Suonano compatti e caldissimi i tre Entourage nelle undici tracce del loro ultimo lavoro, Vivendo Colore, e non lo diresti: titolo, moniker, grafiche contribuiscono a creare un’immagine diversa da ciò che poi traspare dalla maggior parte dei brani di questo disco di Rock a tratti duro, ruvido (“Kronos”), ma che poi, trasformista, si alleggerisce, scopre lati ambientali nascosti e atmosfere aperte e avvolgenti (“Battiti”), per poi rimbalzare tra attimi Pop e elettricità vorticante (“Guru”).
Una doppia anima che forse è il punto di forza del trio siciliano, anche se, personalmente, vengo conquistato più dagli episodi ariosi e anomali (“Evoluzione”, “Prima Luce”) rispetto ai riffoni di “The Maya” o “Navarra”. Discorso simile per le liriche, che in “Tappeto Volante” hanno saputo trasportarmi in un mondo loro, tratteggiato con pennellate semplici ma allo stesso tempo coinvolgenti, mentre nel resto del disco gli Entourage diventano meno focalizzati e sembrano prestare molta più attenzione al suono che al significato delle parole. Una scelta che ha una sua dimensione e una sua ragione, ma che funziona in alcuni brani (quelli più energici e diretti) e meno in altri.
Vivendo Colore è un bel disco Rock che ci permette però, spesso, di toglierci da binari e da strade già troppo battute per entrare nel folto dell’erba o tra la polvere dei deserti, anche solo per cambiare aria e panorama. Gli Entourage, come dicevo, suonano compatti, caldi, consapevoli: il viaggio si farà, si farà comodo, e, nella giusta prospettiva, sarà anche un bel viaggio da ricordare.
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Last modified: 6 Dicembre 2013
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