Dalla drum’n’bass al funk, al synth pop e alla dance, con omaggi al french touch.
[ 13.12.2019 | O’Disc | synthwave, electronic pop, dub, drum’n’bass ]
Tobia Ciaglia e Francesco Cerone partono da materia prima drum’n’bass per la realizzazione di quest’album, il quale, col passare dei minuti, si trasformerà continuamente passando dal funk al synth pop, dall’elettronica alla dance, a volte ricalcando i maestri del french touch (Justice, Daft Punk) ai limiti del palese omaggio (Time For You).
Basso elettrico, synth, batteria e sequencer: questi sono gli strumenti necessari allo scopo di creare un sound che possa esprimersi originale senza essere propriamente nuovo. La varietà stilistica di questo Sheriff Is Back In Town traspare già alla seconda traccia, Dance With Sheriff, drum’n’bass che odora di erba e raggamuffin con un messaggio quanto mai ambiguo in questi giorni di quarantena: “non stare in casa, magari davanti ad una tv o uno smartphone, ma scendere in strada, insieme alle altre persone per godere della gioia di stare in compagnia e ballare a ritmo di musica”.
Dopo un momento non troppo entusiasmante con la banalotta Movements, arriva Everest, tributo a Charlie Chaplin e al suo Humanity Speech e vero inno al raggiungimento dei propri obiettivi superando ogni ostacolo. Con il dub di Natural Power si allentano le tensioni e la musica si fa più rilassata, anche se non passerà molto prima che, già con India gli Elektro Wave tornino a farsi incalzanti, stavolta aggiungendo suoni propri della nazione asiatica. Altro omaggio arriva con George (Harrison, per la precisione), il brano più suonato e meno elettrico del disco che ci accompagna all’ultima traccia, First Love, brano conclusivo di un viaggio rivelatosi più stravagante di quanto non avremmo pensato dopo i primi passi.
Partito con qualche pregiudizio di troppo, per quei riferimenti palesi a certi stili e certe band ben precise, arrivo alla fine dell’ascolto piacevolmente sorpreso, non tanto dai pezzi più drum’n’bass, i quali poco aggiungono al genere, quanto da quelli in cui gli Elektro Wave osano, mischiano, miscelano e contaminano la loro musica nel modo più stravagante possibile, che non sarà magari la cosa più originale mai fatta in ambito musicale, ma arrichisce l’ascolto invogliandoci ad andare avanti. La drum’n’bass è definita dagli stessi Tobia Ciaglia e Francesco Cerone il cavallo di battaglia su cui si fonda il loro lavoro; non me ne vogliano, ma spero che resti il primo gradino di una grande scalata fatta di piani diversi, piuttosto che una lastra fredda e piccola sulla quale ballare stretti per sempre.
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Last modified: 20 Marzo 2020