Il funambolico rapper sulla corda del pop non smette di riservare sorprese.
[ 20.02.2020 | Sto Records | pop, hip hop ]
Tre anni sono passati dall’esordio Album, e Ghali di strada ne ha fatto parecchia. Dal sottobosco della scena urban milanese fino a diventare il perfetto testimonial della nuova musica italiana, il rapper di Baggio è riuscito ad imporsi come personaggio a tutto tondo, con vistose incursioni anche nel campo della moda e della televisione, mentre continua a macinare milioni di streams e dischi di platino.
La strada verso il successo, seppur lastricata di buone intenzioni, chiede sempre il suo conto e in questo periodo Ghali si è allontanato definitivamente dal suo collaboratore di lunga data Charlie Charles, il cui tocco magico risaltava nelle produzioni di Album ed aveva contribuito al successo della stessa opera. Dopo la separazione l’artista italo-tunisino ha pubblicato vari singoli, sperimentando una deriva pop confluita pienamente nel secondo disco.
In DNA Ghali si affida alle mani di più produttori, scegliendo per esempio il nazional-popolare Michele Canova Iorfida, per i brani più pop come la title track o le sentimentali Barcellona e Cuore a destra, o le basi trap di Sick Luke, storico beatmaker della Dark Polo Gang, per pezzi più legati alla prima fase della sua carriera come Fast food o Scooby.
Gli hitmaker dietro il successo di Good Times sono Merk & Kremont, già al lavoro con Rovazzi e Benji & Fede, mentre Mace firma le produzioni di Boogieman ed Extasy, tracce che si inseriscono nel filone del presunto house rap, genere che coniuga il rap di tendenza con sonorità elettroniche 90s per un risultato estremamente catchy e di successo come già visto con Shiva (la sua rivisitazione degli Eiffel 65 in Auto blu). Il richiamo alla hit Show me love di Robin S è molto chiaro in Boogieman, il singolo di lancio in coppia con Salmo che aveva già sperimentato il genere nella sua Ho paura di uscire remixata con l’arcinota I’m losing it di Fisher.
Le radici arabe si mostrano nelle due interessanti collaborazioni dell’album, Jennifer con il rapper algerino Soolking e Combo con il cantante nigeriano Mr Eazi, in cui il ritmo sale vertiginosamente a suon di afro-reggaeton. Ormai 27enne, Ghali si interroga sul vero successo, sugli amici che lo hanno abbandonato una volta scemato l’hype, sulla solitudine e amori finiti male. Non manca neanche questa volta il richiamo alla figura della mamma, fortemente presente nei primi lavori. Il pezzo più leggero del disco è Marymango, insieme al baby prodigio Tha Supreme, hip hop cazzone sull’erba come faceva agli esordi in Marijuana.
“Ti mostro come sparisce una star e alla gente piacerà”: canta così Ghali nell’ultima traccia, Fallito. Un verso che è riassuntivo del suo carattere e del cuore di questo disco, in cui Ghali mette a nudo le sue paranoie, le sue ambizioni e le sue contraddizioni. Prima di giungere alla pubblicazione di DNA ci sono stati singoli pop sperimentali che non lo hanno accontentato, al punto da decidere di non inserirli nella tracklist definitiva. Segno questo di un artista in continua evoluzione, funambolico rapper sulla corda del pop che non smette di riservare sorprese.
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Last modified: 20 Maggio 2020