Solo se sei l’ex cantante dei Misfits puoi permetterti di pubblicare una schifezza così.
[ 24.04.2020 | Cleopatra Records | rock’n’roll ]
Una sola domanda: perché?
Avete presente chi siano i Danzig e chi è Glenn Danzig, suppongo. Se avete dimestichezza con l’heavy metal e l’horror punk certo che sapete di chi parlo: fondatore dei Misfits e autore, proprio a nome Danzig, di un paio di album tra Ottanta e Novanta, entrati nel mito dell’hard rock. Collaborazioni con Rick Rubin e un progetto che diventava degno seguito della leggenda Misfits, maggiormente incentrato sulla voce e sulla figura del suo fondatore. Forse anche troppo, tanto che negli anni la formazione originale e il rapporto con Rubin si deteriorarono rivelando solo un discreto egocentrismo incapace di incanalarsi e creare qualche cosa di davvero decente.
In quest’ottica, il nuovo disco di Danzig sembra perfettamente in linea, in senso negativo ovviamente. Un album totalmente privo d’idee, in cui unica protagonista, sigh, è la voce dell’autore, in cui la musica è ridotta all’osso e in cui i brani del grande Elvis Presley sono interpretati senza alcuna verve, senza autorevolezza, senza voglia di trasmettere davvero qualcosa. Sembra di ascoltare semplicemente un vecchio vocalist non più in grado, cazzeggiare per noi cantando e arrangiandosi su un suo mito passato. Potrebbe tranquillamente essere il vostro vicino sessantenne che gioca col karaoke.
Sia chiaro, la voce di Danzig non è per niente pessima, neanche stavolta, ma il suo tentativo di creare un’atmosfera cupa e surreale intorno ai brani è un misero fallimento, riuscito solo in Fever e One Night ma comunque in una maniera tanto minima da non mutare il pessimo giudizio sul disco. Glenn Danzig ha voluto semplicemente omaggiare un suo modello, pubblicando qualcosa d’impubblicabile perché LUI può, ma l’egocentrismo e l’eccessivo fai-da-te anche nel missaggio non sempre portano buoni frutti.
Considerando la carriera di Danzig e il suo legame con Elvis, l’idea del disco avrebbe anche potuto avere senso, ma non è questo il modo di metterla in pratica. Giuro che sto cercando di sforzarmi per trovare qualcosa di buono ma questo Danzig Sings Elvis sarebbe spazzatura, anche se fosse registrato da una sconosciuta band di Belluno; anzi, loro avrebbero la scusante di non avere i mezzi per fare meglio, almeno nella resa. Danzig non ha scuse.
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Last modified: 7 Maggio 2020