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La Band della Settimana: Adailysong

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Adailysong è il progetto del cantautore napoletano Andrea De Rosa, nato nel 2010 dall’incontro con il pianista e compositore Bruno Bavota, il chitarrista Antonio Cece e il batterista Ivan Pennino. Era da tempo che Andrea cercava una sintesi alla sua musica e alle sue idee: l’intento era di fondere Pop, New Folk e canzone d’autore. Con gli altri componenti della band nasce un equilibrio insolito che andrà a unire tutto questo con la musica classica ed orchestrale. I buoni riscontri dei live e l’apprezzamento da parte del pubblico portano gli Adailysong a registrare un EP composto da tre brani: “Eloise”, “Il Meraviglioso Giardino” e “Memoria”.

A settembre del 2012 entrano in contatto con la neonata etichetta sociale “Apogeo Records”, uno spin off dell’associazione “L’Altra Napoli”, organizzazione guidata da Ernesto Albanese e da anni impegnata in progetti di rilevanza sociale per il quartiere Sanità di Napoli. A due anni dalla partenza del progetto, gli Adailysong iniziano le riprese del loro primo disco, Una Canzone Giornaliera, presso il Sanità Music Studio. L’album, composto da 10 brani, viene lanciato online e nei negozi di dischi il 15 maggio del 2013, ottenendo, anche grazie ad una buona conduzione dell’attività di PR e promozione, una discreta eco mediatica su stampa specializzata e generalista, a livello locale e nazionale.
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La Band della Settimana: Lubomyr Melnyk

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“Dove eravate voi ragazzi quando avevo trent’anni?”

Questa settimana la redazione di Rockambula ha voluto fare una scelta forte e lontana dagli schemi classici della webzine, optando per un musicista, compositore e pianista che poco a a che fare con la musica rock indipendente. L’idea è quella di allargare sempre più gli orizzonti, nella speranza che anche tutti i nostri lettori possano approcciarsi in maniera sempre più aperta alla musica in tutte le sue forme.

Lubomyr Melnyk è un compositore e pianista canadese di origini ucraine che ha aperto la strada del Continuous Piano Music. Di formazione classica e fortemente influenzata dal movimento minimalista nei primi anni 70 , ha sviluppato un proprio linguaggio univoco per il pianoforte , basandosi sul principio di mantenere un continuo, ininterrotto flusso di suono. Lubomyr Melnyk è un vero innovatore che esplora nuove direzioni per la musica contemporanea. Non solo è considerato uno dei pianisti più veloci del mondo ma le sue composizioni aprono per l’ascoltatore nuovi regni . Assistere a una delle sue rare esibizioni dal vivo è a dir poco una esperienza di apertura mentale.
Proprio quest’anno ha realizzato tra l’altro due opere. L’opera minimalista Corollaries e Remnants of a Man/The Fountain oltre all’album Post Minimalista The Watchers realizzato con il grande James Blackshow.

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La Band della Settimana: Deadburger

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Alessandro Casini – chitarra, vibroplettri, graphics
Vittorio Nistri – elettronica, tastiere, manipolazioni sonore
Simone Tilli – voce, tromba
Carlo Sciannameo – basso

Fin dalla loro nascita, i Deadburger hanno sempre considerato sé stessi come un work in progress permanente.

  • Line-up cangiante, capace – come è appropriato, nell’Era Della Instabilità – di espandersi o contrarsi, secondo necessità e possibilità, spaziando da duo a ottetto;
  • bioritmi da disturbo bipolare, dove periodi di intensa attività discografica e concertistica si alternano a periodi di silenzio totale (con la band concentrata nella “clausura” dello studio di registrazione, o con i singoli membri impegnati in progetti individuali e collaborazioni con altri musicisti);
  • e una musica che – pur restando coerente con le proprie premesse – cerca di non ripetersi mai.

Quello dei Deadburger è un progetto che si reinventa continuamente, ad ogni uscita.
Il giorno in cui cesserà di farlo, i Deadburger si scioglieranno.

La Fisica Delle Nuvole” è il loro ultimo lavoro (prima parte del dittico Mirrorburger) che va in stampa nel giugno del 2013, ma, non essendo esattamente un disco per l’estate, l’uscita ufficiale viene spostata al 15 settembre. Il disco esce come coproduzione tra le etichette Goodfellas Records (grazie all’interessamento di Simone Fringuelli, che aveva già pubblicato il precedente album dei Deadburger) e Snowdonia (l’etichetta diretta da Alberto Scotti e Cinzia La Fauci dei Maisie, ai quali la band è legata da un lungo rapporto di stima reciproca e collaborazione).

Se volete saperne di più sul nome, sulla musica, sulle immagini vi invitiamo a visitare il loro sito web che nasconde tante sorprese. Se volete un rapporto più diretto invece, di seguito trovate la pagina facebook.

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La Band Della Settimana: La Nevicata dell’85

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La Nevicata dell’85 nasce come progetto musicale da Ivan Cortesi (parole, voce, chitarra) e da Andrea Ardigò (batteria, pad). Inizialmente i due sviluppano l’idea di un combo strumentale dove i pezzi si muovono su vigorosi e repentini cambi di dinamica/atmosfera. La calma è rallentata e dilatata, cadenzata e apparente, portatrice di un’ invisibile tensione che sfocia in addominali escursioni rumoriste. Sono brani che sfidano il tempo e il suo scorrere. Colonne sonore di un osservare muto.

In pochi mesi si costituisce parte dello scheletro del progetto e matura la volontà e la necessità di protendersi e superare i limiti della formazione combo. La Nevicata si completa con l’arrivo di Davide Catoggio (basso e chitarra). Attecchisce simbioticamente il bisogno di ampliare i registri comunicativi trovando in un cantato, che è più voce parlata e urlata, il corpo e il fiato dei luoghi propri. Evocando Bergamo, le sue periferie e la sua provincia, i ricordi.

Il risultato è La Nevicata dell’85, sesta uscita per l’etichetta FUMAIO e primo capitolo per il gruppo. Album registrato nel maggio 2010, uscito nel gennaio/febbraio 2011 è animato da 10 pezzi che solcano atmosfere post-rock, noise, ambient per approdare in lidi minimali. Canzoni che forzano la rotta insistendo in strutture e traiettorie ora scandite da parole e ora abbandonate a sé e al proprio lento disvelarsi.

Quest’anno arriva invece Secolo e il secondo disco della band non solo conferma le promesse dell’esordio ma sembra lasciar intravedere una luce ancor più splendente del previsto per la band italianissima su cui siamo pronti a scommettere fin da subito!

Ecco a voi il Post Rock Crepuscolare più freddo che avete mai ascoltato.

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La Band Della Settimana: Christine Plays Viola

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La band abruzzese è ormai una vecchia conoscenza per i più affezionati lettori di Rockambula, dopo la recensione del loro ultimo Ep, la video intervista realizzata sempre da Ulderico Liberatore e il live report ad opera di Riccardo Merolli. Chi li ha imparati a conoscere sarà rimasto affascinato dalla loro musica misto di Darkwave, Gothic e Post Punk, tra Depeche Mode, Piano Magic, Christian Death, Bauhaus e Sister of Mercy.

Ora la redazione di Rockambula ha deciso di premiare i Christine Plays Viola freschi del ritorno dall’ennesima data fuori dai confini italiani. Zurigo è solo l’ultima tappa di una serie interminabile di date in cui Massimo Ciampani, Fabrizio Giampietro,  Desio Presutti e  Daniele Palombizio si sono esibiti in giro per l’Europa. In attesa di assistere alla loro esplosione anche in terra italiana, gustiamoci ancora il sound oscuro dei Christine Plays Viola.

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La Band Della Settimana: Departure Ave.

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I Departure Ave. nascono nel luglio 2012 in un box di Roma. In sei mesi scarsi di prove ed improvvisazioni la band matura l’idea di un disco, un live in studio, registrato e missato dai membri del gruppo. All The Sunset in a Cup, messo immediatamente in condivisione libera e in download gratuito, ottiene subito un buon riscontro, portando la band ad esordire dal vivo a ‘La Tua Fottuta Musica Alternativa’, una delle migliori rassegne di musica emergente del panorama nazionale, e a ricevere entusiastiche recensioni dagli addetti ai lavori.

Lorenzo Autorino (Keyboards, Synth, Clarinet, Lead Vocals), Giulio Bodini (Bass and Vocals) Andrea Coclite (Guitar) e Luigi Costanzo (Drums) citano tra le loro influenze album come In Rainbows,The Piper at The Gates of Dawn, Lesser Matters, Before and After Science, My Life in The Bush of Ghosts, Meat is Murder, If You’re Feeling Sinister, Moon Safari, Anima Latina e tanti altri ma per farvi veramente un’idea non vi resta che ascoltarli:

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La Band Della Settimana: Wired Sophia

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I Wired Sophia sono una giovane band Alternative Post Rock nata nel veronese poco più di un anno fa composta da Giulio Zanetti (vocals, guitar, keyboard), Arnold Braho (vocals, guitar), Victoria Menegotti (bass) e Ettore Dara (drums). Dopo svariati live nel territorio e numerose prove in “Villa”, in garage e in soffitta, decidono di entrare in studio a Maggio 2013 per la registrazione del loro primo ep. Da un’intensa giornata passata al digitube studio di Mantova nasce Falling Skies Ep, un lavoro che racchiude le canzoni che da un anno a questa parte suonano in sala prove e durante i loro concerti.

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La Band Della Settimana: CocKoo

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I CocKoo nascono tra le alcooliche colline astigiane nel freddo inverno del 2005.
Dopo un primo periodo di riscaldamento compositivo e di sempre più intensa attività live, nel 2006 esportano per la prima volta la loro musica classificandosi primi alla finale nazionale di “Emergenza Acustica” e ottenendo un secondo posto alla finale europea a Monaco, in Germania. Contemporaneamente registrano la loro prima demo distribuita a soli fini promozionali. Nella primavera del 2007 il gruppo ottiene il primo posto al concorso “Il nostro canto libero” che gli vale la produzione di un nuovo promo di 5 pezzi: nel Novembre esce dunque EP#2_SenzaFarRumore, scaricabile gratuitamente dai siti ufficiali della band, che ottiene centinaia di downloads in pochissime settimane e ottime recensioni dalle più famose webzine e magazine italiane.

Dalla primavera 2008 riprendono quindi i live, intanto i CocKoo rientrano tra i quattro vincitori scelti tra gli oltre 300 partecipanti del concorso AREA24 promosso da Rosso Alice e si aggiudicano il primo premio decretato dalla giuria di qualità del “Concorso Internazionale per Artisti Emergenti” presso la MAD – FIERA DELLA MUSICA che, per l’edizione 2008, ospita Subsonica, Elio e le Storie Tese, James Taylor Quartet e Piero Pelù. Durante l’estate 2008 partecipano a svariati festival estivi tra cui il “Pistoia Blues” in apertura a Tommy Emmanuel, Andy Timmons e ai Deep Purple, al festival “AstiMusica” in apertura ai La Crus e al “Pop-Eye festival” in apertura ai Marlene Kuntz. Dal Settembre 2008 i cocKoo si ritirano al Vanilla Studio di Andrea Bergesio per la registrazione del debut album con la produzione artistica di Max Zanotti dei Deasonika, le uniche uscite valgono al gruppo il primo premio della 9° rassegna GREENAGE, il concorso organizzato dalla Maison Musique di Rivoli, con una giuria di qualità guidata da Fabio Barovero (Mau Mau), e l’apertura al progetto milanese Atleticodefina. Durante l’estate del 2009 il gruppo è tra i 3 finalisti selezionati dai new media per prima edizione del M.E.I. Web, partecipano a diversi festival, per presentare in anteprima il disco, condividendo il palco anche con Tricarico e Velvet.

Nell’Ottobre 2009 esce, con la produzione artistica di Max Zanotti (Deasonika, Rezophonic), La Teoria Degli Atomi (EMI Music Publishing / Volume!), anticipato dal singolo “Voodootech”, che scala la Indie Music Like. Con il “Tour Degli Atomi” collezionano oltre 50 date in circa un anno, arrivando ad aggiudicarsi la “Targa Giovani 2010” al M.E.I. 2011 e il “Premio Testi Opera Prima” al Festival Internazionale della Poesia di Genova sezione Musica, intanto, mentre il video di Voodootech viene selezionato tra i 100 finalisti del “Premio Italiano Videoclip Indipendente”, esce, nell’Ottobre 2011, “Seta Porpora”, il secondo singolo estratto dal disco, che si aggiudica dopo poche settimane il terzo posto come “Brand New 2010” promosso dal M.E.I. Web e il cui videoclip porta la firma di Stefano Poletti (già con Baustelle, Tre Allegri Ragazzi Morti, Nek, Pan del Diavolo, Sick Tamburo). Da Settembre 2011 iniziano a lavorare al loro secondo disco. Il resto è ancora da scrivere.

Ah…dimenticavo, si legge cocù.

Genere    Elettropop
Membri    Andrea Cerrato (voce, chitarra), Alberto Pozzo Tebani (tastiere, synth), Silvio Colombaro (batteria, percussioni), Luca Genta (basso)
Posizione attuale    Asti
Informazioni di contatto
Sito Web
Contatto stampa
info@cocKoo.it

CocKooBuongiorno / Presentazione ufficiale Nuovo Album
28 settembre alle 22.00 in UTC+03
Loft Club, Via Antico Ippodromo 3, 14100 Asti

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Pubblicato il primo album dei Violacida

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Storie Mancate è il debut della formazione toscana.
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La Band Della Settimana: In Zaire

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In Zaire è un quartetto tribale psichedelico che ruota attorno al duo tutto italiano
G.I. Joe, cioè Alessandro De Zan (bass, voice, percussions) e Riccardo Biondetti (drums, electronics) e a Claudio Rocchetti (electronics, turntablism) e Stefano Pilia (guitar). La loro performance artuistica è in grado di portare il pubblico in un viaggio psichedelico eppure
la loro musica non è solo psichedelia. La loro è una perfetta miscela di ritmi di batteria Dub Funk, percussioni tribali e afro, melodie di chirarra e ritmiche esotiche e introspettivi suoni elettronici. White Sun Black Sun è il loro ultimo album uscito nel marzo di quest’anno.

Dal loro portale potete ascoltare e scaricare alcuni lavori della band mentre per mantenervi sempre aggiornati sulle loro iniziative, date uno sguardo alla pagina Facebook.

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La Band Della Settimana: Weird.

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Weird nasce a Roma nella seconda metà del 2011 da un’idea di Marco Barzetti (chitarra e voce) Matteo D’Argenio (basso) e Massimiliano Pecci (batteria) si uniscono a lui prima della fine dell’anno. Il 2012 trascorre prevalentemente in studio, tra composizione e sperimentazioni che sfoceranno nella creazione e produzione del primo disco, rigorosamente registrato e mixato nello studio casalingo di Marco Barzetti. Il mastering viene affidato a Iacopo Sinigaglia (Libra). Desert Love For Lonely Graves è il titolo dell’album che vedrà la luce il 15 gennaio 2013. 7 tracce che scorrono lentamente tra chitarre e voci riverberate, basso autunnale e batteria sepolcrale, per un totale di quasi 40 minuti di musica, in cui vengono condensati i generi più disparati: Shoegaze e Psichedelia su tutti. Nell’aprile 2013 D’Argenio lascia la band, sostituito al basso da Giovanni Romano.

I paesaggi brulli e scarnificati di Montaliana memoria o le periferie malate ed arse della trilogia di Kiarostami, sono questi i primi due possibili scenari che si configurano all’orizzonte ed entro i quali potrebbero dipanarsi le storie di Desert Love For Lonely Graves, esordio dei giovanissimi Weird. Prodotto e registrato da Marco Barzetti, chitarra e voce del terzetto capitolino, ancora prima di affacciarsi sul mercato discografico ha già assunto i contorni di un piccolo caso. Rimbalzato di tweet in tweet, di post in post, in rete è già iniziata la caccia frenetica a quello che, a detta di tanti, si profila come uno degli esordi più importanti dell’anno in corso. Sette tracce, concepite una come sorta di continuum dell’altra (un tempo si sarebbe chiamato “Concept”, appunto) ma allo stesso tempo attraversate da una dicotomia netta e raggelante. I “Desert Love” sono gli amori impossibili, quelli narrati nella filmografia e nella letteratura di ogni tempo, quelli che albergano soltanto tra le pieghe del tuo cuore e sai già che non si faranno mai carne, sono le ansie, le paure, quella secca sete di un pomeriggio d’agosto che ti trafigge la gola. “Lonely Graves” sono le vittime di tutto ciò, quelle persone troppo sensibili e diafane agli occhi dei “normali”, tutti coloro che si torcono le budella in attesa di essere redenti da una mano che li afferri e li trascini in una sorta di Iperuranio dei sentimenti. Di delineare i contorni delle storie e delle trame se ne occupa la chitarra trasognante di Marco Barzetti che, in un’orgia di caldi riverberi, si concede ciò che soltanto chi ha l’urgenza e la foga dei vent’anni può concedersi, in combutta con il basso avvolgente e legnoso di Matteo D’Argenio che si preoccupa di impastare il suono e dargli identità. La batteria gelida e marziale di Massimiliano Pecci si premura di far tornare tutti con i piedi per terra: rullante secco e piatti siderali scandiscono i ritmi vitali di queste sette piccole creature. Un esordio che non lascerà indifferenti, tra shoegaze e psichedelia, dream pop e noise: siete veramente pronti per tutto ciò?

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La Band Della Settimana: Marnero

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Voghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’altro, sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di ormeggiarci e di fissarci vacilla e ci lascia. Per srotoloarsi serve mollare la boa. Che è solo un punto in mezzo al mare. Poi c’è tutto il mare. e se proprio vuoi ficcare la testa da qualche parte fallo in mezzo al mare, dove diventa nero e fa paura, dove si apre quel mondo terribile.
Questa è la surreale biografia nella nuova band della settimana di Rockambula, i Marnero, formazione nata a Bologna nel 2008.
Il Sopravvissuto è il loro terzo disco  il “secondo di una irrealizzabile, per forza di cose, trilogia del Fallimento.” “Il Sopravvissuto è un racconto solo, sono quattro quadranti, sono otto frammenti del diario di bordo in una notte nera nell’Oceano del Possibile.

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