Chi conosce Capra personalmente o come frontman dei Gazebo Penguins non avrà difficoltà a ravvisare nella capacità di mischiare il gioco e la dimensione felicemente infantile dell’esistenza con la solidità e la saggezza del mondo adulto (forse anche di un mondo di altri tempi) il tratto caratteristico della sua personalità. Anche il suo album di esordio da solista – in uscita ad aprile per la cordata To Lose La Track /Garrincha Dischi – oscilla serenamente tra questi due poli: tra lo spirito altamente infiammabile del punk rock della sua band d’origine, passando per l’amore per il gioco di parole e la passione per gli animali, fino alla riflessione adulta sulla vita da musicista, che – al di fuori dei cliché maledetti – subisce anch’essa il peso della routine, seppur diversa da quella dei “comuni mortali”. Intorno, la cornice – rappresentata anche sulla copertina del disco – è quella dell’inverno tra le montagne dell’Appennino emiliano, in cui Capra vive e in cui ha scritto il disco, con la precisa sfida di comporlo e provarlo in un periodo limitato di tempo (60 giorni dal 1 novembre al 25 dicembre 2014), per poi andare a registrarlo sotto la supervisione produttiva del compare Andrea Sologni (Gazebo Penguins, Giardini di Mirò, Johnny Mox) agli Igloo Audio Factory di Correggio, insieme ad Andrea Suriani (i Cani) alle tastiere e Pier Mattia Bardin (La Piovra, Il Buio) alla batteria.
Novità
La Band della Settimana: Capra
La Band della Settimana: laBase
laBase è un progetto Rock Alternative nato da un’idea di Mirko Lucidoni. Raggiunge la formazione attuale nell’autunno 2013 divenendo definitivamente un trio, Mirko Lucidoni chitarra e voce, Antonio Campanella al basso e Francesco Amadio alla batteria. Testi (in italiano) crudi e feroci come le favole per bambini, nichilismo misto a psichedelia con spruzzi di romanticismo sparsi qua e la. Le influenze musicali sono un melting pot tra sound anni 90, post-rock, noise e psichedelia, new wave e dark wave. L’uscita del disco d’esordio della band si chiama Antropoparco.
La Band della Settimana: I Missili
I Missili sono una sorta di collettivo dai membri intercambiabili che giocano con ritmi Pop e arrangiamenti ridotti all’osso intorno a filastrocche infantili che richiamano la gran moda naif di questi tempi. Vengono da Lanciano (CH). Un colpo al cerchio e uno al cuore I MISSILI sono Matteo Giancristofaro (synth), Nicola Ceroli (voce e percussioni), Emanuele Di Meco (batteria), Emanuele Marfisi (chitarra e voce), Amedeo Bolletta (basso), Piergiorgio Sorgetti (chitarra), Pamela Testa (cori), Luisa Polidoro (cori) e Tommaso Larcinese (voce).
La Band della Settimana: Bettie Blue
I Bettie Blue sono un duo rock/stoner composto da Bettie alla batteria e Blue, alla chitarra e alla voce. Dopo anni di gavetta nel circuito alternativo nel 2014 intraprendono una collaborazione artistica con Omid Jazi (ex Verdena) che produce il loro primo LP ufficiale presso gli Hot Studio Records di Londra. Il titolo dell’album è Yuma ed esce il 17 marzo prossimo. L’uscita è stata anticipata dal videoclip del primo singolo “Everything but you” che vede la partecipazione del cantautore torinese Johnny Fishborn.
La Band della Settimana: Elephants Above Crocodiles
Elephants Above Crocodiles nasce nell’estate del 2013 a Finale Emilia (MO). La band si presenta da subito nella scena modenese grazie alla sua amalgama di post-rock, emo e punk melodico; ritornelli gravi e carichi, a volte quasi disperati. Aprono nomi italiani e esteri (Rue Royale, Coilguns, Grand Parc). Dalla formazione della band, nasce un forte legame di amicizia, che li porta a comporre in grande sintonia, credendo fortemente nel progetto, nella loro musica e nel caratteristico modo semplice di essere. Una forte delusione accende carica emotiva all’interno della band, che ultimate e perfezionate le ultime canzoni, decidono di incidere il loro primo disco, registrato e mixato dalle giovani mani di Lorenzo Borgatti (Redline Season) e pubblicato da Upupa Produzioni. Il disco rispecchia un credo di fondamentale importanza per i quattro musicisti: fare musica in maniera indipendente. L’album, intitolato NATIVE, uscito il 15 dicembre 2014; comprende 7 pezzi e racchiude tutte le emozioni, stati d’animo e momenti della band in un anno e poco più di vita.
La Band della Settimana: TAB
Tutto e iniziato durante l’inverno 2009/2010, quando Sandro (Chitarra-ex Pila Weston, Bug) e Bruno (Voce-ex Pila Weston ) avendo già registrato alcuni brani dell’ EP Monodose, con una cover acida di “Amico Fragile” di De Andrè, si sono trovati nella condizione di non poterli suonare dal vivo per la mancanza di una vera e propria formazione. Ed e cosi che, in virtu di questa necessita, nascon o i TAB con il coinvolgimento di Enzo (Batteria) e Nicola (Basso- ex Gea, Bug ) per arrangiare i brani in vista di future esibizioni live, che culminano nel maggio 2012 con il concerto, organizzato da Radio Popolare, per la chiusura della Mostra dedicata a De Andrè alla Rotonda della Besana di Milano. L’entrata in formazione dei due nuovi membri non e data dal caso, ma bensì dalle esperienze passate che talvolta hanno portato all’incrocio delle rispettive strade sonore. Durante l’estate 2012 Bruno lascia la band per esigenze soliste. A questo punto iniziano i lavori per la stesura di nuovi brani: Sandro, senza perdersi d’animo passa anche alla voce e attraverso la collaborazione di Nicola ed Enzo si delinea una nuova miscela sonora di chiara matrice rock, con attitudini da power trio e un cantato, in italiano, che ricerca la melo dia in tono “looser” e sincero. A marzo 2013 iniziano le registrazioni del nuovo la voro, avvalendosi della collaborazione tecnica ed anche artistica di Yonata n Rukhman, fonico, musicista ed amico che, grazie alla sua esperienza, ha dato giusto spessore al risultato finale. Nasce cosi il primo lavoro sulla lunga distanza di TAB: Nessuna. La formazione: Sandro Besana, voce, chitarre; Nicola Troiani, basso, cori; Enzo Locatelli, batteria, percussioni, cori.
ASCOLTA QUI I PRIMI DUE ESTRATTI DALL’ALBUM “TIEPIDA FOLLIA” E “SOLA”
La Band della Settimana: Andrea Arnoldi & Il Peso del Corpo
Il Peso del Corpo è un progetto di cantautorato che nasce a Bergamo nel settembre 2009 dall’incontro tra Andrea Arnoldi e Adele Pappalardo. Dopo cinque anni di attività e diversi ep autoprodotti, cambi di organico e sempre nuove sperimentazioni di sonorità in una costante e personale revisione dei generi, il peso del corpo è ha indossato le vesti di un nuovo progetto: Andrea Arnoldi & Il Peso del Corpo. In seguito a due anni di composizione, scrittura e riarrangiamento, Andrea Arnoldi e il peso del corpo pubblica nel 2014 “le cose vanno usate le persone vanno amate”. La produzione di questo album ha inaugurato una nuova fase del percorso, che ha reso possibile sperimentarsi e confrontarsi con un trio d’archi e una sezione di fiati, oltre a strumenti etnici e tardo-medievali. Negli ultimi due anni si è svolto un lavoro che ha permesso la nascita di una rete di legami tra vari musicisti bergamaschi provenienti da ambienti differenti, che hanno partecipato a titolo gratuito alla realizzazione dell’album. Nell’arrangiamento delle parti per gli archi è stata preziosa e necessaria la presenza di Leonardo Gatti; per i fiati l’aiuto di Pierluigi Brignoli; per i cori la consulenza artistica e tecnica di Christian Frosio; per la sezione ritmica quella di Gionata Giardina; Giuseppe Olivini ha invece curato gli interventi di strumentazione etnica e antica. La morte come possibilità di rivincita e redenzione, l’inutilità funzionale di tutto ciò che è, l’amore come unica àncora possibile sono i cardini di questa finestra aperta sul nulla – metafora calzante del nuovo disco.
Andrea Arnoldi E Il Peso Del Corpo – Le Cose Vanno Usate Le Persone Vanno Amate
La Band della Settimana: Acid Muffin
Gli Acid Muffin sono un gruppo romano nato nell’ottobre del 2010 dall’idea di Marco Pasqualucci e Andrea Latini, rispettivamente ex batterista ed ex cantante/chitarrista dei Recidiva, ai quali si aggiunge nel maggio 2012 il bassista Matteo Bassi. Il loro è un Rock sperimentale e melodico, che prende in parte ispirazione dal sound Alternative/Grunge anni ’90. Gli Acid Muffin, dopo un primo demo registrato nel 2012, nel maggio dell’anno successivo entrano in studio per dare vita alla loro prima fatica ufficiale Nameless; un ep di cinque tracce dalle caratteristiche ibride, che da un lato si rifanno alla pura tradizione Grunge (Alice In Chains, Pearl Jam e Nirvana), dall’altro, per effetto di personali scelte stilistiche, lo ascrivono maggiormente al “Post”.
La Band della Settimana: Plunk Extend
I Plunk Extend nascono nel 2006 da una telefonata di Pidi a Dani. Errano per anni, cambiando line up, contenuti e stile, componendo, suonando e registrando, procedendo per tentativi. Nel 2012, dopo anni di rock in inglese ed esperimenti vari, imboccano una nuova strada, iniziando a lavorare sul primo lavoro di un nuovo corso. Per chiudere il periodo e ricominciare, raccolgono le loro ultime composizioni in Marvellous Kaleidoscope Rollercoaster (2013), EP lo-fi con le prime canzoni in italiano, di un Rock elettrico sporco e ironico. Subito dopo iniziano un lungo percorso di auto-definizione che li porta a registrare in totale autonomia il loro primo vero disco: PRISMA (2014). I Plunk Extend suonano meticci e variopinti: un Art-Rock spesso concettuale ma sempre accessibile, leggero ma brillante, che sta da qualche parte tra una batteria imprevedibile, un basso liquido, un’iridescente chitarra acustica e un acido tappeto elettrico. Cantano di fantasie più o meno ridicole con in faccia un ghigno che è quasi un sorriso. Sono in cinque, e non sarebbero diversamente.
La Band della Settimana: Johnny Mox
Il nuovo progetto di Johnny Mox (Nurse!Nurse!Nurse!, Fonda Sisters) utilizza esclusivamente la bocca e la pratica del looping per combattere i volumi e i ritmi vorticosi. Un castello di voci, pedali e beatbox accatastati con cura minuziosa l’uno dentro l’altro. Ne risulta una sorta di Gospel scheletrico trafitto dalla ruggine noise e riscaldato da innesti elettronici. Spirituals ossessivi per punks in cerca di redenzione, soul con le borchie, milioni di voci intrappolate nella gabbia toracica in grado di gonfiarsi e crescere e divorare cavi e amplificatori.