Voglio trasferire la mia mente lontano da queste situazioni grigie con cui tutti i giorni sono costretto a fare i conti, ho voglia di stramazzare per alcol, di danzare, di lasciarmi andare. Di una continua e instancabile festa, dalla sera alla mattina e poi ancora, fino a impazzire. L’esordio discografico di Eusebio Martinelli and the Gipsy Abarth Orkestar con Gazpacho arricchisce di molto le mie conoscenze musicali facendomi apprezzare e non poco quella musica gitana con la quale non avevo mai stretto un dignitoso rapporto. Amore e odio. Avevo fatto le mie prime conoscenze tramite Goran Bregovic e la sua Orchestra per Matrimoni e Funerali ma niente era andato a toccare il cuore come in questo caso, sarà merito della stupenda chitarra flamenca, sarà l’umore favorevole ad accettare certe note.
Fatto sta che questa volta imparo piacevolmente una lezione di musica nuova, dove lascio da parte l’indiscutibile capacità tecnica dei musicisti e mi lascio strapazzare lasciandomi andare a improbabili quanto ridicoli balletti. Non è musica d’ascolto questa, bisogna viverla in pieno cogliendone i contrastanti sentimenti di felicità e tristezza che riesce a trasmetterci, un sound destinato a tutti quelli che vogliono afferrarlo senza distinzioni. Gazpacho mi è arrivato naturale senza che io gli destassi un attenzione particolare, musica balcanica fusa con quella andalusa, ritmi incessantemente belli, una pesca spaccata nel vino. Eusebio Martinelli dopo una ricchissima carriera artistica dove collabora anche con Vinicio Capossela, Kocani Orkestar, Mau Mau e Modena City Ramblers mette in piedi un orchestra di musicisti italiani e stranieri (Serbia, Bosnia e UK), lo fa con le intenzioni giuste dando vita a Gazpacho, il disco gitano dai sapori indie rock, un album alternativo con i suoni immortali del passato.
CD Baby Eusebio Martinelli and the Gipsy Abarth Orkestar Gazpacho
Last modified: 4 Aprile 2012
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