Dopo Viola Selise e Il Dubbio pubblicato nel 2013, torna la cantautrice riminese con un Ep Pop che più Pop non si può e lo fa con sette tracce gradevoli sia per la voce, sia per melodie e arrangiamenti semplici ma che rendono perfettamente l’idea stilistica di Elisa Rossi. È lei stessa a comporre e scrivere i testi di queste canzoni apprezzabili, con il tutto a fare da cornice brillante ma non invadente al suo canto audace che vuole farsi portavoce del proprio Io, attraverso uno stile energico, passionale, a tratti enigmatico. “Tempo fa ho letto che il profilo è l’immagine di noi stessi che conosciamo meno eppure il suo disegno ci rappresenta in maniera inequivocabile. Il volto di profilo si può disegnare con un unico tratto continuo. È un segno forte, essenziale ma riconoscibile e io, essenzialmente, non faccio altro che seguire la linea del mio profilo e raccontarne i tratti attraverso le canzoni, per riconoscermi e rendermi riconoscibile agli altri”. Questo è l’archetipo essenziale di Eco, secondo la stessa Elisa Rossi e presenta esattamente il senso di questo lavoro della vincitrice 2007 di Musicultura. Un’opera che con semplicità e decisione riesce a esprimere tutta l’artista. Un estended play Pop nel senso più classico del termine, con piccolissime e dosate intrusioni elettroniche e qualche melodia eterea che finisce per accostarla al più delicato Dream Pop e la rende perfetta overture dei live di uno dei più grandi interpreti del cantautorato alternativo tricolore, Paolo Benvegnù. Eco non è qualcosa adatto a chi nella musica cerca forzatamente le spigolature, a chi nella voce non cerca la perfezione estetica e nei testi vuole aggressività e attitudine Punk Rock o malinconia hipster ma è innegabilmente un lavoro confezionato con cura ammirevole, tanta da non poter passare inosservata.
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Last modified: 23 Novembre 2016