Fare musica nella Londra post-austerity – Intervista ai Pynch [ITA/ENG]

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La band inglese ci racconta con franchezza ed humour la dura vita da musicisti indipendenti ad Albione, tema ricorrente del loro disco d’esordio, pubblicato pochi giorni fa.

(foto: Ben McConnachie)

I Pynch si conoscono a Londra negli anni dell’università, precisamente all’ICMP (The Institute Of Contemporary Music Performance), e da quel momento non si mollano più. Spencer Enock (testi, voce e chitarra) forma il progetto insieme a James Rees (synths) e Julianna Hopkins (batteria). Dopo una successione di vari bassisti, la formazione si consolida con Scott Enock, il fratello di Spencer.

Band DIY per antonomasia, si sono affermati internazionalmente negli ultimi anni grazie ad una serie di singoli autoprodotti. Per Disco Lights, singolo uscito nel 2019, la band ha invece collaborato con Dan Carey, prolifico produttore inglese a capo dell’etichetta Speedy Wunderground, nominato più volte ai prestigiosi Mercury Prize per i suoi lavori con artisti quali Kae Tempest, Nick Mulvey, Fontaines D.C. e black midi.

Il 14 aprile 2023 è uscito Howling at a Concrete Moon, il full length di debutto della band, per Chillburn Recordings, l’etichetta fondata dai fratelli Enock: un lavoro con cui la band racconta la loro personale prospettiva di giovani che vivono in Inghilterra nell’era post Brexit, pandemia e conseguenti misure di austerità. Spencer e compagni hanno collaborato con Andy Ramsay, batterista degli Stereolab, per la co-produzione del disco. Registrato in soli dieci giorni ad inizio del 2022 ai Press Play Studios, il lavoro è stato poi mixato da Tom Carmichael, noto per le sue collaborazioni con artisti come Porridge Radio, Matt Maltese e Fat White Family.

Ho fatto una chiacchierata con tutta la band nei primi giorni del loro tour di promozione dell’album, che li porterà in giro per il Regno Unito, la Francia e l’Olanda.

[ITA]
Il vostro album di debutto Howling at a Concrete Moon è uscito poco più di due settimane fa. Com’è stato ricevuto dal pubblico online e soprattutto dalle persone che state incontrando ora che siete in tour?

Scott: Al momento ci troviamo sull’A1 in direzione della nostra data ad Hull e posso dire che il tour stia andando alla grande.
Spencer: Sono uscite delle recensioni molto positive. E poi incontrare persone da tutta Inghilterra che si sono prese bene con le nostre canzoni è stato incredibile.
James: Ai concerti c’era un bel po’ di gente!
Julianna: Abbiamo fatto sold out al MOTH club di Londra e venduto quasi tutti i biglietti al concerto di Brighton al The Hope & Ruin. Che serate stupende!
James: Julianna e Scott, i nostri addetti alle vendite, hanno spinto il merch come pazzi.

Da dove arriva il titolo del disco?

Spencer: Lo abbiamo preso da un episodio de I Simpsons in cui Boe si trasforma in un poeta. Fin dai tempi delle scuole medie ricordo di aver pensato che sarebbe stato un titolo perfetto per un album. Il titolo esisteva molto prima della band, praticamente!
Scott: Io e Spencer ci siamo sparati una maratona di Simpsons mentre impacchettavamo i dischi per spedirli ed a un certo punto è partito quell’episodio!

Quanto tempo ci è voluto per realizzare il disco e come avete fatto a capire quando fosse pronto?

James: Ci sono voluti 5 anni…
Spencer: Siamo una DIY band e ci è voluto tempo per costruirci una fanbase e riuscire a trovare le risorse per realizzare il disco. Quando ci siamo finalmente potuti permettere di registrare in uno studio, le canzoni le avevamo più che completate e siamo riusciti ad essere efficienti e finire il tutto nel tempo a disposizione.
Scott: Abbiamo registrato a gennaio. Nessuno ci aveva detto quanta burocrazia c’è dietro alla registrazione e la pubblicazione di un album. Sapere che adesso il disco è fuori è stato anche un po’ liberatorio.
Julianna: La band si è formata nel 2017 e la prima canzone che abbiamo suonato in sala prove è stata Maybe. È strano sapere che l’album ora è là fuori e sentire le nostre canzoni su disco. Ci siamo comunque presi il tempo che ci voleva: dovevamo trovare il nostro sound, il produttore più adatto e oserei dire persino i giusti membri della band! Spero solo che ci vogliano meno di 5 anni al prossimo giro…

Passiamo alle vostre influenze. Ci sono artisti contemporanei a cui vi ispirate, musicalmente e/o per quanto riguarda i testi?

Spencer: Ci sono tantissimi artisti di adesso che adoriamo ma non credo che ispirino la musica che facciamo. Per i testi dei nostri pezzi mi baso su esperienze di vita, libri che leggo, ma anche musica che ascoltavo da piccolo. Voglio che le parole riflettano chi sono e che suonino come se le pronunciassi io.
Julianna: Ascoltiamo un sacco di LCD Soundsystem, Stereolab e The Strokes.
Spencer: Alcuni dei nostri preferiti sono Sufjan Stevens, New Order, Pavement, Sonic Youth, Belle and Sebastian, e pure Yo La Tengo. Credo che ci sia un pezzettino di tutti loro in quello che facciamo.
Scott: Da poco ho cominciato a suonare il tamburello durante i nostri concerti; sto riscoprendo il Bez degli Happy Mondays che c’è in me.
Spencer: Il suo alter ego è Scez.

In pieno stile Do-It-Yourself, avete diretto alcuni dei vostri video musicali e disegnato la cover dell’album. Come nasce la vostra identità visiva?

James: È nato tutto dalla nostra prima mood board.
Julianna: I nostri primi ritrovi al pub li passammo a creare una vera e propria mood board per la band. I nostri colori sono sempre stati blu e rosa. I colori del cielo, dei tramonti, dell’orizzonte…
Spencer: La nostra identità visiva, così come i nostri video e certamente anche la nostra musica, sono pieni di malinconia ma con un piglio ironico. È un costante gioco tra questi due aspetti contrastanti. Cerchiamo di immortalare i luoghi che ci hanno segnato; la copertina del disco è una foto della città in cui sono cresciuto e si vede pure uno dei primi posti in cui ho lavorato. È un’immagine che ho visto non so quante volte durante la mia adolescenza – è parte di me.
Scott: Scattiamo un sacco di foto con il 35mm nei nostri viaggi ed esperienze al di fuori della band, così abbiamo deciso di comprare una Super 8 Camera per girare i video musicali. Devo ammettere che ci siamo divertiti come pazzi.

Com’è stato collaborare con due leggende come Andy Ramsay degli Stereolab e Tom Carmichael?

James: Ci siamo divertiti. Andy ci ha raccontato un sacco di aneddoti del music business quando eravamo in studio.
Spencer: Andy è un produttore incredibile ed ha creato un’atmosfera stupenda. Poi Tom ha mixato il disco, capendo esattamente cosa volevamo. Ha portato le mie registrazioni a un livello nettamente superiore. Andy e Tom sono due persone stupende e musicisti incredibili.
Julianna: Registrare con Andy è stato molto divertente e poi con lui ho pure potuto esercitare il mio tedesco! La prima sera del tour abbiamo suonato a Margate e Tom è venuto a vederci. Ci ha fatto davvero piacere.
Scott: Sono nuovo nella scena musicale ma posso confermare che Andy in studio ha reso tutto più semplice e mi ha fatto fare credo qualunque cosa fosse possibile fare col mio basso a scala corta!

Disco Lights, un singolo originariamente uscito nel 2019 che avete incluso nell’album (anche se una nuova versione, ndr), è stato prodotto da Dan Carey di Speedy Wunderground. Com’è stato lavorare insieme a lui?

Spencer: La versione di Disco Lights inclusa nell’album è un nuovo mix, ma comunque lavorare con Dan Carey sul singolo del 2019 è stato indimenticabile, completamente surreale. Mandai una demo del pezzo a Speedy Wunderground e qualche settimana dopo mi rispose Dan in persona dicendomi “I fucking love this”. Abbiamo imparato tantissimo da Dan. È un mago della produzione!
Scott: Io non ero nella band ai tempi ma abbiamo incontrato Dan più volte in giro per festivals e mi è sembrato un tipo tranquillo.
Spencer: Dan mi ha mandato un messaggio qualche mese fa per dirmi che il mio solo di chitarra in Disco Lights è nei suoi preferiti di tutti i tempi insieme a quelli di Jimi Hendrix…! Direi che sono molto soddisfatto.

In The City Part 2, tu canti “Walking through the city has never been so ugly / You never see the same face twice” (“Camminare per la città non è mai stato così orribile / Non vedi mai la stesse facce”). Com’è il vostro rapporto con Londra?

Spencer: I pezzi The City Part 1 & 2 cercano di immortalare due diversi aspetti della vita a Londra. Amo Londra immensamente perché hai la sensazione che tutto sia possibile, ma allo stesso tempo si sente anche moltissima pressione ed è davvero dura a volte stare a galla quando cerchi di concentrarti sulla tua carriera da creativo. Ti distrugge completamente perché devi gestire tantissime cose per permetterti di vivere in questa città.
Scott: Londra può portarti all’esaurimento, ma comunque la amiamo sempre. Certo che non ci dispiacerebbe se fosse un po’ più facile viverci.
Julianna: Scott è fissato con Brixton ed è davvero difficile convincerlo a fare qualunque cosa che non sia a South London. No comunque, parlando seriamente, come diceva Spen, Londra è un posto incredibile ma è troppo cara e gli inverni sono lunghissimi, non passano mai.
James: Io amo vivere a Londra. Mi sento sempre ispirato dall’arte, la cultura, e soprattutto le persone. Lower Clapton è la mia parte preferita. Guardatevi la pagina Instagram “Real Housewives of Lower Clapton”, ci sono memes molto divertenti.

Cosa vi manca di più del 2009?

Spencer: Mmm, credo niente! La canzone parla, più che dell’anno in sé per sé, di quanto quando sei teenager non ti rendi conto del tuo ruolo nella società e anche di come fosse più semplice la vita quando eri giovane. Ho scritto un racconto dolce ma anche amaro dei miei giorni passati tra giri sullo skateboard e fumare erba.
James: A me manca la mia Citroen AX!
Scott: Non so se ci manchi qualcosa della cultura dei fine 2000… È un po’ questo il messaggio scherzoso del pezzo. Qualcuno recensendo il disco l’ha definita la canzone più allegra di Howling At A Concrete Moon e mi ha fatto sorridere perché credo sia in realtà una delle più tristi. Specialmente nella parte finale.
Julianna: Quelli erano gli anni della mia fase emo, un periodo particolare, diciamo. Se penso alle paranoie che mi facevo a quei tempi rispetto alle difficoltà della vita da adulti…

Ditemi gli ultimi 5 artisti che avete ascoltato su Spotify…

Spencer: Mi stavo ascoltando Selected Ambient Works 85-92 di Aphex Twin ieri mentre sistemavo il curriculum per rispondere ad un annuncio di lavoro. È un album stupendo.
James: Il Blue Album degli Weezer.
Julianna: Abbiamo una playlist niente male in macchina, al momento c’è un pezzo dei Velvet Underground qua in sottofondo nella Skoda.
Scott: io e Spen ci siamo ascoltati qualche pezzo garage, Ladbroke Grove di AJ Tracey e Dreaming di Kurupt FM.
Spencer: Ultimamente sto anche ascoltando il nuovo album degli Yo La Tengo mentre leggo in metro. Mi piace molto.

Cosa state pianificando per “scansare l’inverno inglese” (“Avoid the English winter”, citazione da Tin Foil, ndr)? Magari un tour in Italia?

Julianna: Come dicevo poco fa, gli inverni qua sono grigi e lunghi. Ci piacerebbe tantissimo venire a suonare in Italia… Ci dai una mano?
James: Da bravo capricorno io adoro gennaio e non vorrei essere da nessun’altra parte.
Spencer: Quella frase di Tin Foil parla di come ci viviamo i duri mesi di gennaio e febbraio qua in Inghilterra. Se potessimo passare le feste in famiglia e poi spostarci in Italia per due mesi, la vita sarebbe perfetta!

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[ENG]
Your debut LP Howling at a Concrete Moon has only been out for just over two weeks. How’s the response been so far online and especially now that you’re on the road?

Scott: We’re currently on the A1 hurtling towards Hull and the tour has been lit so far!
Spencer: We’ve had some really positive reviews of the album and it’s been lovely to meet people around the country on tour that have been connecting with the music.
James: Yeah, we’ve had some really good turnouts at the shows!
Julianna: We sold out MOTH club in London and almost sold out The Hope & Ruin in Brighton. Amazing gigs!
James: Julianna and Scott, our sales division, have been flogging the s**t out the merch, lol.

What’s the story behind the title of the album?

Spencer: It’s taken from an episode of The Simpsons when Moe becomes a poet. I had thought of naming an album that even back in secondary school so the title predates the band and the album!
Scott: Spencer and I were recently packing album orders to be shipped out while we marathoned The Simpsons and that episode came up and it was pretty serendipitous!

How long did you work on the record and how did you know when it was good to go?

James: It’s been 5 years in the making…!
Spencer: As a DIY band, it’s taken us a while to afford to build up an audience and get the resources together to record and manufacture the album. Once we were able to get into the studio, we’d been working on the songs for long enough that we were able to be really productive and use the time effectively.
Scott: We recorded it last January and no one tells you how much admin actually goes into making and releasing an album. It feels great that it’s finally out in the world now.
Julianna: We formed the band in 2017 and the first song we ever played in rehearsals was ‘Maybe’. It feels surreal finally getting to release it and hearing all our songs on a record. It took a long time to release our first album but I think it was worth the wait as we found the right sound, producer, band members – and we’ll hopefully be much quicker with the next album!

Let’s talk about musical influences. I’m curious to know if there are also current artists and bands that may have inspired you musically or from a lyric perspective.

Spencer: There’s lots of bands and artists that we love but we don’t take influence on our music from our contemporaries, if that’s what you’re asking. My lyrical inspiration comes from living life, books I read, and music I’ve grown up listening to – I want my lyrics to sound like me and reflect the things that I’ve experienced.
Julianna: We listen to a lot of LCD Soundsystem, Stereolab and The Strokes.
Spencer: Yeah, and we love artists like Sufjan Stevens, New Order, Pavement, Sonic Youth, Belle and Sebastian, and Yo La Tengo and I would say they’ve all influenced our music in some way or another.
Scott: I’ve recently started playing the tambourine during our sets and channelling Bez from Happy Mondays.
Spencer: His alter-ego is Scez.

As a 360-DIY band, you also filmed some of the music videos and designed the album cover for the album. What’s behind your visual identity?

James: The original mood board!
Julianna: From the very start, we made an aesthetic mood board for the band at our local pub and we visualised our colours as being blue and pink – skylines, etc.
Spencer: When it comes to the music, artwork and videos, I guess we’re aesthetically sort of melancholic but with ironic humour. There’s a juxtaposition and interplay between those two things. We try to reflect on places and things that have a connection to our lives. For example, the album cover is the skyline of my hometown and features one of the first places I used to work. It’s something I’ve looked over hundreds of times when hanging out with my friends while growing up.
Scott: We shoot a lot of 35mm film in our personal lives. We fell in love with that style and then bought a Super 8 Camera to make the music videos for the album with. It was such a fun process to shoot them using that format!

How was it to work with Stereolab’s Andy Ramsay and Tom Carmichael?

James: It was fun. Andy really had a lot of great anecdotes in the studio.
Spencer: Andy really knows his stuff and made the recording experience super enjoyable. Then Tom did an amazing job mixing the album. He really got what we were going for, took my rough mixes and made them even better. We loved working with them both and would recommend them to anyone. They’re great musicians and lovely people.
Julianna: The recording was super fun and I even got to practise my German with Andy! We played in Margate the other night and Tom came to see us – it was super nice to catch up with him on the first date of our album release tour.
Scott: I’m very new to the music world but having Andy in the studio made it very accessible and he squeezed everything he could out of my short-scale bass.

Disco Lights, a 2019 single which you included in the album, was produced by Speedy Wunderground’s Dan Carey. How was that experience?

Spencer: The version of Disco Lights on the album is actually a new version but working with Dan Carey on the single was awesome. It was such a surreal experience. It all happened through a speculative demo I had sent over to Speedy and then Dan emailed back a few weeks later saying “I fucking love this”. Working with Speedy Wunderground was great and we learned a lot. Dan truly is a wizard!
Scott: I wasn’t in the band during that time but have since then bumped into Dan a few times in festival crowds – he seems like a lovely guy!
Spencer: Dan actually texted me a few months ago saying the Disco Lights guitar solo would be in his top 5 of all time along with Jimi Hendrix! lool I’m pretty happy about that!

In The City Part 2, you sing “Walking through the city has never been so ugly / You never see the same face twice”. How’s your relationship with London?

Spencer: The City Part 1 & 2 are meant to capture two different sides of city living. I love London, it’s so much fun to be there and there is a feeling that anything is possible. But there’s also immense pressure and it can be hard to stay afloat, especially if you’re trying to live a creative life. It can also feel quite atomised because you have to hustle so much to stay there and make it work.
Scott: It can leave you burnt out at both ends, but we love London. Just wish it wasn’t such a sacrifice to live there.
Julianna: Scott’s obsessed with Brixton – it’s hard to get him out of South London these days! No but seriously, as Spen was saying, London is a really really fun city, but it’s also very expensive and can get depressing at times – especially the long winters.
James: I love living here – I’m constantly inspired by the art, the people, the culture. Big up to Lower Clapton baby!! “Real Housewives of Lower Clapton” is my favourite meme page – check it out.

What do you miss the most about 2009?

Spencer: Hmm, I’m not sure we miss anything from 2009! The song is more of a comment on how, as a teenager, you’re barely aware of yourself in the world, and how simple those times are compared to what you have to think about as you get older. I wanted to create a pastoral and bittersweet portrait of skating the days away and smoking weed.
James: I miss my Citroen AX!
Spen: I don’t think we necessarily miss anything culturally from that time – that’s what we were trying to convey humorously within the song. One review did say that 2009 was the happiest song on the album which I found quite funny as to me it’s actually one of the saddest ones. Especially in the middle 8.
Julianna: It was the start of my emo years and I remember it being a pretty weird time. You had so many worries and anxieties but they seem so meaningless when you realise what you have to worry about as you grow up.

Your last played 5 artists and/or albums on Spotify (or your preferred DSP)…

Spencer: I was listening to Aphex Twin’s Selected Ambient Works 85-92 yesterday whilst filling in a job application. It’s such a great album.
James: Last thing I listened to was a bit of Weezer – the Blue Album.
Julianna: We’ve currently got a banging playlist on – listening to a bit of Velvet Underground right now in the Skoda.
Scott: Spen and I have been playing a few Garage tunes – AJ Tracey’s Ladbroke Grove and Kurupt FM’s Dreaming – believe in yourself, guys!
Spencer: I’ve also been listening to Yo La Tengo’s new album This Stupid World whilst reading on the tube which I’ve been really enjoying.

How are you going to “Avoid the English winter” (Tin Foil reference)? Are you perhaps planning a tour in Italy soon?

Julianna: As I was saying in a previous answer, the English winter is too long and gets quite difficult with the small amount of daylight and the low grey skies. We’d love to come to Italy – please sign us up!
James: I’m a Capricorn so I love January – wouldn’t wanna be anywhere else!
Spencer: That lyric is about how bitter January and February feel in the UK. If we could have Christmas at home and then come to Italy for 2 months, life would be so much better!

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Last modified: 18 Maggio 2023