Abbiamo fatto due chiacchiere con la band in occasione dell’uscita del loro nuovo EP, Unconscious Remixes, realizzato in collaborazione con Paolo Gozzetti e Demian Peters.
Recall Madame X è un progetto musicale e visivo retrowave creato da Alessandro De Benedetti, musicista, fashion designer, illustratore e direttore creativo per brand come Exté, Mila Schön e oggi Romeo Gigli, e Andrea Zuccotti, autore, polistrumentista, produttore e avvocato pubblico impegnato nella difesa dei diritti civili, in particolare su temi come diritti LGBTQ+, genitorialità samesex e diritto internazionale. Entrambi salvati nella loro adolescenza inquieta dalla musica e dai testi spettrali di Banshees e Joy Division, iniziano a comporre decadenti canzoni post-punk con l’aiuto di un tr707 e una chitarra acustica scordata.
Per SuperserxDeluxe, il loro primo album uscito nel 2007, il duo si ispira alla sottocultura dei fotoromanzi soft-porno degli anni ’70, ai fumetti italiani noir e alle musiche del film What ever happened to Baby Jane?. Il disco contiene in allegato un albo photonovel di sedici pagine creato e disegnato dalla band, diventato un classico per i cultori del fumetto.
Nel 2008, l’uscita del singolo Rumore, cover di Raffaella Carrà, divide il pubblico. Il brano cult diventa un thriller urlato, quasi isterico, arricchito da vocals e synth distorti, elevandosi a leitmotiv della leggendaria serata indie London Loves al Plastic di Milano e della comunità LGBTQ+.
Fast forward al 2021, i Recall Madame X pubblicano Unconscious ID (Madre Sublime), lavoro che segna una nuova tappa nel percorso artistico degli autori. Il disco rappresenta il viaggio inconscio tra i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza; un percorso terapeutico sonoro, una catarsi purificatrice, con 10 brani che spaziano tra post-punk e retro wave, ballate dark e slanci gothic-surf. Il sound oscuro e tribale di Siouxsie Sioux e i film horror di Dario Argento, romanzi radicali come Crash di JG Ballard e le atmosfere fumose dei club underground anni 80 sono alcuni dei tratti che caratterizzano l’album.
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Appena prima della fine del 2023, lo scorso 14 dicembre, è uscito Unconscious Remixes, EP risultato di una collaborazione tra la band e due talentuosi produttori: Paolo Gozzetti, figura di spicco della scena electro-dance milanese, e Demian Peters, giovane sound designer e produttore techno con una prospettiva fresca e innovativa, originario di Rotterdam.
Ho fatto due chiacchiere con la band per parlare di Unconscious Remixes e di cosa hanno in serbo per il futuro…
Parliamo di Unconscious Remixes. Da dove nasce l’idea di questo EP? Come avete deciso di coinvolgere Paolo Gozzetti e Demian Peters, talenti della scena elettronica e techno?
L’idea ha preso vita durante la creazione del nostro ultimo album, Unconscious ID. La vastità sonora e le distorsioni delle tracce originali ci hanno spinto a cercare nuove interpretazioni. Collaborare con Paolo Gozzetti ci ha guidati verso una direzione più orientata all’EBM, mentre Demian Peters ha arricchito il suono con una vena techno new wave. Il risultato è stato una sorta di doppia identità, un’evoluzione del nostro messaggio espresso in Unconscious ID.
L’EP si apre con il remix di Car Crash Flesh che coi suoi beat e riff incessanti dichiara immediatamente le sue intenzioni: immergere l’ascoltatorə nell’oscurità, accendere le strobo e alzare il volume, trasportandolə in un club. Qual è il vostro rapporto con la rave culture?
La cultura rave ci affascina per le emozioni visionarie che i suoni elettronici evocano, soprattutto nelle ore notturne e in contesti meno lucidi. Abbiamo frequentato rave dark in luoghi strani ed esoterici da giovani, che ha ispirato la nostra visione per questi remix. È come un’esperienza catartica in cui le voci filtrate su beat frantumati diventano una nuova essenza che assorbe la mente.
Le quattro tracce di questo EP sono caratterizzate da un’atmosfera ossessiva e ritmi iptnotizzanti che creano un mondo sonoro completamente nuovo rispetto alle versioni originali del 2021, spinto verso l’elettronica più oscura. Cosa vi ha spinto a sperimentare in questa direzione?
L’intento primario era ridefinire i concetti di Unconscious ID mantenendo l’essenza psicanalitica. Abbiamo esplorato le ossessioni, le fobie e le inquietudini personali da una prospettiva più accessibile senza compromettere il nucleo concettuale. Questo approccio sperimentale e ritmico ha ampliato il nostro pubblico e i confini dei nostri concetti originali.
Alla fine dell’EP si trova una versione di Pluto Drive dei The Creatures, band di Siouxsie (con cui Alessandro ha collaborato per un progetto di moda nel 2001, ndr) e Budgie, che avete rivisitato riuscendo a tradurre e trasmettere il senso di incertezza e inquietudine del nostro tempo, rendendo il pezzo ancora più suggestivo. Perché la scelta di includere questo brano? Cosa rappresenta per voi?
La scelta di reinterpretare Pluto Drive dei The Creatures è stata guidata dalla sua sperimentazione, in linea con il nostro sound elettronico vintage. È stata una canzone profetica scritta nel 1989 che raccontava già allora la situazione climatica attuale. Questo brano rappresenta le nostre radici musicali e indica la direzione futura che vogliamo percorrere.
Registrata a Lisbona nell’estate del 2023 con il supporto ritmico del percussionista Xavier Leonardo, questa traccia è un omaggio alla musa che ha ispirato da sempre la ricerca sonora e creativa della band.
È un viaggio sci-fi analogico verso un altro pianeta, un percorso lento e inesorabile verso una meta ideale, dove i bambini sono considerati eroi e l’atmosfera è ancora pura.
Avete pensato di presentare questo lavoro di remix anche nei vostri live?
Assolutamente sì! Il nostro tour di marzo e aprile culminerà all’Arci Bellezza di Milano l’11 aprile, dove i DJ faranno esplodere i remix prima o dopo il live, creando un’esperienza sensoriale unica.
Cosa vi aspetta nel 2024?
Stiamo scrivendo nuovi pezzi e lavorando sul live e su un nuovo album che rappresenterà un percorso di evoluzione artistica.
(foto: Dino Caldarazzo)
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Last modified: 10 Gennaio 2024