Il primo video estrapolato dal debut album omonimo dei The Sticky Fingers Ltd., uscito il 28 Ottobre 2014 per logic(il)logic Records: si tratta del brano “Rain Keeps Fallin’”. Il video è stato girato a Vignola (MO), prodotto da ‘The Sticky Fingers Ltd. e C&C Media’; con la partecipazione di Ester Rinaldi e l’esordio alla regia del duo bolognese C&C.
Novità
La band della settimana: JOVINE
Il nuovo disco di Valerio JOVINE, il nono della sua carriera che questa volta torna a presentare come solista, si intitola Parla più forte come fosse un invito a tirar fuori il carattere piuttosto che il coraggio per andar contro l’omologazione dell’apparire. Parola di JOVINE reduce comunque da un’esperienza di Talent Show nella quale però ha dato prova di come si possa mostrare altro oltre ai contenuti conformisti secondo i dettami e le regole delle grandi distribuzioni. Il suo Raggae Style è molto piaciuto e da sempre apprezzato. Innumerevoli collaborazioni e vita vissuta di strade e concerto. In questo disco troviamo Zulù dei 99 Posse ma anche Clementino e un certa dosa di polemica ironica e genuina contro il conformismo italiano.
Il video che lanciamo è riferito all’ultimo singolo estratto, parla proprio di questo a partire dal titolo: “Vivo in un reality show”. A luci spente, spettacolo finito, la vita dell’artista deve continuare, come a voler parafrasare l’invito a costruire sempre e comunque verso una via di sani principi che deve quindi poter vivere di vita propria e non di luce riflessa.
Un bel lavoro di grande musica italiana, giovanissima e a tratti adolescenziale, ma sicuramente pregiata di un suono che sa come conquistare pubblico e critica. D’altronde JOVINE ci aveva abituato a grandi riscontri, a Napoli prima dov’è considerato forse una delle punte di diamante della nuovissima scena musicale partenopea, e nel resto di Italia poi dando libero sfogo alla sua altrettanto genuina voglia di mostrarsi senza troppi compromessi.
La Band della Settimana: Gouton Rouge
Dopo l’ottima accoglienza dell’album d’esordio, Carne, i Gouton Rouge spingono il loro suono verso un mix unico e personale di new wave, surf, noise, pop e shoegaze e si avvalgono della partecipazione di tanti amici incontrati durante il proprio percorso musicale come Raniero Neri degli Albedo, Riccardo Della Casa dei Wemen e Riccardo Montanari dei Belize.
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La Band della Settimana: I.MURI
Traffico Mentale è l’album d’esordio del duo abruzzese I .MURI, duo pysch rock abruzzese energico dall’attitudine lo-fi, uscito in CD e digital store l’11 maggio 2015. Il progetto musicale I .MURI nasce dall’incontro di due musicisti abruzzesi, Lorenzo Castagna (già chitarrista della band impro avant jazz String Theory) (chitarra e voce) e Valerio Pompei (batteria), che in tempi non sospetti lanciano il loro primo disco autoprodotto Traffico Mentale. Il duo, che per questo lavoro si è avvalso della collaborazione di Giulio Di Furia al basso, propone un mix di sonorità noise rock, talvolta psichedeliche con ritmiche trascinanti, e testi in italiano.
La Band della Settimana: Open Zoe
Open Zoe è la rinascita di un progetto musicale i cui componenti si erano incrociati in altri progetti in vite precedenti. Per alcuni di essi l’abbandono dell’attività musicale era già realtà, per altri era un approdo delineato a seguito di delusioni e stanchezza. Dionisia, Enrico ed Ettore avevano condiviso l’esperienza musicale del progetto Etabeta (pop-rock con innesti di elettronica) che negli anni a cavallo tra il 97 e il 2002 aveva raccolto significativi riscontri in concorsi anche nazionali, recensioni (due mini cd all’attivo) e date in giro per l’Italia e Francia (anche di supporto a Bluvertigo, Cristina Donà, Rosso Maltese, Delta V) Enrico e Lele avevano portato avanti negli anni 2002-2010 gli Aulasei, gruppo di matrice dark-wave, che altresì aveva prodotto un cd e ottenuto lusinghieri riscontri critici. Tra il 2011 e il 2013 in tempi diversi Ettore e Dionisia (entrambi lontani dalla musica praticata da parecchi anni) accettano l’invito di Lele ed Enrico per dare vita ad un nuovo progetto che parta dal substrato wave degli Aulasei per svilupparsi in ambienti meno oscuri e più diretti e aperti. Tra il 2013 e il 2014 trovata l’amalgama tra i componenti e individuata una linea comune viene scritto e arrangiato il materiale per il primo disco Pareti Nude che viene registrato in varie tranche in un periodo di un anno e mezzo tra metà 2013 e inizio 2015. I testi sono di Lele Mancuso, le musiche nascono a quattro mani prendendo spunto da idee individuali. La matrice di partenza del suono Open Zoe viene riconosciuta nella new wave anni ’80 di band quali The Sound, Echo and the Bunnymen, Joy Division, Chameleons, primi U2. Lo sviluppo degli arrangiamenti e la robustezza del suono ha portato tuttavia alcuni a riconoscervi esperienze degli anni ’90 che hanno messo insieme musica organica ed elettronica (Radiohead e certi Pumpkins). Poche le incursioni live nel periodo di scrittura del disco, la band del resto è composta da musicisti che, spesso insieme nelle esperienze precedenti, hanno calcato decine e decine di palchi.
La Band della Settimana: No.Ta
I NO.TA sono una band di rock in italiano inedito, capitanata da Tano (Francesco Gaetano), frontman e autore. I NO.TA che registrarono l’album Siamo Stati Noi nel 2013 sono Gianfranco Mazzi, Pietro Mesturini, Alessandro Sciubba e Massimo Gaetano. Con loro quasi 50 live, spesso nelle peggiori condizioni offerte da una Milano sfruttatrice e arresa ai club/discoteche. Un ricordo di fatica, amore, frustrazione e esilaranti concerti, nonché validissimi momenti di gruppo. Un capitolo stupendo che si chiuderà poco dopo la registrazione dell’album Siamo Stai Noi, costretti un po’ dai progetti di vita. Con l’attuale formazione composta da Rino Zizzo detto Zyno al basso, Jvan Tagliabue JT alla batteria e Corrado Zerni detto Frank alla chitarra, i NO.TA portano il loro rock, un po’ anni ottanta, un po’ funk, un po’ hard, un po’ qualsiasi cosa vorranno, oltre i confini di un sistema serrato, pronti a stimolare, far cantare e urlare chiunque voglia groove, distorsioni, ballads e assoli. Originalità nei testi e nelle strutture dei brani, chiare influenze sonore, una voce che ricorda artisti di spicco ma allo stesso tempo ormai identifica Tano. Rock vintage e attuale, chiaro a tutti e profondo, originale e non egoista, orecchiabile e riascoltabile, un indie-alt pop-rock in italiano, se proprio lo si deve identificare. Decidano gli ascoltatori.
La Band della Settimana: March Division
Post Meridian Soul giunge al pubblico anticipato da due ep usciti nel 2014 (Post Meridian Soul EP e Metropolitan Fragments) ma soprattutto dopo l‘ottimo riscontro di critica del lavoro precedente e un‘intensa attività live culminata con la doppia apertura, rispettivamente a Neil Young nel 2013 e a Paolo Nutini nel 2014, per il festival Rock in Roma. Post Meridian Soul, in questo senso, è l‘ideale continuazione dell‘esordio del 2012 Radio Daydream, il secondo passo di un percorso che è servito per mettere a fuoco quella miscela di brit-rock ed elettronica da dancefloor che tutt‘oggi caratterizza il sound del quartetto. Pop-rock britannico anni ‘90 con un occhio puntato verso quelle formazioni che hanno portato il rock nel dancefloor e viceversa: chitarre, basso e batteria da una parte e synth, loop, programmazioni dall‘altra danno vita a canzoni mesmeriche e potenti che dal vivo esplodono e conquistano come lo dimostra il video di “One Of Ten” girato nel corso del prolifico tour partito lo scorso Ottobre e che non accenna a fermarsi!
La Band della Settimana: Dimartino
E’ uscito il 21 aprile su etichetta Picicca dischi Un Paese ci Vuole, il nuovo album di inediti di Dimartino, tra i più attesi della stagione discografica. Un disco che è un viaggio, semplicemente, che inizia con l’arrivo della primavera e si chiude con settembre, la fine dell’estate. Un percorso che grazie a una scrittura immaginifica ci restituisce frammenti di vita che rischiano di essere dimenticati. Perché le canzoni di Dimartino questo fanno: creano immagini, le disegnano con cura e le raccontano con un lirismo intenso e delicato più unico che raro. Le parole di Cesare Pavese sono prese in prestito per dare il titolo all’album e lasciano intuire fin da subito il filo rosso che unisce tutte le tracce: “Il paese inteso non solo come luogo geografico, ma soprattutto come condizione umana in estinzione – spiega Dimartino – quello che ti porti dentro ovunque tu vada, il paese necessario a conservare i ricordi”.
Il Video della Settimana: Psychopathic Romantics – “Bread and Circuses”
Guarda il nuovo videoclip della band.
Continue ReadingLa Band della Settimana: Hey Saturday Sun
Un viaggio nei ricordi a bordo di una DeLorean a forma di cameretta, in cui il protagonista si ritrova catapultato nei ricordi, nell’ineluttabilità formato VHS, con il tempo che scorre a 8bit: queste suggestioni accompagnano il video di “VHS Heroes”, primo singolo estratto da VHS, nuovo album di Hey Saturday Sun, progetto di Giulio Ronconi. Nel brano l’artista rende omaggio ai blockbuster di qualità degli anni 80, creando una colonna sonora postuma a quell’immaginario cinematografico che ha popolato l’infanzia di molti; grazie all’impiego di synth ed effetti analogici e l’uso del pc, l’artista ternano ricostruisce fedelmente, ma senza rinunciare alla propria personalità artistica, sonorità in grado di catapultare l’ascoltatore nel mondo dei media anni ’80. Il video, realizzato con la regia di Lorenzo Bernardini e Riccardo Tappo e la fotografia di Daniele Cruccolini.
La Band della Settimana: Dr. Quentin & Friends
Quinto Fabio Pallottini, aka Dr. Quentin, è un giovanissimo cantautore di Pratola Peligna , piccolo paese abruzzese, troppo piccolo per chi dell’arte ne fa uno stile di vita. L’approccio alla musica di questo ragazzaccio dai capelli rossi risale alla prima adolescenza, quando imbracciando un basso elettrico comincia a suonare nel garage di Prince Spark, batterista e membro originario dei cosiddetti Friends che costituiscono la formazione attuale del dottore. L’irriverenza e il carattere ribelle del nostro artista condensano in prime esperienze punk rock e già in queste comincia ad intravedersi quel talento che negli anni successivi renderà Quentin un vero e proprio showman; già, perché quel basso avrebbe potuto suonarlo anche spento, l’energia sprigionata dalla sua presenza e dalla sua voce avrebbero fatto il resto. La svolta artistica del cantautore, dopo aver macinato punk affine a Rancid, Green Day e Blink 182, si ha nella sua esperienza britannica: Quentin trascorre un anno a Londra. Qui, entra in contatto con gli artisti di strada della metropolitana e dei pub londinesi, apre i suoi orizzonti musicali cominciando a percorrere i territori del Folk e del Raggae. In questo periodo compone numerosi pezzi dalla vena cantautorale e melodica, alcuni dei quali rientreranno nel suo repertorio attuale. Con in spalla una Ibanez acustica dalle corde arrugginite e un cappello Pork Pie in testa era nato un nuovo personaggio, il Dr. Quentin. Il dottore si esibisce in un numero impressionante di spettacoli acustici in solo, aprendo gruppi abbastanza conosciuti nel panorama indie italiano come gli Zen Circus. Con uno stile dinamico e sempre aperto alle contaminazioni, preferendo le liriche british a quelle in madrelingua, Quentin entra in poco tempo nelle grazie di tutti gli amanti della musica del circondario. Le varie influenze Raggae spingono il giovane artista ad una nuova evoluzione e ad una nuova idea, che avesse comunque in lui e la sua figura artistica irriverente il centro del progetto musicale: i pezzi, finora interpretati dalla sua voce e dalla sola chitarra acustica, entrano a far parte di una sinfonia che prevede più strumenti. Nasce la formazione beffardamente nominata Dr. Quentin & Friends. Si passa ad un’interpretazione elettrica, rock, Raggae di quelle liriche e melodie intime e cantautorali: il risultato è una musica energica che coinvolge, che fa ballare, che fa cantare, che intrattiene, che ti entra in testa in atmosfere che vanno dal Pop al Roots Raggae alla psichedelia. Alla voce maledetta di Quentin si accompagnano gli assoli di Osvaldo Orsini (aka Oss, chitarra solista), le linee di basso raggaeggianti di Luca Del Rosso, le percussioni esplosive e tribali di Gregorio Liberatore (aka Prince Spark, batteria), i cori psichedelici di Jacopo Santilli e gli innesti della tastiera di Luca Di Pillo. Dr.Quentin & Friends è un progetto nuovo, fresco che vanta già performance live, come l’apertura alla rock’n’roll band romana dei Giuda, ed ha riscosso un ottimo apprezzamento da parte del pubblico. Nel 2015 è uscito un Ep contenente tre brani: “What I Got”, “Sweet Dirty Music”, “Carry On”. Oltre alla sua innata capacità di scrivere canzoni che ne fa un talento unico il dottore si fa forte di un carisma e una personalità devastanti che lo rendono un vero e proprio animale da palco, da non perdere.
La Band della Settimana: Capra
Chi conosce Capra personalmente o come frontman dei Gazebo Penguins non avrà difficoltà a ravvisare nella capacità di mischiare il gioco e la dimensione felicemente infantile dell’esistenza con la solidità e la saggezza del mondo adulto (forse anche di un mondo di altri tempi) il tratto caratteristico della sua personalità. Anche il suo album di esordio da solista – in uscita ad aprile per la cordata To Lose La Track /Garrincha Dischi – oscilla serenamente tra questi due poli: tra lo spirito altamente infiammabile del punk rock della sua band d’origine, passando per l’amore per il gioco di parole e la passione per gli animali, fino alla riflessione adulta sulla vita da musicista, che – al di fuori dei cliché maledetti – subisce anch’essa il peso della routine, seppur diversa da quella dei “comuni mortali”. Intorno, la cornice – rappresentata anche sulla copertina del disco – è quella dell’inverno tra le montagne dell’Appennino emiliano, in cui Capra vive e in cui ha scritto il disco, con la precisa sfida di comporlo e provarlo in un periodo limitato di tempo (60 giorni dal 1 novembre al 25 dicembre 2014), per poi andare a registrarlo sotto la supervisione produttiva del compare Andrea Sologni (Gazebo Penguins, Giardini di Mirò, Johnny Mox) agli Igloo Audio Factory di Correggio, insieme ad Andrea Suriani (i Cani) alle tastiere e Pier Mattia Bardin (La Piovra, Il Buio) alla batteria.