Power trio trevigiano che mastica Rock duro e residui Punk e risputa chitarre vibranti, bassi cordosi e batterie lineari e pestate, Gli Uffici di Oberdan condensano il loro esordio nelle cinque tracce di un EP sul tempo che scorre e sulle distanze che ci dividono, sull’indifferenza e sull’isolamento. La Velocità degli Anni ci presenta una band intensa, potente, che declama versi taglienti e semplici su un tappeto di distorsioni e ritmi quadrati e ossessivi, con una voce dalla pasta solida, graffiante. Un plauso dunque per la produzione, mentre le canzoni in sé, seppure non malvagie, non riescono a convincere del tutto. Sarà la mancanza di un’identità forte, l’appoggiarsi a stilemi già troppo consolidati, ma il disco nel suo complesso non sorprende, non “muove”. Colpa anche dei testi, che vorrebbero essere poetici e pungenti ma non ci riescono fino in fondo. Si osa poco, si rischia poco, si riesce a metà.
alternative rock autoprodotto Gli Uffici Di Oberdan La Velocità degli Anni Lorenzo Cetrangolo
Last modified: 20 Luglio 2015