Tra tastiere estasiate, fiati jazzy rilassanti e cacofonie, Flegel mette in musica tutta l’ambiguità della vita e della morte.
[ 14.02.2020 | Rough Trade | hypnagogic pop ]
L’ex leader dei Women Patrick Flegel torna con un nuovo disco del progetto Cindy Lee, album che si ispira alle vicende di Karen Carpenter dei Carpenter Trio nei Sessanta e dei Carpenters nel decennio seguente, uccisa dall’anoressia agli inizi degli anni 80.
Un tema decisamente triste e deprimente, specie se letto in un’ottica legata agli orrori nascosti dello showbiz. L’argomento portante delle canzoni si trasforma in musica senza possibilità di fraintendimenti; lo stile lo-fi ci riporta immediatamente ai decenni passati, fino ai Cinquanta, l’hypnagogic (perdonatemi ma non vi spiegherò ancora una volta di che si tratta) fa lo stesso, ma attraverso un sogno nebuloso e colorato, gli arrangiamenti dreamy distendono il clima generale dell’opera laddove il rumore improvviso e inaspettato (Speaking From Above) in taluni frangenti ne accresce la tensione insieme ad alcune reiterazioni soniche quasi inquietanti (Lucifer Stand).
What’s Tonight To Eternity è il racconto di una vita ultraterrena stufa di essere bloccata in un purgatorio, né viva né morta; ambivalenza ed ambiguità perfettamente costruita anche sotto l’aspetto musicale, con quel continuo altalenarsi contrastante tra noise e dream pop, entrambi a loro modo imperfetti quasi a rappresentare l’imperfezione dei due mondi, terreno e ultraterreno.
Tralasciando gli aspetti concettuali e metaforici di What’s Tonight To Eternity, quello che ci troviamo davanti è il lavoro che più di tutti segna il distacco di Flegel dal suo passato di Women, l’opera che meglio di tutte mette in scena la sua nuova idea di musica, melodiosa ed evocativa e meno legata all’esecuzione prerogativa propria del rock. Da qui inizia un percorso fatto di tastiere estasiate, suoni psychedelici, fiati jazzy rilassanti e una resa audio volutamente retrò sgangherata, il tutto straziato da cacofonie a volte aggressive ma che non suonano mai invasive o ridondanti.
Un lavoro complesso, capace di suonare imperscrutabile e mettere in musica tutta l’ambiguità della vita e della morte e della correlazione confusionaria tra umano e trascendente. What’s Tonight To Eternity ci racconta un disorientamento dell’anima che somiglia a smarrimento e chiamiamo con nomi dolorosi solo perché facciamo una fatica tremenda a coglierne la vera essenza.
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Last modified: 17 Marzo 2020