Il cantautorato degli anni Duemila è vivo e lotta insieme a noi. Niccolà Lavelli veste i panni di Calvino e si siede alle tastierie, rigorosamente vintage, e si mette a raccontare il suo mondo, di crauti che scuociono e di bulli della savana. Elefanti è il suo album di esordio, uscito a maggio del 2015 per l’etichetta Dischi Mancini. Il disco segue di un anno l’ep Occhi Pieni Occhi Vuoti, il primo lavoro con la nuova identità artistica. Dopo aver portato a spasso per locali quelle canzoni, Calvino è tornato al Blend Noise Studio di Milano e insieme a Federico Bortoletto ha messo insieme le otto tracce de Gli Elefanti. «Non sono stati fatti edit, “copia incolla” o pitch shift. Lo abbiamo suonato, ci siamo divertiti, e se c’è stato qualche errore abbiamo voluto che lo sentiste anche voi perché per noi è parte integrante della musica e ciò ci piace» assicura. Niente sole, cuore, amore, ma un viaggio per immagini nel mondo di Calvino, tra l’onirico e il cronachistico, tra ricordi di infanzia e disagi più recenti. Calvino ha illustri compagni di avventura (Giuradei, Brunori Sas per fare due esempi), artisti che come lui hanno scelto questa strada per raccontare e raccontarsi. Lui lo fa in modo originale, con suoni e sonorità che lo allontanano dal falò sulla spiaggia (e se qualcuno dovesse provare, poco male) per portarlo sui palchi che merita.
Calvino Gli Elefanti Occhi Pieni Occhi Vuoti
Last modified: 9 Luglio 2015