Una canzone ha il potere di evocare ricordi e sogni come fossero reali. Ho provato a immaginare di poter riabbracciare una persona grazie alle note della canzone, poi ho provato ad invertire i ruoli. “There’s never time to say ‘i love you’ and when there it is, it’s never enough”. Con queste parole Nicola Barghi descrive “Don’t Take It Bad”, una canzone importante per l’autore, sicuramente il pezzo più intimista estratto dalla tracklist del fortunato album Elettroshock. Presentato in anteprima sui canali di CN Live!, il videoclip vede il songwriter toscano impegnato a tutto tondo dalla regia sino a parte delle riprese (condivise con Gabriele Geraci), mentre l’Editing e la Post Produzione sono stati curati da Paolo Marchetti. L’attrice che condivide la scena con Nicola è Ilaria Bolognesi. Ricordiamo che Elettroshock è il quinto album scritto da Nicola Barghi. Un lavoro originale, in cui esplode uno stile maturo, che passa con disinvoltura dal pop-rock all’elettronica mantenendo una notevole freschezza compositiva lungo lo scorrere dell’intero lavoro, evidente persino nelle cover di “Lonely Boy” dei Black Keys e “Old Brown Shoe” dei Beatles.
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Metropolis il nuovo album degli Albedo in free download
Metropolis è il quarto disco in studio degli Albedo. Il titolo è un tributo al capolavoro omonimo di Fritz Lang, capostipite della fantascienza al cinema. Metropolis si sviluppa infatti come un racconto, una sorta di moderna Odissea, ambientato nel futuro, in rigoroso ordine cronologico e narrato in prima persona. È la storia di un allontanamento obbligatorio, di un viaggio oscuro dalle terre di origine del protagonista, devastate dalla povertà e dalla miseria, verso un grande agglomerato urbano, Metropolis appunto, alla ricerca di una via d’uscita, di un modo per reagire, per cambiare il proprio destino dettato da una ancestrale profezia.
Massimo Zamboni: “L’ECO DI UNO SPARO – Cantico delle creature emiliane”
“Questa è la storia di mio nonno Ulisse e dei suoi sparatori che si spararono tra loro. Il racconto di ciò che ha innescato quei colpi in canna, e di ciò che è stato dopo. L’eco di uno sparo non si acquieta mai”. E’ arrivato a casa mia il nuovo libro, e le prime parole che leggo sono quelle riassuntive sul retro. “Massimo Zamboni affronta la storia più dolorosa e rimossa della sua famiglia e si ritrova fra le mani il volto sfinito di un intero Paese, col suo eterno ripetesi di soprusi e di vendette”. Quanti anni di ricerca e scrittura per arrivare a questo. Pensarli a ritroso, sembra impossibile. Eppure il libro è qua. Ben rilegato, una eccellente copertina tratta da un’opera di Burri e – soddisfazione nella soddisfazione – il logo Einaudi Supercoralli sulla costa. “Un memoir, un’indagine, ma soprattutto un canto appassionato in nome di tutte le creature”. Dal 31 marzo il libro sarà disponibile in tutte le librerie.Comincia la sua avventura indipendente. Lunga vita, e che sia buona.
Maria Antonietta Loves Chewingum è il nuovo Ep di Maria Antonietta
Ad un mese esatto dalla conclusione di un breve ma intenso tour europeo, martedì 21 aprile uscirà il nuovo ep della cantautrice pesarese. Si intitolerà Maria Antonietta Loves Chewingum e conterrà alcuni brani dell’ultimo album Sassi, trasformati dall’amore che lega Maria Antonietta ai Chewingum, band già al suo fianco nel tour autunnale electro-acustico “Tra me e tutte le cose”, insieme ad un’ insolita cover di Fotoromanza. Insieme hanno sradicato e reinventato i brani di Sassi, rendendoli elettronici, esotici, psycho-pop, wave: “Mi sembrava davvero di cantarle per la prima volta. E tante persone che passavano ai concerti alla fine mi chiedevano: “Ma dove li trovo questi brani?” racconta Maria Antonietta “E io rispondevo che esistevano solo lì, nell’aria, solo per quei pochi minuti e se volevi riascoltarli dovevi tornare al concerto. Ma era un vero peccato anche perché i concerti sarebbero finiti di lì a breve. E così abbiamo deciso di registrarli e di far vedere loro la luce, almeno ad alcuni.”
“Il Lunedì è la Domenica del Rock”, il video di Capra
Uscirà il 14 aprile il primo disco da solista di Capra dei Gazebo Penguins e dopo l’ascolto di un paio di tracce in anteprima è la volta di un video. Il clip, dedicato alla prima traccia dell’album “Il Lunedì è la Domenica del Rock”, è stato interamente girato a casa di Capra, nelle montagne sopra Zocca, ed è firmato da Den ‘n Giudi. Il video è un ideale piano sequenza di uno dei lunedì cantati nel pezzo. Una canzone che parla del suonare, di come la ripetitività arrivi ad intaccare anche la vita della musica e di come, ad un certo punto, si senta il bisogno di staccare, di cambiare aria… ma non per troppo. Perché il vuoto tornerà a farsi sentire, e così il bisogno di suonare, per tornare a trasformare i lunedì in domeniche, il tempo della vita nel tempo della musica.
Rumor: “Nova” è il nuovo singolo, premio del Pending Lips Festival 2014.
“Nova” è il nuovo singolo dei Rumor che prende vita grazie al premio vinto al Pending Lips Festival 2014 che prevedeva la registrazione di un brano presso il Purania Recording Studio di Vimodrone con Simone Sproccati, oltre all’apertura al concerto ai Cloud Nothings dello scorso Giugno al Carroponte. Dopo essere stato presentato in esclusiva su Rockerillalo scorso 20/03, viene oggi pubblicato ufficialmente sui canali della band e il prossimo 3 Aprile verrà passato anche su Radio Popolare all’interno del programma “Generazione Pop” alle 13.30 accompagnato ad un’intervista alla band, sempre grazie al premio vinto al Pending Lips Festival 2014.
“Confusione”, il nuovo video di Cato
“Confusione” è il terzo videoclip tratto dall’omonimo disco d’esordio del musicista e songwriter ex Namastè. Dopo aver compiuto un viaggio fra natura, automobili d’epoca e psichedelia col primo video “Accendimi”e aver omaggiato Luis Bunuel in “Veloce” – filmati che hanno riscosso un grande successo su YouTube con 12 mila e 7 visualizzazioni – “Confusione” racconta l’amore andando decisamente al sodo e giocando con l’immaginario pop. Cato del resto è un musicista imprevedibile da cui non si sa mai cosa aspettare; la sua musica e tutto il suo mondo sono un viaggio libero e folle attraverso tutte le possibilità che la vita ci mette davanti. L’importante è affrontare tutto con “+ love – stress”!
Il Video della Settimana: Borghese – “La Tipa di Rockit”
Un tipo abbronzato che scende da una Porsche con una t-shirt con la vistosa scritta “Pusher”: un vero vincente dei tempi moderni. L’emblema del successo all’età dei cyber-primitivi del terzo millennio: questo lo spunto di vita reale che costituisce la scintilla per “la Tipa di Rockit” il primo singolo di Borghese, la band arrivata al suo secondo lavoro in studio In Caso di Pioggia la Rivoluzione si Farà al Coperto. Questo soggetto diventa a sua insaputa il simbolo dell’ostentazione, parodia e metafora di certi rapper tutti catene d’oro e macchine rombanti, naturale contraltare del musicista “intellettualoide” che invece si bea quasi nell’arrivare a pochi, facendosi un vanto di quella che in realtà è la sua sconfitta: il non poter campare della sua arte. Un musicista intellettuale che si auto legittima con pose da rockstar sui social ma che in realtà deve fare un altro lavoro per permettersi la passione della sua vita. Un musicista che apparentemente ha un’idea su tutto ma che non si espone mai per paura di perdere posizione in quella nicchia che si è grattato con le unghie. Una generazione di ragazzi in perenne posa da disillusi senza avere avuto mai la possibilità di illudersi, condannata all’austerità anche dei pensieri; una generazione che non capisce che giudicare la propria vita con i parametri dei proprio genitori conduce solo all’infelicità; una generazione che ignora che “la vita è solo la vita, non serve drammatizzarla, tanto nessuno ne uscirà vivo”. È lo stesso Borghese a spiegare come nasce il video che “propone un esilarante parallelismo tra il mondo della musica, in cui il musicista viene rimpallato tra giudizi di uffici stampa, giornali e webzine, e quello dei reality show di cucina. Del resto una portata può essere un’opera d’arte quanto una canzone e un disco può nutrire quanto un pranzo ben cucinato. Ci divertiva molto scherzare sul concetto di intellettualizzare tutto e del tentativo perenne della critica di pilotare giudizi di cui il metro ultimo è (e rimarrà sempre) il palato e il gusto personale. La fine del video esprime metaforicamente e in maniera disincantata, quasi punk, il nostro manifesto sulla questione: siamo tutti un po’ meno sofisticati di quello che dobbiamo sembrare per esser credibili. E tutto ciò non serve a nessuno perché tutto è più leggero e migliore di come lo riduciamo pensandolo; “la musica è una cosa serissima, se non la prendi sul serio, e la vita è solo la vita, non serve drammatizzarla tanto nessuno ne uscirà vivo”.
Disco in uscita il 25 di aprile per TouchClay Records: In Caso di Pioggia la Rivoluzione si Farà al Coperto.
Ravenscry, esce il video ufficiale di “Alive”
È uscito il video ufficiale di “Alive”, terzo singolo dei Ravenscry, accompagnato dall’hashtag #iLiveALive. Infatti, la ballad tratta dall’album The Attraction Of Opposites descrive e denuncia un caso di violenza e si contrappone al singolo Noir Desire, uscito il 12 gennaio, che ha fatto da apertura ad Alive, descrivendo invece una prospettiva diversa degli abusi subiti dalle donne.
Presentazione del libro “Albe Scure. Sguardi sulla cultura Subsonica”
Si terrà sabato 28 marzo alle ore 18.00 presso la libreria La Feltrinelli di Pescara, in via Milano angolo via Trento, la presentazione del libro “Albe Scure. Sguardi sulla cultura Subsonica”, uscito il per Arcana edizioni, la storica casa editrice fondata da Raimondo Biffi e Fernanda Pivano. Il volume, strutturato in capitoli saggio, mette in relazione l’opera della band torinese con le sottoculture da cui proviene, con il contesto politico, con ulteriori forme d’arte. Interverranno le autrici, Letizia Bognanni e Roberta D’Orazio, entrambe collaboratrici di Rockit e di Rumore, coordinate da Giovanni Di Iacovo.
La musica dei Subsonica è un corpo vivo e mutante, in costante evoluzione, creato da cinque teste diverse e pensanti, attento a captare i segnali che arrivano dal mondo. La musica dei Subsonica è fatta di sangue e microchip, emozioni e concretezza, terra e aria, di rock, elettronica, melodia, reggae, dub, pop. È fatta dei beat delle notti torinesi e del piombo delle cronache italiane, si è abbronzata al sole delle spiagge della Giamaica e ha assorbito la nebbia e la pioggia di Bristol. Parlare dei Subsonica significa parlare di musica, ma non solo: parlare dei Subsonica significa entrare in un mondo e in una storia che partono dai Murazzi sul Po e si aprono a contenere mille luoghi, fatti, ascolti, letture e visioni. Torino, dove tutto è cominciato e dove tutto continua a succedere: i suoi luoghi, le sue notti, i suoi personaggi, il suo cielo, i suoi lampioni e i suoi portici, la città della Fiat, del grigio e della voglia di scappare e la città della cultura, della musica, delle luci e del futuro. Il passato musicale a cui guardare per apprendere e andare avanti, e il presente e il futuro di gruppo da cui imparare. Il cinema, i video, l’attenzione a ogni dettaglio visivo, l’immaginario forte e provocatorio, l’interesse per l’arte e le collaborazioni con registi e artisti. Il cyberpunk, lo sguardo sull’uomo del futuro e su un mondo ipertecnologico e straniante, la letteratura, i film, le musiche che raccontano un’umanità di carne e cibernetica. Gli occhi aperti sulla cronaca, la politica e tutto quello che ci sarebbe da cambiare. Questo libro racconta il mondo dei Subsonica e i mondi che gli girano intorno.
“The Game”, singolo estratto da Clepsydra I, terzo album di Lilia
Una finestra sui mondi psichici di Lilia è il singolo “The Game”, primo estratto dal terzo album dell’artista, Clepsydra I: un concept in uscita in primavera registrato presso i Two Fates Studios a Colonnella (TE), realizzato con il supporto della Trixity Productions e arricchito in due brani dalla collaborazione, rispettivamente, della giovanissima Empress Luna e Dr Greenythumb. Le coordinate della storia d’amore e il modo in cui determina l’esistenza dei protagonisti sono narrati nel video, con la regia di Marco Antonecchia e la direzione della fotografia di Gianluca Palma, attraverso immagini di ricordi agrodolci e rimpianti. Gli amanti, prima profondamente legati e ora creature estranee, sono mostrati in diversi momenti delle loro vite: sebbene ancora legati da un legame affettivo indissolubile, le loro individualità e, di conseguenza, il loro rapporto, non sono più quelli di prima. Qualcosa li ha cambiati. Dopo un principio in cui la coppia è mostrata ancora insieme, il racconto si dispiega seguendo due binari paralleli: il sentimento che li lega e li protegge dalle minacce del mondo esterno non si è estinto, ma la malattia e l’oscurità che si sono abbattute su di loro li isolano in una solitudine apparentemente senza scampo. L’unica cosa rimasta è un ricordo, che li riporta, come un leit motiv, all’elemento ricorrente che caratterizzava come unico il loro amore: il gioco che entrambi odiavano.