Il ritorno del cantautore italiano è un lungometraggio neorealista a colori.
[ 28.04.2023 | cantautorato, spoken word | Virgin Music LAS/Universal Music Italia ]
Ascoltare Giovanni Truppi è sempre un’esperienza catartica, per la sua capacità visionaria di farci entrare nella realtà in maniera così vivida attraverso le sue canzoni.
A quattro anni dal precedente album Poesia e civiltà e un anno dopo l’antologia Tutto l’universo, il nuovo Infinite possibilità per esseri finiti è un viaggio nelle contemporeaneità. Provando a sfuggire dalle formule scontate delle recensioni musicali, non lo definirei il “disco della maturità”, ma certamente un lavoro che riflette sulla complessità dei tempi, sulla crescita personale e sulle responsabilità che porta con sé, sulla società, la comunità e sulla vita.
È difficile incasellare Truppi nelle classiche categorie musicali. In questo lavoro, prodotto da Marco Buccelli e Niccolò Contessa, coesistono generi e suoni diversi. Le diciotto tracce si muovono tra echi rock, rimandi al cantautorato e musica elettronica, interludi pianistici (Donut) e una rivisitazione del brano strumentale Blonde dei fratelli Eno (“Camminando per via Indipendenza un sabato sera ascoltando la nuova canzone dei fratelli Eno”). A farla da padrone uno stile spoken word, con improvvise e inattese derive hip hop.
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Il racconto di Giovanni ci porta nelle realtà urbane, sin dai suoni catturati per strada, e nelle esperienze di vita. Da Centocelle, a Roma, sino alla nuova vita a Bologna, passando via via da uno sguardo più personale ed intimo all’attenzione per la collettività.
Entrano così in scena, come frammenti cinematografici, lo sguardo premuroso verso la sua compagna (Intro) e spunti sull’amore (Moondrone, Amarsi come i cani e Temporale, scritta con Pacifico), la gentrificazione (Centocelle) e l’illusoria ricerca de La felicità mentre tutto attorno scorre la vita (“Antonio ha avuto un brutto periodo, mentre cercavo la felicità, l’ho visto piangere e chiedere aiuto, mentre cercavo la felicità”).
E ancora la comprensione dell’altro (Burger King) e la perdita dell’innocenza, in Alcune considerazioni (“e con Riccardo eravamo amici fino a che il rapporto non è sfumato per motivi economici”).
In Infinite possibilità, una sorta di rap che potrebbe cantare Daniele Silvestri, l’impegno sociale, forse acuito dalla recente paternità, si fa autocritica (“Quindi mi sembra che due sono le cose, se no non ha senso nemmeno lamentarsi: o ci dedichiamo attivamente a costruire delle alternative a questo sistema politico oppure almeno ci iscriviamo tutti al PD… piano piano ce lo prendiamo da mano a questi e cerchiamo di capire”).
A chiudere, la preghiera laica Fine porta con sé grandi questioni sulla società (“Saremo sempre più connessi, con sempre più persone e in modo sempre più superficiale? […] Era questo l’unico destino possibile per l’umanità? Era questo il regno dei cieli che aspettavamo?”).
Le storie di ordinaria vita vissuta, a colori, entrano in scena anche sull’immagine in copertina, per la cui realizzazione l’artista Aldo Giannotti ha coinvolto il pubblico del MAMbo di Bologna in un’opera partecipativa.
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Si tratta, in conclusione, di un lavoro denso, multiforme, che coinvolge l’ascoltatore su tanti fronti. Ed è un piacere ancora maggiore completare l’ascolto del disco con il podcast Esseri finiti (Virgin Music e LifeGate Radio) nel quale lo stesso Truppi ne approfondisce i temi coinvolgendo diversi ospiti a dialogare con lui.
Tra Roma, Napoli, Bologna, gli studi Rai di Milano e la prima tappa del mini tour che ha anticipato l’uscita del disco, a Mestre, si dipana un appassionante racconto in cui trovano posto, tra gli altri: la sezione del PD a Centocelle, i dubbi della mamma di Giovanni riguardo un disco “troppo triste”, l’acutezza intellettuale dello scrittore Paolo Giordano (quale meraviglioso direttore del Salone del Libro sarebbe stato) e la complicità di Max Collini, perfetto per il pezzo Le persone e le cose, il cui infinito elenco non sfuggirà all’appassionata Chiara Alessi, autrice del podcast Cosa c’entra per il quotidiano online Il Post.
Per vivere l’esperienza dal vivo, al via dal 10 giugno un tour estivo imperdibile.
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Last modified: 8 Giugno 2023