasi mai ad emozionare nonostante si parli di esperienze vissute direttamente dal gruppo (Frutti tropicali). Il disco registrato interamente in presa diretta presso una ex fabbrica attrezzata a studio di registrazione ha dalla sua un’energia indiscutibile che mostra subito le intenzioni folkettone dei Gasparazzo, loro non hanno paura di niente e cercano di portare verso l’ascoltatore un suono poco curato e molto sentito, a detta loro molto garage. Che poi sul suono “garage” si potrebbe aprire una discussione infinita.

Ognuno porta avanti le proprie idee giocando con musica e poesia in maniera elegante, non togliendo mai quel tocco rock che indurisce il tutto, il significato della musica andrebbe preso da pezzi come La danza di Dioniso o Tina, anche le cover se ben indirizzate possono avere il proprio effetto benefico per il risultato finale del concept (Tornerai). Per il resto Obiettivo Sensibile suscita sprazzi impercettibili di entusiasmo scivolando comodo comodo verso un finale che non lascia ne gloria ne perplessità, un genuino lavoro di musica italiana che merita di essere ascoltato e apprezzato ma che di certo non ricorderemo negli anni come il disco stratosferico dei Gasparazzo. Pane al pane vino al vino.

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Modì

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Dopo aver recensito il suo disco Il suicidio della Formica mi è venuta una voglia tremenda di fare qualche domanda a Giuseppe Chimenti in arte Modì, volevo affrontarlo un tantino sul personale, vediamo cosa risponde…

Prima di tutto vorrei avere un quadro rappresentativo della persona Giuseppe Chimenti, puoi farci una descrizione della tua persona?
Prima di tutto sono una persona paziente e disponibile, sono uno spirito libero non amo essere sottomesso e tutto quello che faccio lo faccio con amore e passione, altrimenti mi rifiuto di fare. Dimenticavo amo cucinare questo è molto importante.

Il nome artistico di Modì da cosa viene fuori?
Il nome Modì è un omaggio al pittore livornese Modigliani, quindi un omaggio alla pittura, visto che essa fa parte della mia vita dal primo giorno in cui ho messo piede in questo mondo, infatti le mie canzoni sono dipinti, lavoro molto per immagini.

Vuoi parlarci del tuo ultimo disco Il Suicidio della Formica?
Iniziamo col dire che è un disco antisociale, contro il lavoro , contro tutte le gabbie sociali e mentali. Un disco intimo che narra la periferia della vita, quella consunta dall’uso e resa irriconoscibile, che non rappresenta la quotidianità.
Il suicidio della formica è un’opera che scava nell’animo umano, quello più nascosto, quello più oscuro. La scelta della sonorità acustica è legata molto al discorso appena elencato, suono = atmosfera, e quindi anche la scelta di utilizzare pochi strumenti è legata al suono, quindi un disco minimale ed essenziale, ma molto curato nel sound e nella produzione artistica (che io ho stesso ho curato con la collaborazione di Marco Bucci) quello che si sente è tutto voluto e cercato.

I pezzi che compongono questo concept dove trovano la propria ispirazione?
Dalla volgarità della vita e dal suo opposto, dalle tante letture, dall’ascolto di altra musica, dall’emozioni forti, dai film, dai quadri, dai dispiaceri, dall’amore…spesso mi ispiro ai testi di altri autori per reinterpretarli, molto stimolante.

Ho notato una velatura di malinconia nella musica di Modì, impressione personale oppure sentimento dominante nella tua musica?
Hai visto e sentito bene, è da sempre che mi definisco un cantautore malinconico, amo molto il romanticismo, è un lato non molto spiccato della mia personalità, conoscendomi non si direbbe, ma è ciò che tiro fuori quando scrivo testi e compongo le melodie delle mie canzoni. Sono vittima del fascino di tutto ciò che è melodico, sognante, sublime per definire tutto ciò vi è una parola in tedesco, stimmung tradotto atmosfera, umore, stato d’animo. La mie canzoni percorrono tutte la strada della malinconia.

Quali sono gli ascolti che hanno influenzato la tua opera?
Nick Drake, Elliott Smith, Nick Cave, Tenco, Ivan Graziani, Bonnie Prince Billy, Flavio Giurato, The Cure, grande Robert Smith, “di venerdì tutto succede” è un omaggio a lui e a i Cure.

Cosa apprezzi della musica italiana attuale?
Il ritorno della musica d’autore, ovviamente con le sue nuove tematiche e sonorità, insomma con le sue novità.

Cosa butteresti nel cesso?
Beh butterei, anzi tutto i talent show, tutti, e poi qualcosa della scena indipendente…e le solite lobby e mafiette, fatte di finti sorrisi e simpatie inutili.

La diffusione della musica in internet è un bene oppure un male? Perchè?
Entrambe, è sia un bene che un male, se da una parte da la possibilità di divulgare la musica anche a chi non ha un potere divulgativo (spesso legato al denaro), dall’altra oltre che disintegrare la vendita dei dischi (ormai dato scontato), cosa pìù grave ha eliminato l’ascolto degli stessi, troppa musica e come si dice il troppo storpia sempre.

Ami il contatto con le persone durante i live? Il pubblico è parte integrante dei tuoi concerti?
Si mi piace confrontarmi con il pubblico, anche perché senza un pubblico diventa difficile esibirsi, il pubblico è ciò che più ami e più odi, ed io amo molto capire cosa a loro piace della mia musica e delle mie canzoni.

Sei innamorato? Quanto conta l’amore nella tua vita artistica?
Si sono innamorato, l’amore è fondamentale, per creare, per scoprire, senza amore non si cresce e non ci si appassiona, ciò che faccio lo faccio solo ed esclusivamente se ci sta amore.

Credi in Dio?
Credo in Dio, ovviamente non quello dello stato pontificio, ma credo ad un Dio che prima o poi trasformerà tutte le ricchezze e il potere in polvere. Pace e bene, uno dei pochi degni di nota di tutta l’umanità è S.Francesco d’Assisi, non aggiungo altro.

Ci parli del tuo rapporto con l’essere umano?
Il mio rapporto con l’essere umano è semplice, diplomazia, cortesia, amicizia, amore, odio, superficiale, insomma io non sono S. Francesco e nemmeno il mostro di Firenze, ma amo il rispetto della libertà altrui.

Cosa c’è nel futuro artistico di Modì?
Sicuramente un nuovo disco, che sto per incominciare a scrivere, ovviamente con molta calma.

Questo spazio è per dire tutto quello che volevi che ti chiedessi ma non ti ho chiesto…
Mi ritengo soddisfatto dell’intervista, penso possa bastare. Ciao Riccardo Grazie

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SIENA ROOT + Johnfish Sparkle + Doctor Cyclops + Reverse Hole

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Terzo capitolo per FRANTIC FACTORY, la vera realtà controcorrente sul territorio abruzzese. Nuovamente a Tipografia (via Raiale 169, Pescara – Zona Industriale), nuovamente tanta musica live di qualità. Venerdì 9 marzo, d a Stoccolma, Svezia, arrivano i Siena Root, per tre esclusive date italiane, in cui Pescara forma un ideale triangolo con Roma e Torino. Un concerto degli svedesi è drammatico ed eccitante, a livello sia visuale che emotivo, e come amano definirlo loro stessi è una Dynamic Root Rock Experience.
Ad accompagnarli in questa tappa della loro carovana verso sud, ci saranno gli abruzzesi Johnfish Sparkle (anche compagni di etichetta su Transubstans Records) e Reverse Hole e i pavesi Doctor Cyclops.

a seguire:
MUSIC 4 THE MASSES – DJ set alternative/indie rock
a cura di HoRoBi

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Inizio Concerti: ore 22.00 (tassative)

INGRESSO: 5 €
Entro le 23 > FRANTIC PROMO PACK = 3 DRINK A 10 €
INGRESSO GRATUITO dall’Una in poi per il dj set.

Ingresso e comunicazione riservata ai soci
Info: frantic.factory@rocketmail.com

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Drink to Me – S

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Non c’è niente di terrestre, una botta talmente forte da rimanere spiaccicati sul pavimento agonizzanti, qualche entità superiore mette mano sui sintetizzatori dei Drink to Me per tirarne fuori l’ultimo lavoro S. Ho perso nettamente il controllo, vengo bombardato da ogni dove e l’adrenalina sale a dismisura, cazzo sono arrivati gli alieni. Riprendo fiato ma non riesco a tranquillizzare l’agitazione cresciuta a dismisura. Sono pieno come un fusto di birra, esplodo. Questo disco caratterizza le cattive intenzioni dei Drink to Me ormai lanciati a tutta velocità verso la consacrazione definitiva sbeffeggiando tutta la spocchiosa schiera dei disfattisti “intenditori” musicali. Musica per chi scopa. Loro prendono la scena alternativa italiana e la girano e rigirano cacciandone fuori un sound personale dagli effetti elettronici devastanti, provare per credere, ascoltare pezzi come Henry Miller, Picture of The Sun, Disaster Area. Ma sparatevi tutto il disco, è decisamente opportuno. Provare per spaccarsi la corteccia celebrale. Sembra non mancare proprio nulla, velati sprazzi di indie pop riempiono il programma della festa, le voci sono intenzionalmente inglesi (di lingua e di fatto) nonostante loro siano un vanto tutto italiano. E questo si nota poco visto il sound poco (ma veramente poco) nazional popolare proposto dai Drink to Me, qualcuno osa Aucan, qualcuno infastidisce la mia pazienza cercando paragoni improbabili soltanto per il gusto di parlare, di mettersi sul piedistallo dell’arroganza, di rompere il cazzo sempre e comunque. I Drink to Me sono fortunatamente l’evoluzione musicale dei Drink to Me. Poi S segue una linea precisa spezzando le ali al precedente Brazil, una continua sperimentazione sonora, qualcosa di vivo che pulsa incessantemente. I Drink to Me viaggiano sulla cresta dell’onda rendendo onore alla musica italiana, finalmente un ottimo progetto da esportazione, lo spread dell’indie rock schizza alle stelle.

Non potevate trovare di meglio, lasciatevi condizionare l’anima da questi cattivi compari.

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MICHELE DI TORO: esce “ECHOLOCATION” il nuovo grande disco in PianoSolo

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Un concerto in piano solo. Il maestro Di Toro torna a far parlare di se pubblicando il suo primo disco di inediti e di composizioni in studio arrangiate e improvvisate al momento. “Echolocation” vuole essere un’importante risposta ai grandi pianisti che il mondo mediatico di ha dato modo di conoscere…quella corrente musicale che abbraccia il Jazz e la Classica contaminandosi di quel sapore “popolare” che sa come arrivare a tutti coloro che si fermano ad ascoltare. Un pianoforte può bastare…

Michele Di Toro torna così al Blue Note di Milano, già ospite per il Mito Settembre Musica che lo ha visto protagonista con in diversi appuntamenti…sceglie uno dei palchi più prestigiosi d’Italia per presentare, in un concerto esclusivo in solo piano, il suo nuovo disco pubblicato dalla VOLUME! Records, edito da Protosound Music & Cramps, distribuito da EDEL.

“…un genio classico dal cuore jazz…”: è con frasi simili che la critica nazionale candida Michele Di Toro ad essere icona di un Abruzzo che vuole lasciare un segno indelebile nel panorama musicale nazionale e internazionale.

Biografia

MICHELE DI TORO, classe ’74, diplomato al Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara e perfezionatosi presso l’Ecole Normale de Musique Alfred Cortot di Parigi ottenendo il Diploma d’Esecuzione all’unanimità.
Vincitore di numerosi concorsi tra cui il Premio per Pianisti Jazz F.Gulda e nota di merito al Concorso Internazionale Martial Solal di Parigi. Numerose le attività live che lo hanno visto protagonista, non ultimi il successo con il tour londinese – Royal Alber Hall e Teatro Nazionale – e il concerto per la Festa della Repubblica presso il Consolato Generale Italiano a Istanbul.
Ha all’attivo 7 dischi di cui cinque in piano solo e due in trio. Ultimo della serie il disco intitolato “Puzzle” registrato Live al Blue Note di Milano.

Oggi presenta il suo primo disco in studio. Inediti improvvisati e arrangiati al momento. “ECHOLOCATION” a Marzo in tutti i negozi di dischi.

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Dirk Hamilton – Thug of love Live

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Dirk Hamilton, classe 1949 e proveniente dall’Indiana, non ha bisogno di presentazioni…

Con oltre dieci dischi in studio il suo sound ha influenzato generazioni di musicisti, in particolare con “Thug of love”, uscito in una edizione celebrativa per il trentennale in una versione live dai colori più freschi e moderni ma che non perde lo smalto di un tempo.

Tutto ha inizio con “Wholly bowled over”, una ballad fra l’acustico, il country e il rock, che sa di gioiello nascosto e che forse le generazioni moderne farebbero meglio a riscoprire…

“Moses & me” è molto più pacata e dai tempi più lenti rispetto alla precedente, ma ha un’intensità che è davvero impressionante.

“Turn off the tv” ha un drumming molto accentuato che a volte risalta persino rispetto a chitarra, basso e armonica.

“In a miracle” tratta di un incontro mai accaduto con la grande Kate Bush, che rispose a una lettera del cantautore, suo grande fan, concludendo con la frase “keep in touch”, ripetuta più volte nella canzone.

“Out To Unroll the Wheel World” è come un proiettile veloce che colpisce al cuore e alla mente  chi la sente ma che non fa male ma solo bene.

In “Change in a child’s hand” ci sono molti spunti che ricordano persino il miglior Frank Sinatra! ed è davvero facile rimanerne estasiati.

“I will acquiesce” con i suoi 17! minuti è forse il migliore episodio del disco coi suoi assoli di chitarra iniziali e la batteria che tiene un improbabile tempo da marcetta che rende il tutto davvero originale (anche se poi abbraccia sonorità molto più rock).

“Colder Than Mexican Snow” è invece caratterizzata da linee di basso molto incisive.

“Need some body”, com’è scritto nelle note interne del booklet, fu scritta pensando a Rod Stewart, che però secondo lo stesso Dirk, non avrebbe mai cantato perché “troppo gentleman”.

La lunghissima “The Main Attraction” è invece dedicata al bluesman Solomon Burke, purtroppo recentemente scomparso.

La bonus track “How do you fight fire?” è cantata in coppia con Graziano  Romani e vede la collaborazione anche di Max Marmiroli al sassofono e di Massimo Mantovani al piano elettrico (presente anche in “Change in a child’s hand”).

La tracklist è leggermente diversa dal’edizione del 1980 ma di certo non tradirà le aspettative dell’ascoltatore anche perché con il musicista americano ci sono i collaboratori di trent’anni fa, Don Evans alla chitarra elettrica e ai cori, Tim Seifert alla batteria ed Eric Westfal al basso e ai cori.

Il tutto forse anche per mantenere intatto lo spirito e l’integrità musicale di un tempo.
E credetemi… Questi quattro musicisti ci sono davvero riusciti!
Il compact disc è stato registrato interamente in Italia a Dozza (Bo) e Modena il 13 e il 14 marzo 2010 mentre il dvd allegato (che contiene invece tredici tracce) a Cologne (Bs).
La produzione è praticamente perfetta, i suoni molto puliti ed il pubblico si sente davvero pochissimo.
Affrettatevi quindi a comprare questo capolavoro!

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