Anteprime
‘IF – “Siren’Odrome” [VIDEOCLIP]
È da poco stato pubblicato il loro primo album, e gli ‘IF tornano a far parlare del loro progetto artistico con il lancio del loro primo videoclip promozionale estratto dal singolo omonimo del disco, Siren’Odrome. Nato da un’idea di Michele Bisceglia, ‘IF, è un open-space creativo. Un allestimento musicale progressivo formatosi attorno ad un concetto: da tempo ormai, continuiamo ad interrogarci sul valore dell’espressività della musica che ci circonda, che ascoltiamo, che subiamo.
In tal senso la Produzione dell’intero progetto ha affidato la regia ad un giovane e promettente regista italiano, Stefano Guerra ed al suo staff. L’intero videoclip è stato girato e realizzato da MAC Academy (con Luigi Prencipe e Domenico Ciociola), una delle più accattivanti novità nel panorama artistico pugliese, attiva in molteplici discipline creative come l’arte, la musica e le nuove tecnologie digitali con un solo leit motiv: Creatività! A 360 gradi! Il videoclip vede la partecipazione dell’intera band e la sensuale presenza della modella Marika La Torre oltre alla collaborazione del fotografo, autore dell’intero shooting del disco, Fabio Arcozzi.
Siren’Odrome è disponibile su ITunes, Amazon.com e GooglePlay e sulle maggiori piattaforme digitali (Spotify, Deezer, Shazam, SoundCloud, ecc.) da sabato 31 ottobre, data di pubblicazione ufficiale del disco e in vendita anche nel formato Audio CD, sarà inoltre accompagnato da una serie di showcase promozionali in alcune delle maggiori città italiane con un mini-tour teatrale.
L’album sarà infatti presentato in anteprima nazionale a Roma, giovedì 19 novembre al Teatro Kopò, con una esibizione elettro/acustica alla quale seguirà una conferenza stampa.
The Ties and The Lies – “Home is Where the Heart is” [VIDEOCLIP]
Il quartetto bolognese The Ties and The Lies torna in scena con un nuovo disco che anticipiamo in anteprima con il video del primo singolo estratto dal titolo “Home is Where the Heart is”. Disponibile dal prossimo 5 Novembre 2015, questo lavoro è un viaggio lungo una vita tra obblighi e verità, tra ciò che ci rende liberi e ciò che invece ci costringe a forme di privazione, sociale quanto psicologica. Un disco che non abita certo in Italia e che, invece, porta il nome di una cittadina del New Mexico: Truth of Consequences. Appunto obblighi o verità, un diario di bordo di 6 inediti che dividono il lavoro e l’ascolto in due emisferi umani e sentimentali. Tra le strade notturne della piccola cittadina (TOC) fino al cambiamento di vita, interiore, con gli altri. Un bel Pop Rock anche tinto di colori britannici piuttosto che, ovviamente, di sceneggiature americane da grandi ruote. L’intervista per Rockambula:
Avete intitolato questo nuovo disco con il nome di una cittadina del New Messico: Truth of Consequences la domanda nasce spontanea: ma ci siete stati davvero? Come l’avete scoperta?
Truth or Consequences. Ci siamo stati? No, purtroppo, ma ci siamo ripromessi di farlo, prima o poi, non foss’altro per chiudere il cerchio. L’abbiamo scoperta in una di quelle serate senza sonno in cui ti metti a cercare le robe più disparate su Internet. Parti da un Talk di TED, poi ti trovi dopo mezz’ora a guardare un documentario sui canguri su YouTube. Ecco, io ad un certo punto sono capitato sulle foto dell’unico spazioporto realmente funzionante ed esistente della Terra, che ovviamente è a Truth or Consequences. Da lì è partito tutto… Cioè, come fai a non innamorarti di un posto che ha costruito una stazione di servizio per i viaggi intergalattici?
E traducendo questo titolo: Obbligo o Verità. Iniziamo con le domande difficili. I Ties cosa scelgono?
Scegliamo verità, anche se è una risposta meno scontata del previsto. Fare le cose per costrizione e non per convinzione ha sempre dei risvolti negativi.
Ascoltandolo in anteprima abbiamo trovato forti richiami all’Inghilterra dei Babybird o Franz Ferdinand piuttosto che all’America dei Guns. Cosa ci dite in merito?
Come sempre, la verità sta nel mezzo. Per noi l’Inghilterra è sempre stata importantissima, musicalmente ma anche a livello personale (fra l’altro la domanda è comica perchè sto rispondendo da un ufficio di Londra). Ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a suonare con il Brit Pop degli anni ‘90, abbiamo amato i parka e le vespe dei mod e indossato le Adidas di Ian Brown e di Noel. Il grande amore per l’indie è arrivato solo dopo, anche grazie ad una città -Bologna- in cui l’impronta alternative è sempre stata forte e ben riconoscibile. In questo senso un po’ olistico ci piace pensare che Truth or Consequences sia il nostro disco meno inglese e più americano, non solo per i suoni, ma anche e sopratutto per i colori, gli immaginari e le ispirazioni. È più un’America a pastelli tenui che quella delle grandi metropoli: è l’America del Sud, dei Drive-In, dei colori caldi e del rodeo.
Tra rabbia e romanticismo, lanciate il disco con un singolo dal titolo emblematico: “Home is Where the Heart is”. È un modo per ricordare alle persone la nostra vera natura? Al di la degli aspetti meramente romantici, sbaglio a leggerci anche una denuncia verso la superficiale condizione artistica nel mondo della cultura e del lavoro italiano?
No, credo di no: non è un messaggio per ricordare a qualcuno chi siamo. Truth or Consequences non è un manifesto di intenzioni, al contrario. È un posizionarci nel “qui ed ora”, funziona più da àncora che da aquilone. Avevamo bisogno di un lavoro solido, forte, in cui riconoscerci. E dentro c’è quello che è importante per noi oggi. “Home is where the heart is” parla esattamente di questo: dell’importanza della famiglia, degli amici veri, di mettere il cuore e il tempo nelle cose e nelle persone davvero importanti. D’altro canto è certamente una canzone romantica ma con diversi rimandi alla condizione media in cui più o meno tutti si ritrovano in questo periodo: l’impressione è che si stia vivendo in un periodo molto confuso e con pochissimi punti di riferimento, in cui perdere la propria identità è un rischio altissimo.
Spesso parlate di “immaturità” citando i vostri vecchi lavori. Oggi invece? Questo disco cosa promette? Cosa dobbiamo aspettarci?
La verità è che forse “immaturo” non è la parola giusta, almeno non a livello musicale. A differenza degli altri lavori, Truth or Consequences è quello che ci rappresenta di più, che dà una fotografia più precisa di quello che sono i Ties oggi. È stato un disco musicalmente facile, per noi, sia da scrivere che da suonare, cosa che non è stata vera per gli altri lavori. Ognuno ascolterà e giudicherà, ma siamo orgogliosi di avere fatto un disco sincero, molto spontaneo, che contiene tanto di noi.
Come citato anche da voi, il disco in qualche modo soffre dei mille ingranaggi di produzione che ormai sono ovvi e scontati per tutti. Cose che poi avete risolto brillantemente. Quindi col senno di poi pensiate sia stato un valore aggiunto o magari un rimpianto per non aver fatto davvero le cose come volevate?
Come dicevo prima, una delle cose più belle di questo disco -guardandolo da qui, da adesso- è che non ci sono rimpianti. Certo, ci sono stati gli alti e i bassi inevitabili di quando si registra e si produce un disco in maniera indipendente ma a conti fatti non potremmo essere più contenti. Personalmente, credo che ogni difficoltà affrontata e poi superata rappresenti un grande valore e qualcosa che di per sè vale il prezzo del biglietto.
Endi – “Underground” [VIDEOCLIP]
Dopo il successo di “I Love Bombolone” passato in anteprima anche su Rai3, torna il sound sovversivo e dissacrante di Endi, artista veneto da anni sulle scene del Rap e Hip Hop italiano. “Underground” è un brano che nasce di getto e dall’attitudine Hip Hop da cui è partito il mio viaggio in questa cultura. Underground è la forza che viene da dentro. Il rap, la musica è la mia arma: odio che viene sfogato con la musica e con le rime. Il brano nasconde anche un pizzico di provocazione verso la strada che la musica in generale ha preso. L’underground come valore scenico e come strade e mondo circostante. Nel video il protagonista è rinchiuso in un carcere da dove viene poi liberato. Liberazione metaforica come fuga da se stessi, così Endi raffigura e racconta l’evoluzione artistica, di questa madre musica che si genera da nostro intimo interiore e poi pretende di venir liberata. Siamo tutti complici e colpevoli della sua prigionia. Il video è stato realizzato da Train’s Explosion da Danny Rambaldo e la produzione è firmata da Martino Cuman che ritroviamo protagonista nel corso di tutte e dieci le tracce dell’album assieme alla splendida voce di Gloria B Vega. In tutti i digital store: Ci Vorrebbe la Felicità. Il nuovo disco di Endi.
Slowmother – EP [STREAMING]
Slowmother è una band di Milano attiva dal 2012 composta da Alessio (chitarra e voce) e Grace (Batteria,cori). Slowmother è l’incontro , il bivio e la ricongiunzione di due menti riunitesi per volere della teoria del caso, dopo 10 anni. Slowmother unisce le radici blues e garage/rock n roll al sound electro anni 80… Sonorità infinite e definite come un trip chemical da assaporare in tutte le sue sfumature. “Tutto ciò che è squisito matura lentamente“. Slowmother – EP (autoproduzione, 15.10.2015). Registrato presso Reclab Studio. Mixato da Larsen Premoli. Basso registrato da Roberto Paladino. Tracklist: 1. Liar 2. Lipstick 3. Outlaw 4. My Grave.
Sammy Osman – “Salomè” [VIDEOCLIP]
Il video è stato girato dall’artista venezuelana Libertad Graterol, nella giornata più calda e sudata degli ultimi duemila anni. Siamo nei dintorni di Bologna, in un luogo carico di memoria e bellezza. Non diremo il nome per timore che i mercanti possano profanare il tempio. Nei giardini italiani dove si riconciliano natura e cultura è facile mettere in scena il gioco della commedia umana. Le colonne di un tempietto antico, la classicità di una fontana protetta dal Nettuno, la balaustra che si affaccia sui colli – questo è il teatro perfetto per ospitare Salomè, Battista e compagni. Salomè ovvero tutti i regimi sono uguali. Da Erode a Berlusconi – e così via – il potere segue le stesse dinamiche: i tiranni seguono i loro capricci. Giovanni il Battista è il profeta che vive nel deserto, mangia locuste e miele selvatico: questa è la prefigurazione dell’austerity. E infatti, nemmeno l’estrema povertà di Giovanni impietosisce il tiranno. Ma come Ruby ha segnato il declino di Berlusconi, anche la Salomè di Sammy Osman funziona come una ghigliottina: “perde la testa il re se balla Salomè”. Giovanni perderà la testa per colpa di Erode; Erode perderà la testa per colpa di Salomè; e chi ascolta Salomè perderà la testa o forse no.
À L’aube Fluorescente – Lizard [VIDEOCLIP]
I paesaggi dal sapore bucolico fanno da sfondo ad una “storia d’amore” apparentemente semplice e lineare, ma che con lo scorrere delle immagini rivela dei dettagli che pongono lo spettatore dinanzi a molteplici interrogativi.
Il regista Mario Vitale di Bunker Film, coadiuvato dai due protagonisti del video, Saverina De Fazio e Francesco Aiello, adotta una fotografia brillante, un montaggio delicato e a tratti ipnotico, che fanno da contraltare al timing serrato ed alle melodie oblique e dal sapore androgino del brano.
CREDITS
Directed by Mario Vitale https://www.facebook.com/bunkerfilm
Written by Francesco Governa & Mario Vitale
Actors: Saverina de Fazio, Francesco Aiello
Make up artist: MIchela Perri
Costume designer: Annarita Costanzo
All music and lyrics by à l’aube fluorescente
https://www.facebook.com/Alaf.Official
Powered by Overdub Recordings http://www.overdubrec.com/
Recorded mixed & produced at Acme Recording Studio
http://www.acmerecording.it/
A Vasto Mick Harvey per l’ anteprima del New Acoustic Music Festival
Le proposte musicali dell’estate vastese proseguono subito dopo il Siren Fest con lo strepitoso live di Mick Harvey come anteprima del New Acoustic Music Festival del 28 luglio ai Giardini d’Avalos di Vasto. L’artista è uno dei musicisti cardine dell’intera epopea della musica australiana e soprattutto di Nick Cave & The Bad Seeds, per i quali è stato un polistrumentista di rara personalità ed efficacia. Il NAM festival proseguirà poi nelle date del 25 e 26 agosto.
Ki-MONO – Due [VIDEOCLIP]
I Ki-MONO sono Moreno (voce e chitarre), Davide (sintetizzatori, programming e chitarre), Phora (basso) e Teo (batteria). Nascono nel 2015 e suonano rock sudato ed elettronica camaleontica. Il disco di esordio è Avanguardie Inospitali, con la produzione artistica di Max Zanotti (Deasonika, Rezophonic, Eva Poles) e il primo singolo estratto è “Due”, accompagnato dal video firmato dal giovane regista americano Rob Barriales. Cresciuti con Deftones, Foo Fighters e Depeche Mode nelle orecchie, con un altro nome possono contare un disco, due ep ed un’intensa attività live in club e varie partecipazioni a festival in occasione dei quali hanno condiviso il palco con artisti come 30 Seconds To Mars, Editors, Paolo Nutini, Rise Against, Marta Sui Tubi, The Bastard Sons of Dioniso, Rezophonic, L’aura, Deasonika, Il Genio, Julie’s Haircut.
Goose Bumps – “Big Dick” [VIDEOCLIP]
“Big Dick” è il primo estratto da Tremendous Rock ‘n’ Roll (Rocketman Records), disco d’esordio dei giovani Goose Bumps, band rockabilly lombarda Il videoclip è stato affidato a Paolo Meroni per Altered Studio (Punkreas, Rugby Sound Parabiago…). Il brano è dedicato alla qualità nascosta dell’uomo (big dick). Non importa dunque che tu sia ricco, povero, abbronzato o pallido… Ci si augura solo che questo grande “cuore” sia abbastanza per la tua lei !