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La Band della Settimana: Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere

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Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere è un power trio nato a Piacenza nei primi anni ’10 con coordinate ben precise che si spingono sostanzialmente verso la musica che ha influenzato intere generazioni durante i nineties. Cantano in italiano, suonano in americano, cercando di scrivere belle canzoni. Musicalmente parlando, sono influenzati dai Dinosaur Jr così come da Lucio Battisti.

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La band della Settimana: The Marigold

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Tornano The Marigold, con la terza fatica sulla lunga distanza. Intitolato KANAVAL, il disco risulta un’abrasiva miscela di Post-Rock, noise e reiterazione mantrica, con un’inedita verve sperimentale, idealmente al crocevia tra Swans e My Bloody Valentine. Ormai alle spalle le escursioni in campo wave, qui chitarre granitiche, frattali rumoristici ed epiche nuances cospirano per un assalto frontale dall’etica garage. KANAVAL coopta musicisti come Amaury Cambuzat (UlanBator, Faust), Gioele Valenti (Herself) e Toshi Kasai (attivo con i MELVINS), che oltre ad aver suonato sul disco, ne ha anche curato mix e mastering al Sound Of Sirens (Sun Valley, CA). Il disco esce negli USA per la Already Dead Tapes & Records di Chicago e in Europa per la DeAmbula Records, Riff Records, la belga Hyphen Records e Icore Prod.

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La Band della Settimana: Dear Baby Deer

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Anticipato dal singolo “Nevermind, We’re not Here”, è finalmente disponibile su Bandcamp Tryst, (letteralmente “un incontro d’amore tenuto segreto”), nuovo ep di Dear Baby Deer, moniker dietro cui si cela l’eclettica e girovaga personalità di Gianluca Spezza che dopo aver vissuto in ogni angolo di mondo noto (da Seoul a Toronto) è attualmente collocato in Inghilterra, vicino Manchester. Sette tracce (più una bonus track disponibile solo per chi scaricherà il mini-album da Bandcamp) registrate presso i Two Fates’ studios e impreziosite dalla voce di Lilia che affianca quella di Gianluca, che risentono di numerose influeze nonché delle esperienze musicali precedenti come membro e fondatore dei Divine, protagonisti di una breve ma interessante avventura con il CPI – Consorzio Produttori Indipendenti, sfociata in due album – uno mai pubblicato – e un anno di concerti, da soli o assieme a vari membri del Consorzio. Un disco che risente del processo artigianale della creazione. Dear Baby Deer risente dell’impostazione artigianale del processo creativo. “Tutti gli elementi hanno la stessa importanza.” spiega Gianluca. “La voce è uno strumento come gli altri. Ogni nota è preziosa. lavorare sul suono, sulla singola nota, prima da sola, poi immersa in riverbero, delay ed altro, è un lavoro artigianale. Io non uso loop in fase compositiva o di registrazione. Anche la batteria, viene fatta mettendo in fila suono dopo suono, scegliendo ogni tipo di percussione. Per tutti gli strumenti, registro ogni singola pista separatamente, come se ci fosse una band di quattro o cinque elementi con me, e, in un certo senso come se fossimo ancora nel ’94. Poi si lavora sugli effetti (e qui la tecnologia moderna è utile, dato che un software come Ableton rende le cose più semplici in post-produzione, e si cerca un suono che sia caldo, aperto, il piu ampio possibile, e il più morbido e (al tempo stesso) profondo possibile; tutto insieme. E non deve suonare come quello che hai sentito in qualche locale, o alla radio. Deve suonare come vuoi tu.

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La Band della Settimana: Solenoidi

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Nati a Roma nel 2009 dall’integrazione delle eterogenee esperienze musicali di Salvatore Argiolas, Simone Guidi e Manlio Perugini, i Solenoidi gettano nello stesso anno le basi del loro sound con l’ingresso di Eugenio Frasca alla batteria. La band ha così modo di costituire un repertorio proprio e iniziare un’attività live, trovandovi la propria dimensione ideale. Nel 2010 i Solenoidi autoproducono presso Delta Top l’EP Tungsteno che incontra un deciso consenso e un incoraggiamento da parte della critica. Con l’ingresso alla batteria di Antonio Belli, nel 2012, la band prosegue l’attività compositiva, indurendo e precisando il proprio sound. Prendono parte a numerosi concerti, festival e iniziative nella capitale, che li portano a calcare i maggiori palcoscenici romani.

Dopo la separazione da Belli, nel 2013, la band si dedica ulteriormente a raffinare la propria identità musicale, e grazie alla collaborazione con Andy Bartolucci vede la luce Gravitazioni, sintesi finale delle componenti originarie, maturate attraverso una costante crescita artistica. Il sound autentico e vigoroso del loro Rock è il risultato della contaminazione tra passato e presente, in un mix costante di Classic eAlternative Rock dominato da chitarre distorte e fendenti di basso, e accompagnato da un accurato lavoro poetico sui testi.

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La Band della Settimana: Von Datty

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Songwriter surrealista di mediocre livello , urlatore , farfugliatore e visionario il Barone Von Datty , nasce tra l’inverno e la primavera del 1991 a Tivoli (RM) , tant’è che sarebbe stato difficile , ammette lui stesso , scrivere un determinato tipo di canzoni , senza essere nato e cresciuto in provincia. Crescendo ha coltivato e portato a termine solo due cose: due bei baffi e un’incredibile passione per la musica  e soprattutto per la “forma-canzone”. Da vita ad un suo progetto personale e individuale , termini che preferisce di gran lunga al più comune “solista” e decide di mescolare in un Ep tutte le influenze musicali e cinematografiche che in quel periodo gli ruotano in testa e dopo un anno di lavoro il 18 dicembre del 2012 nasce Diavolerie. L’opera contiene sei tracce e molte e diverse collaborazioni , si pone così il primo mattone della cosidetta Trilogia della Notte, che a detta del Barone, conterrà Diavolerie e i due lavori successivi. La nostra nuova scelta settimanale. Buon ascolto.

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La Band della Settimana: Thing Mote

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I Thing Mote nascono a fine 2006 come cover band Brit Rock con l’intenzione di spostarsi su canzoni originali con testi in inglese. A fine 2011 pubblicano Scratches from the Ground Above. Nel settembre 2013 esce il loro nuovo EP dal titolo Stabstrings – a Genuine Acoustic EP, in cui sono presenti canzoni riarrangiate in acustico e qualche raro inedito. Il 30 ottobre 2014 esce il singolo “Alive”, che segna il ritono della band a suoni più distorti e a tratti Noise. I Thing Mote sono quattro ragazzi veronesi. Fabio Dai Prè alla batteria, Pietro Donnarumma al basso, Giuliano Fasoli a chitarra e voce e Tommaso Zanardi a chitarra e voce. Sono loro la nostra band della settimana e questo di seguito è il loro ultimo lavoro, Alive in the Sky with No Reason.

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La Band della Settimana: Cronaca e Preghiera

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Cronaca e Preghiera nasce nel gennaio 2013 da un’idea di Francesco Salvadori e Giuliano Billi. Cronaca e Preghiera si dà un anno di tempo per portare a ebollizione un calderone di spunti: le musiche e i film di David Lynch, la vita di provincia, il Blues della metropoli, il lato oscuro del vivere quotidiano, la pornografia, il cattolicesimo, le riviste da parrucchiere. Nella primavera 2014 partono i lavori per la produzione dell’omonimo album di debutto, che vede la luce in ottobre, col supporto del management di Astarte Agency. Il video di “Condominio” è il primo estratto dal disco omonimo.

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La Band della Settimana: Luca Sapio

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Il 18 novembre esce in Italia Everyday Is Gonna Be the Day, il secondo disco di Luca Sapio, uno dei migliori vocalist bianchi sulla scena Soul contemporanea.  L’album arriva a due anni di distanza dal disco d’esordio Who Knows che l’ha portato ad esibirsi in una serie di concerti tutti sold out in Austria, Svizzera e Germania e come guest star all’Harald Schmidt Show. Everyday Is Gonna Be the Day è un disco nel quale le sonorità psichedeliche delle colonne sonore italiane degli anni 70  si incontrano con il Soul intriso di Blues e di Gospel del sud degli Stati Uniti. Al disco fanno seguito tredici date del tour europeo in cui Luca Sapiosi esibirà con la band The Dark Shadows; unica data italiana l’11 novembre ai Magazzini Generali di Milano. Luca Sapio e The Dark Shadows sono la nostra nuova band della settimana.

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La Band della Settimana: Alia

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Uscirà il 18 novembre Asteroidi, il primo disco sulla lunga distanza di Alessandro Curcio in arte Alia su etichetta Neverlab Dischi. Il disco è stato prodotto da Giuliano Dottori (ex Amor Fou) come il precedente Ep Ària (2013). Il primo singolo che anticipa il disco è “Cats”, un brano che è un elogio dell’intimità casalinga, del silenzio ma anche della difficoltà di comunicare e di relazionarsi cantato insieme all’ex Madreblu Raffaella Destefano, uno dei due ospiti di Asteroidi – l’altro è Cesare Malfatti (ex La Crus) che suona la chitarra acustica in “Goldie Hawn”.

“Cats” arriva dopo “Corteccia”, non un singolo vero e proprio ma un brano reso pubblico con un video in occasione del Pride 2014.

Entrambe le canzoni raccontano al meglio gli orizzonti sonori di Asteroidi, caratterizzato da tanti synth e batterie elettroniche, per un suono decisamente anni 80 diluito in piano-voce da brividi, Pop Wave a presa rapida, raffinate bossa nova e andature Synth Funk che fanno smuovere i muscoli e i sentimenti. Questi del resto sono i suoni con cui Alia è cresciuto: Matt BiancoErasure, Everything but the Girl, The Blue Nile, ma anche certo Pop nobile italiano come quello di Matia Bazar, Denovo e Concato. Questa è la nostra nuova scelta settimanale!

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La Band della Settimana: Vaio Aspis

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I Vaio Aspis nascono a Vicenza nel 2008 come band Alternative Metal sui generis, venendo poi folgorati nel corso degli anni da sonorità che vedono una sorta di estremizzazione del Grunge di scuola Seattle con un crossover di Post Rock e Hard/Alternative Rock che pur mantiene evidenti le proprie radici Metal anni 90, e la scelta – complici anche alcuni cambi di line-up – del cantato in italiano dopo un esordio anglofono (Be the Other, 2010) e diversi demo. Le canzoni dei Vaio Aspis sono figlie indirette dei giorni che viviamo, fatti di tensione e aria pesante, perdita di valori ed incertezze: i testi, racconti quotidiani di gente comune, operai, immigrati, sono cantati con dissacrazione dalla band, che fa della coscienza civile un proprio indelebile emblema.

Vaio Aspis è uno sguardo disincantato, indirizzato a ciò che ci circonda, all’ineluttabilità di tutti i giorni, al disinteresse quotidiano, alla dimenticata poesia di un giardino colorato oramai odorante di catrame, all’immoralità impressaci fin dall’inizio della nostra esistenza. Suonare è scoprire il lato nascosto della nostra vita, ricercando un’inquietudine svanita nell’opulenza contemporanea, che ci appesantisce di un vuoto superfluo. Osservare e assaporare, condividere, magari tornando sui propri passi per non andare avanti alla cieca, e con quel sentimento che ci spinge, sempre, “in direzione ostinata e contraria”.

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La Band della Settimana: Mach Shau

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Il nome Mach Shau ha origini lontane, per la precisione in quei primi anni Sessanta in cui i Beatles esibivano il loro repertorio più sfrenato nelle bettole di Amburgo e venivano incitati dalla folla con il grido “fate casino!” che in tedesco è tradotto appunto “mach shau”. Il loro sound è riconducibile al Garage con influenze Rock n’ Roll, Punk, Stoner, per un prodotto finale che si discosta dal cliché pur mantenendo semplicità e violenza. Sono loro, Luca Viganò (voce e chitarra), Lorenzo Galbiati (chitarra e voce), Gabriele Galbusera (basso e voce) e Roberto Romagnano (batteria) i Mach Shau (etichetta Moquette Records) la nostra nuova band della settimana!

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La Band della Settimana: Vick Frida

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I Vick Frida prendono forma nel 2000 com progetto dedito soprattutto alla musica Elettronica e Dance. Pubblicano con Sony ed Emi due singoli, “Strangest Kind of Love” ed “Hear my Crying”. Tra il 2006 ed il 2008 si dedicano alla ricerca ed alla composizione di Cine_Pop (Universal 2008). Il primo LP in italiano è un lavoro dal mood notturno/romantico che miscela l’esperienza Elettronica e le suggestioni letterarie di stampo cantautorale. Nello stesso periodo la band collabora e produce colonne sonore di opere teatrali e cinematografiche. Nel 2011 dalla collaborazione col chitarrista acustico contemporaneo Giovanni Baglioni nasce D’Istanti non Distanti, spettacolo musicale e teatrale incentrato sul tema dell’incontro e della contaminazione, musicale e non. Il 2014  è l’anno della pubblicazione del loro  secondo album, Thisastro, al quale partecipano Mario Venuti, Giovanni Baglioni e Mauro Ermanno Giovanardi. Il videoclip di “Andata e Ritorno”, secondo singolo estratto del disco, è coprodotto ed interpretato dall’attore Alessio Boni. I Vick Frida sono la nostra nuova scelta settimanale.

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