Se tra le sconfinate proposte di nuovi cantautori dovessimo evidenziare solamente quelli davvero degni di nota per i loro effetti speciali, si parlerebbe mediamente di tre, quattro o al massimo cinque dischi l’anno; eppure sono centinaia gli altri diamanti grezzi che potrebbero essere osannati da critica e pubblico se “strappati” dal sottobosco e messi in luce, nudi e crudi, come si dovrebbe, cantautori che si rifanno alla vecchia scuola dell’intimità esistenzialista, di quel magma di spore poetiche trasversali che hanno un loro vitale e indipendente respiro. Tanto per essere nel discorso eccone uno di quei diamanti grezzi, si chiama Corrado Meraviglia, ligure di Savona e “Parlo sempre con le persone sbagliate” è il suo disco, il suo personale mantra cantautorale che scava come acqua un evidente smania di amplificare la storia delle sue storie, con semplicità e senza quei camuffamenti last minute che giocano l’astuzia ed il vuoto a rendere; dunque tracce che – dopo un rapido giro d’assaggio – scorrono canaglie e si fermano, a turnazione, dentro, rimangono in circolo e danno la scossa al pensiero, storie intime e urbane, amori e rapporti andati, constatazioni che non sgomitano, ma che vanno al sodo, trasmettono e questo è tutto, non cercano di mantenere quella freschezza finta degli esordi gloriosi, sono oneste e stupende.
Scovato ed intelligentemente catturato per il rooster della label La Fame Dischi, l’artista Meraviglia con questi registrati sorprende sinceramente, undici tracce belle, sono pochi rimasti a lavorare così, con questo taglio solitario, schietto, riflessivo senza prendere la scorciatoia della routine e dell’imitazione, pochi davvero; prettamente in solitaria, acustico e bisbigliato – salvando piccole esplosioni elettriche “Un nuovo inverno” e soffusi stati allucinati “Graffi” – il disco è spudoratamente affiatato con il looner che si porta addosso, livido del colore dei ricordi appannati “01:00 am”, il non ritrovare nella mente i punti focali di un passato “Quattro anni a Roma” o l’intarsio d’arpeggi che in “La tua vita” fa il sangue amaro come dentro un cinematismo brullo ma pieno di cose inespresse che vengono sputate fuori come in una confessione definitiva; Corrado Meraviglia – e già il cognome è un buon presagio – è uno di quei nuovi poeti che morde la vita ma dalla parte dell’anima, come un Drake o un nostrano Zampaglione, e se questo è solo il “primo disco”, chissà quello che verrà poi, è un’allerta per tutti, aspettiamo ancora bellezza & Meraviglia ad intasare i nostri ascolti, a riempire i nostri spudorati sentori.
Cantautorato indie Corrado Meraviglia La Fame Dischi
Last modified: 9 Gennaio 2012