Burning Realm – Face the Fire

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Riff ad alto contenuto infiammabile e sonorità ruvide e dirette, che vi faranno accantonare ogni pensiero negativo e alzare il volume al massimo.
[ 22.03.2024 | Tapes Of Wrath / SuperFi Records | stoner, psychedelic rock, hard rock ]

Un episodio incendiario, tanto fugace quanto incisivo, in grado di lasciarvi senza fiato e con l’irrefrenabile voglia di ripartire immediatamente da capo. Sonorità vulcaniche e abrasive, che fra le pieghe della propria raffinatezza racchiudono esplosiva potenza ed invidiabile immediatezza.

Se questa breve descrizione combacia con l’esperienza di ascolto ideale che state cercando, interrompete immediatamente le vostre attività e lanciatevi senza indugio alla scoperta di Face the Fire, EP di debutto della band irlandese Burning Realm. Questa nuova sensazionale formazione, stanziata nell’esuberante e instancabile Dublino, presenta una proposta che affascinerà in egual maniera gli irriducibili affezionati degli evergreen dell’hard rock e i meno avvezzi al genere.

© Kieran Shannon
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Il trio vanta la presenza di due chitarre, Tob Swift e Michael ‘Owensie’ Owens, quest’ultimo anche voce del gruppo. Alla batteria – lo riconosciamo fin dai primissimi istanti, dall’intrigante attacco dell’opener Homosapien – abbiamo invece Ror Conaty, già in attività con la band synth metal No Spill Blood. Farò ora una curiosa, breve ma significativa incursione: mi é capitato, in tempi non troppo remoti, di leggere un live report scritto da Adhamh O’Caoimh su The GOO, in cui quest’ultimo veniva definito come “il miglior batterista in Irlanda”. Ecco, dubito fortemente che l’autore di quell’articolo mi stia leggendo al momento, ma solo in caso potesse eventualmente capitare in futuro: sono assolutamente d’accordo con te, sappilo.

Che cosa ribolle, quindi, nell’infuocato calderone di questo regno in fiamme? Un impetuoso mix di stoner, psichedelia e indemoniati riff di stampo più classico contrapposti ad un’attitudine più sperimentale in grado di plasmare l’intero sound.

È abbastanza evidente il segno lasciato, in termini di influenze, da una leggenda di cui ancora oggi – a distanza di quasi quarant’anni dalla sua morte – viene celebrato il mito nella capitale irlandese; se avete visitato Dublino, quasi sicuramente non vi sarà passata inosservata la statua in bronzo di Phil Lynott, proprio fuori dall’ingresso del Bruxelles Pub, a due passi dalla vivace Grafton Street. Thin Lizzy, perciò, ma non solo; nei Burning Realm troviamo altresì un’immediatezza che ricorda il punk sfrontato dei The Damned, l’attitudine in your face tipica del garage, l’avventurosa follia di alcuni passaggi che ci rimanda diretta a certe pagine più heavy dell’infinita saga dei King Gizzard & The Lizard Wizard.

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Face the Fire, EP di quattro tracce, sembra essere soltanto un primo, piacevole assaggio di tutto il potenziale che i Burning Realm potranno ancora essere in grado di offrire. La già citata Homosapien arde e sfoga tutta la propria furia immergendosi nelle fangose acque dello sludge per poi sorprendere con una virata improvvisa con le ammalianti divagazioni psichedeliche che chiudono il brano. I riff mastodontici della successiva From Beyond riprendono il tiro iniziale, riportando l’opera verso la sua dimensione naturale – mantenuta viva anche dai due pezzi seguenti: un sound possente e senza troppi fronzoli, che deve sicuramente molto al metal e all’hard rock più old school ma anche a certi anni 90 (vedasi alla voce: Kyuss).

Vi ho convinti? Molto bene. Non vi resta che alzare il volume al massimo, allora, e lasciare che queste impetuose fiamme sciolgano le casse dei vostri impianti.

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Last modified: 22 Marzo 2024