Direttamente da Brooklyn arriva uno degli esordi più sorprendenti degli ultimi anni. Parliamo dei B Boys e del loro primo album, Dada, pubblicato a giugno scorso per la newyorkese Captured Tracks. Il trio formato da Andrew Kerr, Brendon Avalos e Britton Walker ha confezionato un dinamico concentrato di Post Punk, con una forte attitudine Indie ma senza mai perdere la rotta eversiva del genere.
I primi brani del disco sono marcati da una forte urgenza Psych Punk, evidente come non mai in “Another thing” e nella rapida “Psycho (still)”. Da “Flatlands” in poi si sviluppano abrasive atmosfere New Wave e oscuri riverberi eighties che accompagneranno l’ascoltatore fino all’ultima traccia, interrotto bruscamente per soli tre minuti dall’adrenalinica “Energy”. Il dadaismo che richiama il titolo del disco non sta nella libertà di scorrazzare anarchicamente nel Punk più becero, ma sottintende l’audace libertà compositiva che i tre ragazzi si prendono per coniugare il genere nelle sue forme espressive più creative: modernizzare quello che Siouxsie and The Banshees e Killing Joke fecero ai tempi e continuare quel percorso artistico già intrapreso da band come Preoccupations e Holograms.
I B Boys non ci dispiacciono affatto nella loro personale visione del punk, e allora ad maiora!
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Last modified: 15 Marzo 2019